Daniele Amato lancia la Micro-bag in tessuti d’archivio
La collezione ripercorre la storia dell’azienda, che ha appena festeggiato 115 anni. Modelli innovativi con un occhio alla sostenibilità
di Paola Dezza
3' di lettura
Ha festeggiato da poco 115 anni di storia, antica azienda con laboratorio nel pieno centro di Milano, e per l’occasione ha recuperato e reinventato tessuti vintage d’archivio in chiave moderna. Si tratta della società Leu Locati, oggi in via Cosimo del Fante ma nata nel 1908 in piazza Missori a Milano, che negli anni recenti ha partorito il brand di lusso Daniele Amato, dal nome dell’attuale stilista e proprietario. Una storia di grande evoluzione dal momento della nascita della società all’inizio del secolo scorso fino a oggi.
«L’azienda all’inizio realizzava le copertine dei libri sacri, poi un cambio di rotta e la realizzazione di borsette da signora - racconta Daniele -, con una fetta importante di attività in conto terzi» (aggiungiamo noi per borse ancora oggi di altissimo livello per i migliori gruppi del lusso internazionali).
Per la realizzazione della capsule collection appena lanciata in occasione dell’anniversario è stato scelto un unico modello, la “Queen micro”, che non solo è tra i più iconici del brand, ma anche uno dei best seller delle ultime stagioni.
«Per i campioni – spiega ancora Daniele – sono state realizzate otto varianti di materiale e di colore, dal tweed al lino, dal lamé alla paglia fino a un intrecciato di pelle e corda». Trattandosi di fine pezza di materiali selezionati dall’archivio, sono tutti in edizione limitata fino ad esaurimento dei tessuti. Sempre nell’ottica di una produzione sostenibile che vuole evitare gli sprechi.
La produzione del brand Daniele Amato conta oltre mille pezzi all’anno, il fatturato dell’azienda (quindi anche con la produzione conto terzi) vale circa un milione di euro e nel 2022 è cresciuto di circa il 15-18 per cento. Il brand al momento incide per il 30% circa sul fatturato generale. Il successo recente è proprio dovuto alle micro-bag, piccole borse che possono contenere al massimo il cellulare, ma che piacciono alla clientela più giovane per la versatilità alla quale si prestano nell’essere indossate.
La strategia di crescita passa quindi sempre più dall’e-commerce e sempre meno da negozi diretti e concessionari per catturare soprattutto la Generazione Z: «Puntiamo a vendere tutto online e a riservarci di utilizzare un distributore per l’Asia, che rappresenta una parte importante della domanda», dice Daniele. Per quanto riguarda la Cina, per il brand Amato Daniele conta circa il 50% del fatturato, sia in periodo pre che post covid. La percentuale si è sempre mantenuta stabile anche in periodo di pandemia. Il restante 50%, invece, deriva principalmente dallo shop online che sta focalizzando le vendite sul mercato italiano. Ma anche i pop up iniziano a nascere, come l'ultimo che sarà inaugurato il prossimo 5 maggio presso lo Spazio Lineapelle in Piazza Giuseppe Tomasi Di Lampedusa a Milano.
Il brand Daniele Amato produce oggetti cuciti esclusivamente a mano e l’obiettivo, sempre con focus sulla sostenibilità, è convertire tutte le parti rinforzo in prodotti riciclati al 100%, le parti in carta con componenti per l'80% riciclati con certificato. Le parti metalliche sono tutte placcate in oro 24 carati, come il dettaglio identificativo della chiusura “Cometa”.
La collezione spazia dalle riproduzioni di modelli classici fino alla più recente creazione di Daniele, una tracolla in coccodrillo realizzata in diversi colori, dal classico nero al blu elettrico. Ma è nata anche, questa volta da una idea collettiva in laboratorio, la pochette nodo con colori pump, dal verde erba al rosa bubble, tanto amato in tempi recenti.
Daniele è entrato in azienda a 15 anni, mosso dalla sua grande passione. Il ritorno al passato è stato sempre il consiglio della mamma, prematuramente scomparsa, che lo invitava a fare sue le parole del nonno: «Non si può inventare nulla di nuovo, ma reinventare quello che si ha». Ed è anche dall'archivio storico abbinato al suo estro che Daniele prende ispirazione per le collezioni.
Il prezzo di partenza delle borse è di circa 400-500 euro. La fascia media è quella relativa alle borse da giorno e da cocktail, mentre gli oggetti per la sera si inseriscono in una fascia di altissimo lusso. La pochette-gioiello più nota, indossata da Lady Diana e dalla Regina Elisabetta, è realizzata con un tessuto iconico (Mesh) che viene prodotto sin dagli anni 50 con un telaio del 1800 azionato a mano, che permette di intrecciare fili in oro 24 carati e argento creando vari disegni.
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