ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl rapporto tra Italia e Francia

Darmanin insiste: «Da Meloni promesse sconsiderate». Ma prove di disgelo tra Macron e la premier

Il ministro dell’Interno francese è tornato ad attaccare Roma sulla politica di gestione dei flussi migratori: «Quando fai promesse sconsiderate, quando sei membro dell’estrema destra - e la signora Meloni non è francamente una progressista di sinistra - ti rendi conto che la realtà è più dura»

Italia-Francia, Meloni: "Polemiche scatenate da Parigi sono questioni di politica interna"

3' di lettura

Prove di riappacificazione tra Francia e Italia. O forse no. Da una parte il presidente francese Emmanuel Macron che al summit del Consiglio d’Europa ha lanciato segnali di disgelo all’Italia («Non può essere lasciata sola davanti alla pressione dei flussi migratori», ha affermato), delineando così una linea meno dura dopo le svariate offensive di Parigi. Parole che non sono passate sotto traccia, tanto che si parla di un possibile incontro tra il presidente francese e Meloni, in occasione della riunione del G7, in programma a Hiroshima.

Dall’altra, le parole del ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin, che è tornato ad attaccare Roma sulla politica di gestione dei flussi migratori. «Quando fai promesse sconsiderate, quando sei membro dell’estrema destra - e la signora Meloni non è francamente una progressista di sinistra - ti rendi conto che la realtà è più dura», ha dichiarato Darmanin, intervistato ai microfoni di radio France Inter. A inizio maggio Darmanin aveva attaccato Meloni in quanto «incapace di risolvere i problemi».

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Il nuovo attacco di Darmanin

«Quando fai promesse sconsiderate, quando sei membro dell’estrema destra - e la signora Meloni non è francamente una progressista di sinistra - ti rendi conto che la realtà è più dura», ha detto Darmanin. «Il mio attacco - ha puntualizzato - non è contro gli italiani ma contro personalità politiche. Abbiamo il diritto di dire che Le Pen e Meloni non sono un buon modello», ha insistito il ministro, osservando che anche Meloni in passato «ha molto insultato il presidente della Repubblica» Macron. Riconoscendo che quella dei flussi migratori è una questione di «difficile» soluzione, il titolare di Place Beauvau ritiene quindi che in questo campo «le ricette dell’estrema destra non funzionano».

Macron tende la mano all’Italia

Parole che giungono a poche ore dal tentativo di disgelo dello stesso Macron. Arrivando al summit del Consiglio d’Europa a Reykjavik, il presidente aveva teso la mano all’Italia. «Roma non può essere lasciata sola davanti alla pressione» migratoria, aveva detto il capo dell’Eliseo, aggiungendo: «Con Meloni ci confronteremo, spero di poter cooperare con il suo governo». Nella capitale islandese, il leader di Parigi ha poi salutato l’inquilina di Palazzo Chigi prima dell’inizio del summit «in un clima di grande cordialità», avevano spiegato fonti italiane.

Il nuovo faccia a faccia al G7 di Hiroshima

Dopo il vertice in Islanda, Meloni e Macron si vedranno anche nel fine settimana al G7 di Hiroshima. La premier italiana ha relegato gli ultimi attacchi francesi a «questioni di politica interna» dovuti a problemi di consenso del governo di Macron, da cui arrivano ripetuti parallelismi fra la leader di FdI e la sovranista Marine Le Pen. Paragoni fuori luogo, secondo ambienti vicini alla premier: «Le Pen con Meloni non ha nulla a che fare».

Parigi: normale dialettica tra Paesi vicini

A Parigi c’è chi sostiene che rilievi e critiche tra capitali Ue non abbiano nulla di scandaloso ma siano, anzi, la conseguenza di una normale dialettica tra Paesi vicini nonché della progressiva affermazione di un vero spazio politico europeo, nel rispetto di un giusto equilibrio tra politica e diplomazia.

Interessi convergenti al livello Ue

Malgrado gli scontri ricorrenti sui migranti, Parigi e Roma continuano comunque a nutrire interessi altamente convergenti al livello Ue, come il piano di rilancio o la riforma del Patto di stabilità. Fonti vicine a Macron confermano che l’Italia è «molto importante» per la Francia e che i due Paesi continuano a lavorare insieme «su tutti i dossier», sulla base del Trattato del Quirinale.

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