Dalla vendemmia allo scaffale: vino gestito e tracciato in blockchain con un’unica app
Cubo Software è una start up che permette di seguire digitalmente tutte le fasi di lavorazione e si occupa anche dell’etichettatura ambientale delle bottiglie
di Gianni Rusconi
I punti chiave
4' di lettura
Una grande opportunità e un passaggio necessario per arrivare a nuovi modelli di business: ciò che pensa del digitale la maggioranza delle cantine italiane si può riassumere in questi due concetti. Che non trovano però riscontro nelle modalità attraverso le quali gli operatori del settore vitivinicolo gestiscono i propri processi. Quasi la metà dei produttori (il 48% per la precisione) affida infatti il monitoraggio delle proprie cantine a strumenti e database memorizzati in locale (come i fogli di calcolo di Excel) e addirittura uno su dieci (il 12%) ricorre a sistemi manuali.
Lo dice una recente indagine commissionata da Team System, secondo la quale il 77% e il 57% delle aziende adotta, rispettivamente, software gestionali per la contabilità aziendale e le operazioni di magazzino.La digitalizzazione dell’industria del vino sembra quindi viaggiare a due velocità, creando una sorta di spaccatura fra aziende (e funzioni aziendali) più o meno sensibili alla tecnologia.
Cantine in cerca di innovazione
L’idea che ha ispirato Andrei Rusu, giovane imprenditore fiorentino, per dare vita nel 2021 alla start up Cubo Software riflette per l’appunto lo scenario descritto poco sopra: accompagnare le aziende del vino nel percorso di trasformazione tecnologica attraverso un unico strumento in grado di gestire tutte le fasi aziendali e operative in cantina, dalla vendemmia fino all’imbottigliamento.
E non solo, perché la proposta è cambiata in corso d’opera. Se all’inizio l’obiettivo era unicamente quello di supportare le cantine per il tracciamento digitale di tutte le fasi di lavorazione del vino, oggi la start up è impegnata a risolvere anche un’altra urgenza delle imprese vitivinicole, e cioè l’etichettatura ambientale (obbligatoria da inizio anno) che da dicembre 2023 dovrà essere integrata con i valori nutrizionali e gli ingredienti.
Il valore che porta in dote Cubo Software, come spiega Rusu al Sole24ore, è quello di un sistema gestionale smart a 360 gradi, che tramite un'applicazione web “chiavi in mano” e personalizzabile mette a disposizione di ogni singola cantina un'area riservata in cui inserire le informazioni sui processi di vinificazione, il lotto di produzione e altro ancora (è a discrezione della cantina scegliere quanti e quali dati condividere all'esterno e quanto custodire nel proprio database).
La soluzione tecnica tra Qr code e Nft
Una volta caricati i dati, è il software della start up a generare per ciascun lotto un Codice QR dinamico e univoco che permette di aggiornare in tempo reale tutti i parametri richiesti ai fini delle certificazioni di qualità e sicurezza del vino prodotto; sul Qr Code viene quindi eseguita una transazione in blockchain che converte in automatico il codice in Nft per assicurare il criptaggio dei dati e la piena proprietà alla cantina di tutte le informazioni digitali condivise attraverso il codice stesso.
Allo stato attuale le cantine italiane in contatto con Cubo Software sono più di 300 e poco meno di 50 quelle con cui la start up iniziato a lavorare. La strategia, spiega Rusu, è chiara: «Essendo ancora un team piccolo al momento preferiamo seguire un numero limitato di clienti, consolidarci e offrire un servizio il più di qualità possibile. Ed è una scelta che abbiamo capito essere vincente e che ci ha permesso di stringere da subito collaborazioni molto strette con tutte le cantine già clienti, a cominciare da Fattoria Santo Stefano, la prima che ha creduto nelle nostre soluzioni e che ci ha dato la possibilità di aggiustare il tiro in base ai feedback degli utenti, vedi per esempio la traduzione delle landing pages dei lotti di vino in più lingue».
L’offerta commerciale
L'investimento per i produttori varia in finzione del pacchetto scelto. Per il servizio di “etichetta elettronica” base, adatta a una produzione di 15 lotti su base annuale, il costo complessivo è di 300 euro e comprende la creazione di 150 Qr code e il mantenimento di 300 Qr code; per la versione “unlimited”, che prevede la creazione e la manutenzione di un numero illimitato di Qr code, il prezzo sale invece 750 euro.
La soluzione più completa e rivolta alle piccole cantine di Cubo è il pacchetto “tracciabilità Plus”, che include tutte le funzionalità della piattaforma e richiede una spesa di 750 euro annuali per poter gestire fino a 10mila bottiglie di vino e 5 lotti di produzione.
La voce più importante del modello di business della startup, come conferma ancora Rusu, è dunque la vendita in licenza del software nei vari pacchetti, ma è già attivabile anche un ulteriore servizio on demand, il QR code univoco per ogni bottiglia e non univoco per lotto. Se per esempio una cantina ha una produzione di riserva numerata, può richiedere per quel lotto la creazione di uno specifico QR code per ogni singola bottiglia, che potrà dimostrare la propria unicità sia sull'etichetta fisica che su quella digitale.
Nel futuro olio e metaverso
Quanto, infine, agli obiettivi di Cubo per il 2023, sono già definiti e guardano da una parte al consolidamento della base clienti e dall’altra al completamento delle piattaforma tecnologica (relativamente al pannello di controllo del software gestionale) per iniziare a fine anno lo studio dell’integrazione della sensoristica intelligente con l’app.
Per il futuro prossimo, gli ulteriori passi sono due: una soluzione per l'olio di oliva e lo sviluppo di una funzionalità per creare bottiglie di vino con etichetta digitale e replicare automaticamente l'intera cantina nel metaverso.
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