Crisi covid

Dalle piscine alle palestre il grido di dolore dello sport: riaprire gli impianti o ristori veri

Manifestazione di atleti e gestori di piscine, palestre e impianti a Montecitorio per chiedere interventi urgenti per il settore. Sport e Salute anticipa 65 milioni di contributi

di Marco Bellinazzo

(Ansa)

2' di lettura

Il mondo delle sport protesta e chiede interventi di supporto. Gestori di piscine, palestre e impianti sportivi e atleti si sono riuniti davanti a Palazzo Montecitorio per chiedere al governo la riapertura immediata delle attività oppure “veri ristori”. «Lo sport merita rispetto», questo lo slogan della manifestazione 'Un tuffo senz’acqua' organizzata dalla società Sis Roma in collaborazione con il comitato Fin Lazio, per protestare contro lo stop agli impianti decretato dal Dpcm dello scorso 24 ottobre per far fronte all'emergenza Covid-19.

Istituzioni sportive

La manifestazione ha visto la presenza di diverse figure sportive e istituzionali, a partire dal numero uno della Federnuoto Paolo Barelli: «Sono tutti preoccupati e addolorati perché hanno speso centinaia di migliaia di euro per mettere i loro impianti in sicurezza e adesso se si chiude non si riparte. Se falliscono le società, non ci sarà lavoro e non ci sarà neanche più lo sport. Cosa chiediamo? Di farci riaprire o di darci contributi veri, non ristori come questa elemosina». Tra gli striscioni esposti, uno della Fin che elenca le istanze di diverse categorie degli sport acquatici: «Nuotatori, pallanuotisti, tuffatori, sincronette, salvamento. Noi siamo le piscine». Al loro fianco è sceso anche l’olimpionico del nuoto Massimiliano Rosolino, che chiede parità di trattamento con altri settori come la ristorazione: «Tutti siamo colpiti, ma se il ristoratore conosce molti dei suoi clienti ma non tutti - dice Rosolino - nel mondo delle piscine il gestore conosce dove abitano i loro iscritti, le loro debolezze e le loro virtù. Non significa che siamo meglio di altre categorie ma la nostra sicurezza abbiamo interesse a salvaguardarla per noi e per loro. Noi formatori dello sport siamo più bravi dei genitori. I nostri ragazzi in piscina sono dritti e allineati. Siamo qui per dimostrare che lo sport può lamentarsi ma con educazione, quella che lo sport ti insegna».

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I rappresentanti delle palestre

Presenti anche il numero uno dell’Asi, il senatore Claudio Barbaro, oltre a diversi esponenti del mondo degli sport: «Le società sportive sono l'architrave dello sport - ha spiegato l’esponente della Lega - In Italia la cultura sportiva è inesistente. Oggi lo sport è esasperato, lo sport deve diventare centrale, lo sport vuole rispetto». In rappresentanza delle palestre, tra gli altri anche il pugile Vincenzo Cantatore, e l'ex campione Di kickboxing Massimo Liberati: «Sono contento che inizino ad aderire tutti gli sport - ha spiegato Cantatore - lo sport è salute e vita, è benessere di tutti gli italiani, oltre ad essere un’economia fondamentale è un forte strumento contro la depressione. Lo Stato si metta una mano sulla coscienza».

I contributi di Sport e Salute

Intanto, la società dello Stato per la promozione sportiva, ha pagato la quarta tranche dei contributi pubblici ordinari agli organismi sportivi: federazioni, enti di promozione, associazioni benemerite. Si tratta di 65 milioni . Il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, ha anticipato di un mese il pagamento per sostenere il mondo sportivo colpito dall'emergenza Covid. Inoltre Sport e Salute ha completato l'invio di 141.458 mail ai collaboratori sportivi per sbloccare il bonus di novembre. Nel frattempo oltre 40mila collaboratori hanno già utilizzato il link presente nella mail e la pagina della piattaforma per confermare o rifiutare l'indennità di 800 euro per il mese di novembre.

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