Dalle palafitte di Fiavé alle acque di Comano tra malghe, camosci e sciacalli
Diario (e consigli) di viaggio partendo dal nuovo Parco Archeo Natura di Fiavé fino al profondo canyon della Forra di Limarò
di Luca Bergamin
I punti chiave
3' di lettura
Un villaggio palafitticolo risalente a 4mila anni fa viene inaugurato ai giorni nostri. Si tratta del nuovo Parco Archeo Natura di Fiavé, nelle Valli Giudicarie, in Trentino. Una selva di pali alti circa dieci metri, il sistema di fondazioni a reticolo accolgono i visitatori, stupiti di trovarsi di fronte questo autentico tesoro dell'archeologia mondiale. Il sito, eretto sulle rive di quello che all'epoca era il lago di origine glaciale Carera, appena sopra il Lago di Garda, vicino al Museo delle Palafitte nel centro di Fiavé, permette come salendo su di una macchina del tempo di immergersi nell'Età del Bronzo. Poi da lì si scoprono le altre bellezze del territorio, a cominciare dalla Torbiera di Fiavé, protetta come Riserva naturale provinciale, dove si può ammirare lo sciacallo dorato che l'ha scelta per riprodursi.
Dolomiti e Adamello dentro un solo sguardo
Tutto il contesto delle Dolomiti che si incontrano lungo la Val d'Algone è spettacolare, nonché Zona Speciale di Conservazione dall'Unione Europea compresa nella Riserva di Biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria. L'on the road può cominciare dal Castello di Stenico in cui intraprendere il percorso di arte nella natura Bosco Arte Stenico e rinfrescarsi nell'area naturalistica del Rio Bianco dove ci si imbatte in corroboranti cascate. Siamo proprio nel Parco Adamello Brenta, lungo la strada del Lisan, dove si può puntare come meta alla Malga Movlina, a quota 1800, dalla quale si gode una vista magnifica sulle Dolomiti da una parte e l'Adamello Presanella dall'altro. In pratica con un solo sguardo si abbrancano guglie, pinnacoli di dolomia, graniti e rocce cristalline.
In cerca dei camosci con i ranger dell’Adamello
L'avvistamento degli animali è all'ordine del giorno nelle Valli Giudicarie. A cominciare dal camoscio: in Val d'Algone sono organizzate ogni settimana passeggiate per famiglie con i ranger del Parco Adamello Brenta che si snodano lungo il Sentiero di Thun. Anche il Monte Casale costituisce un'ottima meta escursionistica perché è un forziere delicato di fiori colorati, e da lì si vedono, per la precisione, 7 laghi, le Dolomiti di Brenta, quelle di Fiemme e Fasse, il Monte Bondone, Le Alpi Ledrensi, e tutta la Valle di Comano.
Un borgo proprio di Rango
Tra i tanti villaggi che punteggiano la valle spicca senza dubbio quello di Rango per le sue case in pietra ottimamente conservate, fatte di materiali naturali come ad esempio il granito, mentre il legno è stato impiegato per i tetti. Qui i falegnami sono sempre stati dotati di qualità artistiche, basta osservare i balconi, i portici, e poi anche androni e archi a forma di volta impreziosiscono le abitazioni di una popolazione che arriva a 150 unità. Tra le eccellenze c'è la noce di Bleggio che è assai saporita in virtù delle sue spezie naturali tanto da essere presidio Slow Food. E poi va assaggiato il pane di Onorio Riccadonna.
Relax alle Terme di Comano, poi alla Forra del Limarò
È giunto il momento di rilassarsi alle Terme di Comano dove fa benissimo, secondo le ricerche scientifiche, la sua acqua dotata di un particolare microbiota (https://www.termecomano.it) che arreca benefici nella cura della pelle di adulti e bambini. Sono terme donate da Giovan Battista Mattei nel 1826 per il quale la fonte avrebbe dovuto essere destinata ai poveri. L'acqua qui è proprio una fonte di vita, gioia e spensieratezza: dalle Terme di Comano un sentiero porta alla Forra del Limarò, un profondo canyon scavato dal fiume Sarca - poi forma il Lago di Garda e dopo col nome di Mincio darà linfa ai tre laghi di Mantova -, un ambiente ancestrale e selvaggio. Come ai tempi delle palafitte di Fiavè.
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