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Dalle start up innovative ai medici gettonisti: tutte le novità del decreto bollette

Completato l’esame da parte delle commissioni riunite Finanze e Affari sociali di Montecitorio, il provvedimento arriverà in Aula il 17 maggio per l’avvio della discussione generale

Cdm, 5 miliardi per sanità e bollette

4' di lettura

Fino a 2 milioni di risorse per il 2023 per riconoscere alle start up innovative che si occupano di ambiente, energie rinnovabili e sanità un credito di imposta per le attività di ricerca e sviluppo. È una delle misure previste al decreto bollette approvato dalle commissioni Finanze e Affari sociali della Camera. Gli emendamenti che hanno ottenuto il sì riguardano ambiti assai diversificati, dallo sport alle professioni. In Aula il provvedimento arriverà il 17 maggio per l’avvio della discussione generale.

Per il credito d’imposta utilizzo in compensazione

La misura accennata andrà alle start up innovative costituite dal primo gennaio 2020 ed operanti nei tre settori sopra indicati. A loro viene riconosciuto, nel limite complessivo di 2 milioni di euro per l’anno 2023, un contributo, sotto forma di credito d’imposta, fino ad un importo massimo di 200.000 euro, in misura non superiore al 20% della «spesa sostenuta per attività di ricerca e sviluppo volta alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici». Il credito d’imposta, si precisa, è utilizzabile esclusivamente in compensazione e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento dello stesso e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo. Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito d’impresa, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.

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Cade stretta su medici a gettone

Confermata, innanzitutto, l’indennità per medici e infermieri dei servizi di emergenza-urgenza. L’indennità verrà coperta dall’1 giugno 2023 al 31 dicembre 2023 con un importo di 100 milioni di euro complessivi di cui 30 milioni per la dirigenza medica e 70 milioni per il personale del comparto sanità. Molto atteso, è poi giunto il via libera alla possibilità di istituire postazioni fisse di Polizia nelle strutture ospedaliere per il contrasto degli episodi di violenza contro il personale sanitario, ciò in considerazione del «bacino di utenza e del livello di rischio della struttura». Attesissima anche la misura sui medici gettonisti, per i quali si allenta però la stretta inizialmente annunciata. Le aziende ospedaliere potranno infatti fare ricorso ai cosiddetti medici gettonisti non soltanto nei servizi di emergenza-urgenza ospedaliera, come si indicava nel testo iniziale del decreto, ma anche in altri reparti se necessario. I servizi potranno essere esternalizzati a medici a gettone solo per un periodo non superiore a dodici mesi, ed il personale medico ed infermieristico utilizzato dovrà essere in possesso dei requisiti di professionalità contemplati dalle disposizioni vigenti. Sul fronte delle aziende, poi, un emendamento approvato prevede che le industrie fornitrici di dispositivi medici che nell’ambito del payback sanitario non abbiano attivato contenziosi, possano estinguere il pagamento dovuto per gli anni 2015-2018 con «l’integrale e tempestivo versamento» della quota ridotta per loro prevista (pari al 48% dell’importo). Approvati anche gli emendamenti che prevedono la stabilizzazione dei ricercatori sanitari di Ircss pubblici e Izs.

Sostenuto lo sport contro caro-energia

Stanziate risorse aggiuntive per 10 milioni al settore sportivo per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia. L’intervento incrementa incrementa di 10 milioni le risorse per il 2023 (passano da 25 a 35 milioni) del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano. Inoltre stabilisce che di queste risorse «almeno 8 milioni» siano «destinati all’erogazione di contributi a fondo perduto a favore di associazioni e società sportive iscritte nel registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, che gestiscono in esclusiva impianti natatori e piscine per attività di base e sportiva».

Ok fotovoltaico su tetti strutture turistiche

Con il semplice deposito di una dichiarazione di inizio lavori asseverata, senza ulteriori permessi amministrativi, sarà consentita l’installazione di impianti fotovoltaici non solo a terra ma anche sulle coperture degli immobili, a condizione che non siano visibili dall’esterno.

Garanzia Ismea a Pmi per impianti rinnovabili

C’è la possibilità di garanzia diretta dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) per i finanziamenti a micro, piccole e medie imprese agricole e della pesca finalizzati alla «realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile». L’ammissibilità alla garanzia diretta dell’Ismea per i i nuovi finanziamenti concessi da banche da banche, intermediari o altri soggetti abilitati alla cessione del crediti è «a titolo gratuito e con copertura fino al 100% del valore del finanziamento e comunque nei limiti di 250mila euro» e avviene «previa autorizzazione della Commissione europea». Inoltre, i finanziamenti devono prevedere «l’inizio del rimborso del capitale non prima di 12 mesi dall’erogazione e abbiano una durata fino a 96 mesi», ovvero 8 anni.

Aiuti ai piccoli Comuni a rischio spopolamento

Risorse aggiuntive per 9 milioni per quest’anno per contrastare lo spopolamento dei piccoli Comuni. Lo prevede un emendamento al decreto bollette approvato dalle commissioni Finanze e Affari sociali della Camera. L’emendamento rifinanzia con 9 milioni per il 2023 il fondo, istituito presso il Ministero dell’interno in favore dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario, della Regione siciliana e della regione Sardegna con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, la cui popolazione al censimento del 31 dicembre 2019 risulti ridotta di oltre il 5% rispetto al 2011, con reddito medio pro capite inferiore di oltre 3.000 euro alla media nazionale e indice di vulnerabilità sociale e materiale (Ivsm) superiore alla media nazionale. Il contributo è ripartito in proporzione alla popolazione risultante dal censimento al 31 dicembre 2019 con decreto del Ministero dell’interno da adottare «entro il 30 giugno 2023».

Meno paletti per i concorsi per gli odontoiatri

Si elimina il requisito del titolo di specializzazione per la partecipazione ai concorsi pubblici per dirigente medico odontoiatra e per l’accesso alle funzioni di specialista odontoiatra ambulatoriale del Servizio sanitario nazionale. «Nel caso degli odontoiatri, infatti, la laurea è già di per sé specializzante, e la richiesta dell’ulteriore titolo della specializzazione rappresentava un vincolo molto stringente che rischiava di azzerare la platea di potenziali partecipanti ai concorsi, sguarnendo di fatto gli ambulatori del Ssn di odontoiatri. Interveniamo con convinzione, dunque, per risolvere una criticità emersa da tempo che crea contraccolpi anche sull’offerta di assistenza sanitaria ai cittadini», conclude la deputata della Lega Laura Cavandoli, prima firmataria della proposta di legge ripresa dall’emendamento.

Niente da fare per il rientro dei cervelli

Non va avanti, per il momento, la proposta di incentivi per riportare i cervelli in fuga in Italia in particolare quanti hanno famiglie numerose. La proposta, contenuta in un emendamento al decreto bollette a firma della Lega, è stata ritirata così come altre proposte di modifica “bocciate” dal Mef in quanto onerose. Fratelli d’Italia, con il capogruppo Tommaso Foti, ha annunciato nei giorni scorsi la presentazione di una proposta di legge dello stesso contenuto.

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