PATTERN

Dalle serie tv alle pareti di casa: il nuovo massimalismo delle carte da parati

Protagoniste sui set delle più interessanti produzioni cinematografiche e televisive, ispirano anche gli ambienti domestici. E sono iperdecorative

di Kate Finnigan

Una scena della serie The Great.

6' di lettura

Non si può evitare di notare la carta da parati della miniserie Netflix La regina degli scacchi. È una presenza così insistente nella casa di Mrs Wheatley, la madre adottiva di Beth Harmon, che è come se facesse parte del cast. Mrs Wheatley sarà anche una donna di mezza età cupa e depressa, ma le perdono tutto in nome del suo gusto per il design massimalista: dai pattern floreali anni Cinquanta ai motivi geometrici verde acqua, fino agli onnipresenti plaid rosa. E quando Beth lascia la casa, le tappezzerie la seguono: i rombi verde-azzurro e marrone che trova nella sua camera d'albergo a Las Vegas, Trailing Orchid di Osborne & Little e Deco Paradiso di Anaglypta a Città del Messico, e poi, a Parigi, una tappezzeria floreale dorata che è anche la più costosa della serie.

Una scena di La regina degli scacchi. Netflix 2020

Oggi le carte da parati sono protagoniste di molte serie tv, dai thriller come The Undoing - Le verità non dette (su Sky Atlantic) ai drammi in costume come Bridgerton e The Great. Perfino uno degli ultimi successi Netflix, The White Tiger, ambientato in India, ne esibisce una che è un po' il simbolo dello status sociale della ricca famiglia che abita la casa. Le serie sono così tante da contendersi il pubblico e il design è diventato uno strumento importante per tenerlo incollato ai propri mondi.

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Trailing Orchid di OSBORNE & LITTLE(218 £ per rotolo).

Deco Paradiso di ANAGLYPTA (10,50 £ per rotolo).

Lester Cohen, production designer di The Undoing, ha affidato proprio a una carta da parati il compito di definire subito ambiente, contesto sociale e atmosfera della serie. La Golden Lily di Morris & Co. si insinua fin nei titoli di testa, è la prima cosa che si vede quando Nicole Kidman comincia a canticchiare Dream a Little Dream of me. Ma c'è un precedente. Un altro motivo décor firmato Morris & Co., Pimpernel, è apparso nei titoli di testa e sulle pareti della casa di famiglia in Ride Upon the Storm, dramma danese a sfondo religioso. In The Undoing, la Golden Lily - così diffusa e amata nelle case inglesi anni Settanta - non appare in alcun episodio della serie, si vede soltanto nei titoli di testa insieme a una ragazzina dai capelli rossi che si presume sia Kidman da bambina. Ma se non ha niente da spartire con Grace, il personaggio interpretato da Nicole, ha però qualcosa a che fare con suo marito Jonathan. E si rivelerà un sottile indizio nel mistero del thriller. Nella camera da letto di Grace e Jonathan, invece, troviamo Sepia Garden, una tappezzeria dipinta a mano negli Stati Uniti da Gracie Studio, al tempo stesso stravagante e romantica (due pannelli costano oltre 3mila dollari). Quando, nel dicembre 2020, il Los Angeles Times ha scritto che, in The Undoing, “la ricchezza è come una carta da parati: sta lì come un piacevole sfondo e niente di più”, forse non le ha reso giustizia. Fornire, oltre al piacere estetico, indizi su trama e personaggi: mai a una tappezzeria è stato chiesto tanto.

Golden Lily di MORRIS & CO. (88 £ per rotolo, da www.sandersondesigngroup.com).

Sepia Garden SY-206 di GRACIE STUDIO (1.650 $ per un pannello di 91,5 x 305 cm).

In Bridgerton e in Rebecca (entrambe su Netflix) spiccano modelli inglesi dipinti a mano di de Gournay . Rebecca ha usato una versione personalizzata di Earlham, dalla collezione Chinoiserie, per la stanza da letto della protagonista. E gli splendidi rami fioriti di Abbotsford compaiono in alcune scene di Bridgerton girate in una proprietà in Queen Anne's Gate, a Londra.

La tappezzeria dell'appartamento di Caterina II in The Great (su Starzplay) è stata invece realizzata ad hoc, ma l'idea è arrivata da quella settecentesca a fiori, d'ispirazione cinese, che si può ammirare nella Cabinet Room di Houghton Hall, una storica residenza di campagna nel Norfolk. «Quella stanza mi ha catturato. Così sono tornata lì e ho scattato delle foto», racconta la production designer Francesca di Mottola, che si è già fatta notare per Io sono l'amore di Luca Guadagnino. Dopo l'episodio pilota, la serie è stata girata principalmente su set creati ex novo (a un certo punto la produzione aveva esaurito tutta la pittura dorata del Regno Unito). Di Mottola e la sua squadra hanno realizzato quella carta da parati chinoiserie con l'aiuto del pittore di scena Humphrey Bangham, che ne ha dipinto a mano il motivo su un pannello di 3,5 metri per 4. Il risultato è stato poi fotografato e stampato per poterne ripetere il disegno, un'operazione durata circa tre settimane.

