Dalle tredicesime detassate ai fringe benefit, all’Irpef: tutte le novità possibili sul fisco
Il governo è al lavoro su vari fronti in materia fiscale. Per il lavoratore dipendente non escludiamo di «pensare che una retribuzione straordinaria - è tutto da valutare in base alle risorse - come ad esempio la tredicesima» venga assoggettata «ad una tassazione più bassa per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell'ultimo mese dell'anno» ha detto il vice-ministro dell’Economia Maurizio Leo
I punti chiave
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Un ulteriore taglio del cuneo che si tradurrà in 100 euro in più in busta paga, l’innalzamento del tetto di esenzione per i fringe benefit, il superamento del Reddito di cittadinanza con l’arrivo dell’assegno di inclusione. Sono queste le misure principali contenute nel decreto approvato dal governo Meloni nella data simbolica del primo maggio.
Il taglio del cuneo fiscale
L’intervento più importante è il taglio delle tasse sul lavoro. La misura più corposa, che assorbe circa 4 miliardi, in parte coperti col tesoretto in deficit ricavato dal Def, è il nuovo taglio del cuneo fiscale: 4 punti aggiuntivi, da luglio a dicembre, che portano a complessivi 6 punti il taglio per i redditi fino a 35mila euro e a 7 quello per i redditi più bassi, fino a 25mila. L’aumento in busta paga, stima il Ministero dell’economia, è fino a 100 euro mensili di media.
Innalzata la soglia di esenzione dei fringe benefit
A questo si aggiunge l’innalzamento fino a 3mila euro della soglia di esenzione dei fringe benefit per i dipendenti con figli minori. Oltre a mandare in soffitta il reddito di cittadinanza (dal primo gennaio 2024 arriva l’assegno di inclusione per le famiglie con disabili, minori o over-60; mentre per gli occupabili, dal primo settembre 2023 arriva lo strumento di attivazione al lavoro, con percorsi di formazione ma anche la possibilità anche di fare il servizio civile sostitutivo) è previsto inoltre il rifinanziamento del fondo per riduzione della pressione fiscale
Tre aliquote Irpef nel 2024
Ma il taglio delle tasse per famiglie e imprese si giocherà tutto nella delega fiscale. Ma risorse permettendo. A spiegare il percorso che dovrà portare nei prossimi mesi a una riduzione strutturale del carico fiscale su dipendenti, autonomi e attività produttive è stato ieri il vice ministro alle Finanze, Maurizio Leo, audito da senatori e deputati delle commissioni Finanze di Senato e Camera. L'approdo alla flat tax resta un obiettivo di fine legislatura. Il primo passo verso la flat tax sarà il passaggio da quattro a tre aliquote». Per sostenere questo progetto, «la voce più rilevante e su cui si possono ottenere importanti risultati è quella dei crediti imposta: abbiamo 227 crediti d'imposta, che cubano circa 36 miliardi. Su questi penso che si possa fare un intervento di pulizia, per fare in modo di mettere le risorse risparmiate a servizio della riduzione dell'Irpef. Ma lo si farà compatibilmente con le risorse finanziarie».
Ipotesi taglio delle tasse sulle tredicesime dei dipendenti
Per il lavoratore dipendente non escludiamo di «pensare che una retribuzione straordinaria - è tutto da valutare in base alle risorse - come ad esempio la tredicesima» venga assoggettata «ad una tassazione più bassa per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell'ultimo mese dell'anno. È una cosa che già c'è nella delega, che dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla» ha detto ad esempio il viceministro dell'Economia Maurizio Leo in audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale.
Verso la stabilizzazione della misura su fringe benefit
Non solo. «I fringe benefit oggi sono fermi a 258 euro, che sono le vecchie 500mila lire. Nel provvedimento approvato il 1° maggio, e questo pensiamo di fare in modo che questa cosa venga stabilizzata, abbiamo detto: se il datore dà dei fringe benefit, soprattutto per le bollette o altre emergenze, fino a 3mila euro, il lavoratore le deduce e ne ha un beneficio» ha proseguito Leo.
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