Dalle app per il tracciamento alle mascherine, Regioni in ordine sparso
Con la graduale riapertura nella fase due di gestione dell’emergenza sanitaria sarà sempre più necessario un coordinamento tra Stato e regioni
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Dalle app per il tracciamento della persona anonime e su base volontaria alle mascherine obbligatorie quando si riesce, le Regioni si muovono in ordine sparso.
Il garante per la Privacy: evitare proliferazione iniziative regionali
Nel primo caso, il lavoro della task force istituita per studiare l’utilizzo di una app per il tracciamento dei contatti per evitare il diffondersi del coronavirus è alle fasi conclusive ed ora toccherà al governo decidere quale soluzione adottare. Ma c’è un problema, ed è quello messo in evidenza dal garante per la Privacy, Antonello Soro. «Sarebbe utile - ha ricordato - evitare la proliferazione di iniziative regionali locali, in cui tutti quanti suggeriscono una app. Se ogni Regione, ogni provincia, ogni comune suggerisce una app da scaricare e poi i cittadini vengono invitati ad aderire alla richiesta del Governo e del parlamento diventa un caos. Si ponga un limite - ha concluso Soro - e che ci sia l’idea di un obiettivo comune». Insomma anche in questo caso il rischio che ciascuno vada per conto proprio è reale.
La Lombardia in pole per le mascherine obbligatorie
Se sull’app si ragiona in termini di scenari, considerato che l’applicazione ancora non è a disposizione, sulle mascherine obbligatorie già ci sono casi di regioni che hanno deciso portarsi avanti o che stanno per farlo. La Lombardia ha emesso un’ordinanza che prevede l’obbligo di indossare le mascherine, o almeno altre coperture del viso, in caso si esca da casa. Quattro giorni fa il presidente della Toscana ha firmato un’ordinanza che rende obbligatorio l’uso della mascherina fuori casa appena i comuni avranno ultimato la distribuzione di questi dispositivi ai cittadini. «Abbiamo dato un tempo massimo di sette giorni per la distribuzione», ha spiegato Rossi. Nelle altre regioni, soprattutto quelle più colpite dal coronavirus, le regole sono meno ferree, ma ci sono. In Veneto e Friuli Venezia Giulia l'obbligo vale solo per accedere nei supermarket e nei mercati. In Liguria nessun obbligo ma distribuzione a tappeto. Insomma, anche in questo ambito le regioni si muovono in ordine sparso. App e mascherine che sono destinate a ricoprire un ruolo di primo piano nella fase due di gestione dell’emergenza coronavirus, e che potranno fornire un importante contributo al contenimento dei contagi man mano che si svilupperà una graduale apertura delle attività.
Per approfondire:
● Caos mascherine: obbligatorie, mai, solo nei supermarket. Le Regioni in ordine sparso
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