La Cabinet Room di Houghton Hall, nel Norfolk, con la carta da parati che ha ispirato quella della serie The Great.

«Ho immaginato che la camera di Caterina fosse stata realizzata prima che lei arrivasse a corte», spiega di Mottola. «Trasmette l'ingenuità e l'innocenza che ti aspetti da una ragazza». Anche un'altra carta da parati della serie è stata appositamente creata dalla squadra di The Great, che ha scansito e poi stampato su tessuto alcuni disegni del Settecento trovati in un mercato dall'arredatrice di scena Tanya Bowd.

«Mi piace la ripetizione geometrica dei disegni. Anche se una parete deve essere di un solo colore, preferisco usare il tessuto o una carta con una certa matericità, invece di dipingerla. Dà calore e crea un'atmosfera altrimenti difficile da ottenere. L'attenzione ai dettagli per me è fondamentale, l'ho imparata dai film. E le serie sono il nuovo cinema», aggiunge di Mottola.

Abbotsford di DE GOURNAY, in stile chinoiserie (vista nella serie tv Bridgerton, da1.508 £ per un pannello largo 91,5 cm). Foto Natasha Polskaya.

Francis Hopkinson, executive producer televisivo e managing director di Expanded Media, concorda: oggi si investe molto nell'estetica dei serial tv. «Dieci o quindici anni fa sembravano tutti uguali. Adesso basta guardare un solo fotogramma di The Great, di Bridgerton o di The Night Manager, per capire subito di quale serie si tratta. Il branding tiene in considerazione ogni elemento, dalla palette di colori al set. Perché l'importante è essere riconoscibili». Secondo Hopkinson queste produzioni internazionali, per la maggior parte realizzate con partner globali, hanno fatto in modo che la qualità aumentasse. «Una volta la televisione era fatta di primi piani e campi medi. Il grandangolo era riservato al cinema. Adesso i mega schermi delle tv domestiche rendono l'aspetto visivo molto più importante, permettono di cogliere tutti i dettagli».

Una scena di Bridgerton. Foto Liam Daniel/Netflix 2020

Di pari passo, la decorazione d'interni sta riscoprendo la carta da parati. Lʼinterior designer Beata Heuman , svedese ma londinese d'adozione, parla di un ritorno dell'elemento decorativo dopo anni di minimalismo. «Stiamo assistendo a una versione evoluta di ciò che è già successo negli anni Ottanta», dice.

Earlham di DE GOURNAY (da 758 £ per un pannello largo 91,5 cm).

Le carte da parati più belle e preziose hanno sempre esercitato un forte appeal. Di recente, Rosendale Design ha usato una chinoiserie de Gournay per la dressing room nella casa dello chef Jason Atherton e Jade Holland Cooper e Julian Dunkerton (il co-fondatore del brand Superdry) hanno scelto, per la camera del figlio, un'allegra tappezzeria a tema giungla, sempre firmata de Gournay, realizzata appositamente per loro. Ma la nuova generazione di interior designer è attratta anche dai motivi grafici e floreali di nuovi marchi british come Ottoline e Ceraudo (utilizzati dall'interior decorator Nicola Harding nel Mitre Hotel, vicino a Hampton Court, nel Surrey). «Sta tornando di moda la tendenza anni Cinquanta di usare carta da parati con lo stesso pattern per un'intera stanza, e l'effetto è molto divertente», spiega Harding.

Marbleized di BEATA HEUMAN (84 £ al metro).

Alcuni dei motivi più estrosi del momento sono realizzati a Brooklyn da Calico Wallpaper , fondata nel 2013 da Rachel e Nick Cope. Le carte da parati sono prodotte su misura e concepite per dar vita ad ambienti immersivi. La più venduta, Aurora, ha colori che sfumano uno nell'altro ed è stata definita “una meditazione sulle infinite variazioni del ciclo quotidiano di alba e crepuscolo”. È un po' come avere sulle pareti di casa l'infinità del deserto. «Oggi tutti cercano il wow factor, qualcosa che abbia il potere di sorprendere», dice Cope. Di sicuro incrementa i like su Instagram, come possono testimoniare i proprietari dell'Annabel's di Mayfair, uno dei più esclusivi club londinesi, reimmaginato dall'architetto d'interni Martin Brudnizki. La tappezzeria a fiori della sua Ladies' Powder Room è stata taggata così tante volte sui social da diventare un fenomeno globale. Oggi, dice Nicola Harding, quando lavori sugli interni di un albergo è normale leggere nel brief “bagno Instagrammabile”.

Pome in Moss di CERAUDO, usata dall'interior designer Nicola Harding al Mitre Hotel (140 £ a rotolo). Foto Adam Lynk.

Harding si chiede se gli interni audaci delle serie tv incoraggino anche un modo più fantasioso di decorare le nostre case. Di Mottola, intanto, è alle prese con la produzione della seconda serie di The Great e sta pensando a come cambiare gli interni del palazzo man mano che Caterina acquista potere. Cosa arriverà dopo il gusto chinoiserie? Lo vedremo presto.

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