Dalle Fiji a Dubai: quando lo smart working è una possibilità per pochi
Dalle Cayman alle Barbados, ecco tutte le possibilità per lavorare a distanza da luoghi di sogno. A condizione di avere un portafoglio di tutto rispetto
di Gianni Rusconi
4' di lettura
Era già successo questa primavera, quando per molti italiani si è presentata l’opportunità di lasciare le proprie abitazioni per combinare vacanza e lavoro presso case al mare o in montagna, in un rustico di campagna o in qualche borgo sperduto. Lo smart working è tornata una necessità, vista l’evoluzione della pandemia, ed ecco tornare di stretta attualità l’idea di farlo in un luogo piacevole, lontano dalla faticosa vita cittadina regolata da ordinanze e restrizioni in continuo aggiornamento e tutt’altro che facili da interpretare.
In quanti avranno pensato in questi giorni di fuggire all’estero, magari verso una meta esotica o una destinazione dove poter soggiornare con tutti i comfort in attesa del ritorno alla normalità? Probabilmente tanti. Ma per tutti (o quasi) rischia di essere un sogno impossibile da realizzare, e non solo perché a oggi viaggiare in Europa e nel resto del mondo è possibile, al netto delle limitazioni all’ingresso e per il ritorno in Italia che le autorità locali di qualsiasi Paese possono porre (si veda in proposito il sito viaggiaresicuri.it del ministero degli Affari Esteri), ma solo in presenza di precise motivazioni di lavoro, di salute o studio, di assoluta urgenza e di rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Per chi se lo può permettere, ecco qualche “costosa” idea da coltivare nel cassetto.
Social distancing nel resort di lusso alle Fiji
Le isole Fiji, come molti Stati del Pacifico, ha chiuso i propri confini ai voli di linea almeno fino al prossimo marzo. Niente viaggi e soggiorni prolungati con la scusa dello smart working verso spiagge incontaminate, dunque, ma un modo per aggirare le restrizioni imposte dal Covid-19 c’è se si hanno le disponibilità economiche per acquistare un pacchetto in un resort di lusso.
Il Laucala Private Island Resort ha infatti stretto una partnership con la Fiji Airways, la compagnia aerea di bandiera del Paese, per offrire in modo esclusivo a venti fortunati ospiti la riservatezza di un'intera isola e delle sue dieci ville immerse in oltre tremila acri di piantagioni di cocco, spiagge e colline. Per svernare in questo luogo da sogno occorre volare su un jet privato in partenza da Los Angeles (dove i viaggiatori potranno usufruire di una lussuosa lounge loro riservata) e da lì trasferirsi a Laucala.
Fra i tanti benefit del pacchetto, vista la posizione isolata del resort, c’è anche quello di evitare la quarantena obbligatoria di 14 giorni prevista per chi entra nel Paese (l’unico requisito richiesto sono tre tamponi negativi al virus, il primo due settimane prima del viaggio, il secondo 72 ore prima dell’imbarco (che sarà inviato all’autorità turistica per confermare i permessi di viaggio) e l’ultimo all’arrivo alle Fiji. I costi? Si parte da 490mila dollari per un soggiorno minimo di sette notti, tutto compreso, dal noleggio del jet alle attività sull’isola, cibo e bevande e trasferimenti aeroportuali inclusi.
Un anno a Dubai grazie a un nuovo visto
Vivere e lavorare in una delle località turistiche più ambite degli ultimi anni per un anno intero, con famiglia al seguito, lavorando per aziende con sede all'estero. Come? Approfittando del nuovo “programma di lavoro virtuale”, compreso di visto valido per dodici mesi, che la perla degli Emirati Arabi Uniti rivolge agli smart worker in grado di dimostrare di guadagnare un minimo di 5mila dollari al mese (serve la prova dell’impiego, la busta paga dell'ultimo mese e tre mesi di estratti conto bancari) e di avere un’assicurazione medica con copertura internazionale e un passaporto valido per i sei mesi successivi alla data delle richiesta.
La domanda costa 287 dollari e garantisce ai lavoratori a distanza il privilegio di non devono pagare l’imposta sul reddito a Dubai. Una volta ottenuta l’approvazione, sarà possibile aprire un conto bancario locale, ottenere un numero di telefono e l’accesso a internet, e iscrivere i figli a scuola. Per quanto riguarda le misure di sicurezza legate alla pandemia, chiunque entri a Dubai (che ha riaperto le frontiere a tutti i turisti stranieri lo scorso 7 luglio, con diverse modalità di accettazione in funzione del Paese di origine) deve presentare un test al Covid-19 eseguito non più di quattro giorni prima dell’arrivo. Chi vola con Emirates beneficerà di un’assicurazione sanitaria gratuita e della copertura di tutte le spese sanitarie relative al coronavirus fino al 31 dicembre 2020.
Caraibi in sicurezza per i business man da 100mila dollari l'anno
Devono la loro notorietà al fatto di essere riconosciute universalmente come un paradiso fiscale. Le Isole Cayman si sono aggiunte alla crescente lista di Paesi che cercano di attrarre lavoratori a distanza e nomadi digitali, lista che comprende destinazioni esotiche come Maldive, Anguilla, Bermuda e Barbados ma anche nazioni poco gettonate come Georgia ed Estonia.
I pochissimi casi di soggetti risultati positivi al virus fanno delle Cayman una destinazione quasi “Covid free” (anche grazie al tampone e alla quarantena obbligatoria di 14 giorni imposta a tutti gli arrivi) e questa prerogativa non è ovviamente per tutti: per essere ammessi al nuovo programma di lavoro a distanza, come spiega il sito del Dipartimento del Turismo delle Isole Cayman, i lavoratori che vogliono trasferire il proprio ufficio in questo angolo dei Caraibi devono guadagnare almeno 100mila dollari l’anno (tetto che sale a 150mila dollari se si tratta di una coppia e a 180mila nel caso delle famiglie).
Una cifra importante, tre volte superiore al reddito medio pro-capite statunitense e doppia rispetto al programma Nomad Digital Residence di Antigua e Barbuda, che fissa il minimo salariale degli smart worker a 50mila dollari all'anno. Una cifra, per contro, agevolmente raggiunta dalla maggior parte dei circa 500mila visitatori registrati nel 2019 alle Cayman, dove il costo medio della vita per una coppia senza figli è calcolata in circa 5.400 dollari al mese. La riapertura graduale agli ospiti stranieri risale al primo ottobre e offre a tutti coloro che sono stati accettati nell’ambito del Global Citizen Concierge Program un permesso di soggiorno fino a 24 mesi. Senza l’obbligo di mascherine e di distanziamento sociale. E ovviamente riservato a pochi.
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