Dalle delocalizzazioni alla concorrenza: cosa tratterà il primo Cdm di settembre
Non sono esclusi slittamenti, soprattutto nel contesto di una maggioranza tanto ampia quanto politicamente variegata, nel pieno di una campagna elettorale che porterà a ottobre alle elezioni amministrative di ottobre
2' di lettura
Misure anti delocalizzazioni “selvagge” all'indomani del caso Gkn e concorrenza. Sono questi i due provvedimenti che potrebbero approdare a settembre sul tavolo del Consiglio dei ministri, il primo dopo il break estivo. forse già la settimana prossima. Il condizionale è d’obbligo, considerate le posizioni espresse nell’ambito di una maggioranza tanto ampia quanto politicamente variegata, nel pieno di una campagna elettorale che porterà a ottobre alle elezioni amministrative di ottobre. In fila c’è anche il decreto legge Infrastrutture, fermo in attesa di andare al Cdm già da luglio: è un provvedimento omnibus, con norme a tutto campo nella sfera di competenza del Mims (si veda anche Il Sole 24 Ore del 30 agosto).
Possibile intesa sulle misure contro le delocalizzazioni
Il Ddl per frenare la fuga delle imprese che dopo aver preso incentivi in Italia chiudono le fabbriche per portare la produzione altrove è atteso sul tavolo del primo consiglio dei ministri dopo la pausa agostana. La bozza circolata, scritta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd) e dal vice ministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde (M5s), dopo le critiche giunte dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi - le imprese sono salite sulle barricate per via di disposizioni ritenute oltremodo punitive - sembrava destinato a finire su un binario morto. Le critiche si erano focalizzate in particolare sull’aspetto sanzionatorio ipotizzato nella bozza. «Il decreto Orlando-Todde è la fotocopia della logica punitiva della legge Florange francese del 2014, del tutto smontata dalla Corte costituzionale francese come contraria alla libertà di impresa garantita dal Trattato della Comunità europea», ha sottolineato ancora in queste ore Bonomi intervenendo all'assemblea di Federalimentare. Nelle ultime ore, anche grazie al lavoro dei tecnici, le distanze all’interno del Governo sembrerebbero più contenute, e un’intesa complessiva sul provvedimento potrebbe non essere così lontana.
La partita sulla concorrenza
Un consiglio dei ministri che potrebbe esaminare anche il disegno di legge per la concorrenza che - stando al cronoprogramma del Pnrr avallato dalla commissione europea - avrebbe dovuto ottenere il via libera del Governo a luglio ma che alla fine è slittato. L’esecutivo ha infatti deciso di concentrarsi sulla riforma della giustizia penale. Energia, porti, rifiuti e sanità saranno i capitoli principali del provvedimento, in cui dovrebbero essere inserite gare per le concessioni delle aree demaniali portuali, misure sulle concessioni per la distribuzione del gas naturale ma anche un intervento per la liberalizzazione della vendita di energia elettrica, con in più una spinta alla costruzione di colonnine di ricarica. Dovrebbero subire un’accelerazione le procedure per le autorizzazioni per gli impianti di smaltimento dei rifiuti che avranno tempi certi, probabilmente non superiori ai 15 giorni. Attenzione anche alla distribuzione dei farmaci, alla disciplina dei medicinali bio-similari e alla rimborsabilità degli equivalenti. Diatribe politiche già si annunciano in particolare su due fronti: la messa a gara dei servizi pubblici locali e la liberalizzazione delle infrastrutture idroelettriche, le dighe oggi affidate alla Regioni, su cui la Lega ha già storto il naso in passato.
loading...