Dalle 500mila vaccinazioni al giorno ai contributi immediati per le chiusure, gli obiettivi a breve del governo Draghi
Sono due partite, che si intrecciano e che partono dall’ulteriore stretta che si è resa necessaria per far fronte alla corsa dei contagi: dal 15 marzo 10 Regioni e una Provincia saranno in lockdown
di Andrea Carli
4' di lettura
Si svilupperà su un doppio canale l’agenda di breve termine del governo Draghi. Il punto di partenza è però lo stesso: l’ulteriore stretta che si è resa necessaria per far fronte alla crescita dei contagi coronavirus, con dieci Regioni e una Provincia autonoma in lockdown e circa tre quarti degli italiani che da lunedì 15 marzo dovranno rimanere a casa.
Da una parte un’accelerazione nella campagna di vaccinazione, per raggiungere il ritmo di 500mila sieri inoculati al giorno su base nazionale e vaccinare almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre; dall’altra un intervento immediato - non oltre la settimana prossima - di sostegno economico per chi verrà colpito dall’ennesima stretta. Sono due partite che si intrecciano.
Sprint sui vaccini
In occasione della visita al centro vaccinale anti Covid dell'Aeroporto di Fiumicino Draghi ha chiarito che solo «l'accelerazione della campagna vaccinale dà speranza di uscita dalla pandemia». Il che significa che fino a quando la popolazione non sarà immunizzata, il rischio di nuove chiusure per abbassare la curva dei contagi non potrà essere scartato a priori. Di qui, la linea da seguire: «Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L'obiettivo è triplicarlo presto. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi - ha sottolineato l’ex governatore della Bce -, ma contiamo su una forte accelerazione anche per l'arrivo di Johnson & Johnson». «Per questo cambio di passo - è il messaggio lanciato dal presidente del Consiglio -, avremo bisogno dell'aiuto di molti. Aderite numerosi alla vaccinazione, aspettando il vostro turno come Mattarella. Le difficoltà ci sono ma questo governo vi accompagnerà con la stessa intensità mostrata nel suo primo mese di lavoro».
Il piano vaccinale redatto dal commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo prevede di vaccinare l'80% degli italiani entro fine settembre, ossia in poco più di sei mesi, a partire dall'attuale 3,2% (quasi due milioni che hanno ricevuto anche il richiamo). Arrivando a somministrare 500 mila dosi al giorno, il triplo delle 170 mila di media dell'ultima settimana. Si punta a uniformare i criteri di vaccinazione, partendo dalle categorie più fragili per poi passare agli over 70 e infine alle fasce più giovani, mettendo fine a un certo caos e a disparità evidenti nei primi tre mesi tra le regioni.
Verso nuova richiesta di scostamento di bilancio per sostegni
C’è poi un altro binario. È quello che, stando all’espressione utilizzata da Draghi, passa attraverso «contributi immediati per le nuove chiusure». È «l'azione di governo a sostegno di famiglie e imprese». Entra a questo punto in gioco il decreto che il governo intende approvare la settimana prossima. «Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati - ha ricordato il premier -. Ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di economia e finanza (il documento va presentato alle Camere entro il 10 aprile, ndr), un nuovo scostamento di bilancio».
L'importo non è ancora definito ma secondo i più prudenti sarebbe tra gli 8 e i 10 miliardi, portando il totale a 40, mentre secondo altre fonti - quest’ultima ipotesi sarebbe allo stato attuale la più realistica - potrebbe arrivare anche a 15 nuovi miliardi in deficit, anche se non è escluso che l’asticella possa essere spinta più in là. Intanto lunedì pomeriggio, a quanto si apprende da fonti parlamentari, il ministro dell’Economia Daniele Franco e quello dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà incontreranno i capigruppo della maggioranza sul decreto Sostegni. Si tratta del primo tavolo di confronto tra governo e maggioranza sul testo del provvedimento, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la prossima settimana. Il decreto non dovrebbe vedere la luce prima di giovedì-venerdì, anche perché va trovata la sintesi sugli interventi, compresa la platea dei nuovi indennizzi alle imprese.
Congedi parentali fino al 30/6 per genitori con figli in Dad
Intanto un primo intervento di sostegno, con uno stanziamento di 290 milioni di euro, è stato inserito nel decreto legge Covid, approvato dal Consiglio dei ministri e firmato oggi, sabato 13 marzo dal presidente della Repubblica: il provvedimento dispone, fino al 30 giugno, soluzioni a favore dei lavoratori con figli minori durante il periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza dei figli. Il capitolo congedi era inizialmente previsto nel dl Sostegni, ma il governo ha deciso di anticiparlo. Oltre nove studenti su dieci, infatti, con dieci Regioni e una provincia autonoma in lockdown, da lunedì resteranno a casa. Bisognava lanciare subito un messaggio alle famiglie in difficoltà, alle prese con la chiusura delle scuole e l’incombenza della didattica a distanza.In particolare, il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri prevede la possibilità per i genitori lavoratori dipendenti nei casi di sospensione delle attività scolastiche o di infezione o quarantena dei figli, di usufruire di congedi parzialmente retribuiti e, per i lavoratori autonomi, le forze del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, le forze dell'ordine e gli operatori sanitari la possibilità di optare per un contributo per il pagamento di servizi di baby sitting, fino al 30 giugno 2021.
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