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Dalla valorizzazione delle foreste, un aiuto per ridurre le emissioni di CO2

Già oggi boschi e foreste italiane immagazzinano 1,24 miliardi di tonnellate di carbonio, sebbene soltanto il 15% circa sia oggetto di un piano di gestione

(AdobeStock)

3' di lettura

Una migliore gestione e valorizzazione delle foreste italiane – a oggi lasciate invece in larga parte a una crescita non pianificata – porterebbe molti vantaggi all’ambiente, oltre che all’economia del Paese.

Lo dicono da anni gli operatori e le imprese coinvolti nella filiera boschiva e oggi la conferma arriva da un progetto europeo (Life CO2Pes&Pef), cofinanziato dal Programma Life della Commissione Europea, finalizzato a coniugare la conservazione della foresta, dei suoi processi e dei suoi servizi ecosistemici, aumentando gli assorbimenti di anidride carbonica, diminuendo le perdite di carbonio per eventi estremi e massimizzando la crescita forestale, con la garanzia di poter continuare a fornire prodotti e legname al sistema industriale, creando reddito e benessere per le comunità locali.

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Il ruolo delle foreste per ridurre la CO2

Già oggi boschi e foreste italiane immagazzinano 1,24 miliardi di tonnellate di carbonio, sebbene soltanto il 15% circa sia oggetto di un piano di gestione (secondo i dati dell’inventario forestale nazionale). Con quasi 11 milioni di ettari di superficie, pari a un terzo dell’intero territorio nazionale, le foreste rappresentano l’infrastruttura verde più importante d’Italia, un patrimonio ambientale e naturalistico che cresce in termini di superficie occupata e valore ecologico.

Uno degli strumenti per invertire la tendenza è incrementare il valore ecosistemico ed economico delle foreste tramite una gestione forestale sostenible e una valorizzazione delle filiere locali.

Il progetto Life CO2Pes&Pef, grazie ai risultati ottenuti nelle aree di intervento scelte (il Demanio Forestale Forlivese, il Consorzio delle Comunale Parmensi, entrambi in Emilia-Romagna, e la proprietà regionale di Fusine in Friuli Venezia-Giulia), ha prodotto un modello virtuoso ed efficace di protocollo di gestione forestale applicabile a tutto il patrimonio boschivo italiano, anche perché in linea con la Strategia forestale nazionale.

I casi sul territorio italiano

I primi esempi di successo arrivano infatti dalle due regioni partner di progetto (Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia), che hanno tradotto le attività svolte tramite il Progetto in specifiche azioni di policy a livello regionale, replicabili anche a sia livello nazionale che internazionale. Questo protocollo ha lo scopo di fornire suggerimenti utili per promuovere il prelievo di legno dai boschi presenti sul territorio nazionale favorendone un utilizzo a “cascata” per un assorbimento duraturo di CO2 (che prevede l’utilizzo del legno in più fasi, usato come materia prima o materiale da costruzione, prolungandone così il ciclo), vantaggioso da un punto di vista sia ecologico che economico; un obiettivo portato avanti anche grazie al contributo di FederlegnoArredo, che ha partecipato al progetto per analizzare e valutare i servizi ecosistemici forestali, definire metodologie di contabilizzazione del carbonio nei legni segati, misurare e migliorare l’impronta ambientale dei prodotti legnosi e contribuire alla definizione di uno standard di certificazione dei servizi ecosistemici.

Il contributo delle imprese e FederlegnoArredo

Nell’ambito di Life CO2Pes&Pef, inoltre, FederlegnoArredo ha coordinato lo sviluppo di una piattaforma web interattiva, grazie alla quale è possibile utilizzare il “Carbon Tool”, uno strumento finalizzato al calcolo dello stock netto di carbonio nel legno segato, in relazione alle diverse specie legnose tipiche dei boschi italiani ed europei.

«Come Federazione siamo impegnati da tempo sul tema delle foreste e della loro sostenibilità economica e ambientale. Siamo orgogliosi di aver contribuito con questo progetto a un protocollo di gestione forestale che punta a valorizzare l’impiego del legno, materia prima a bilancio neutro di CO2, e il suo uso a cascata», ha detto Alessandro Calcaterra, presidente di Fedecomlegno e delegato FederlegnoArredo alle Foreste e Certificazioni forestali, partecipando al convegno sulla gestione forestale sostenibile all’interno della fiera Ecomondo a Rimini.

«Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il bosco italiano, promuovendone una gestione sostenibile e attiva in un’ottica di filiera corta, affinché possa ridursi la quota che attualmente siamo costretti a importare dall’estero. Il legno è una materia prima essenziale, riciclabile, riutilizzabile, in grado di attivare un ciclo virtuoso di sostenibilità di cui come settore rappresentiamo un esempio di eccellenza. Auspichiamo che i molti strumenti sviluppati dal progetto possano dare un contributo efficace a una gestione coordinata del nostro patrimonio boschivo, prolungando quanto più possibile il ciclo di utilizzo del legno come fattore essenziale ed efficace per la tutela del clima».


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