ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùCalzature

D.a.t.e., crescono le sneakers nate (e rientrate) in Toscana

La scelta del reshoring dal Vietnam ha sostenuto lo sviluppo del marchio nato nel 2006 a Empoli, che punta ai 30 milioni di ricavi e ha avviato una strategia di espansione retail in Europa e Asia

di Silvia Pieraccini

2' di lettura

La sfida più grossa degli ultimi due anni, dominati dal Covid e dalle difficoltà nei trasporti, è stata quella di riuscire a garantire il prodotto. Per questo il marchio toscano di sneaker D.a.t.e. (il nome deriva dalle iniziali dei fondatori) ha deciso di accelerare il reshoring: «Noi compriamo quasi tutti i pellami in Toscana, a Santa Croce sull’Arno – spiega Tommaso Santoni, ceo e socio del brand fondato nel 2006 -, ma gran parte della produzione fino a poco tempo fa veniva fatta in Vietnam. Poi, a seguito dei problemi logistici e di approvvigionamento, abbiamo aumentato i prodotti realizzati in Italia e in Portogallo, che sono passati dal 5 al 20%. Avere la possibilità di gestire la catena produttiva vicino a casa è un valore aggiunto. L’operazione ha richiesto investimenti in forme e impianti, ma ci ha fatto crescere».

I fondatori di D.a.t.e.: da sinistra, Tommaso Santoni, Emiliano Paci e Damiano Innocenti

Una crescita costante, trainata dall’e-commerce

Nel 2019, prima della pandemia, D.a.t.e. fatturava 9,7 milioni di euro; nel 2020 è salito a 10,2 milioni, nel 2021 ha superato i 13 milioni (+35% sul pre-Covid). Quest’anno prevede di chiudere sopra 17 milioni con un margine operativo lordo (ebitda) vicino al 20% e un export al 35% guidato da Europa, Giappone e Corea. Tra i fattori che hanno aiutato c’è l’e-commerce, che oggi vale quasi il 20% del fatturato: «Eravamo partiti con le vendite online già nel 2009-2010 – spiega Santoni - e quando è arrivato il Covid non abbiamo avuto traumi e non abbiamo dovuto rincorrere: il lavoro fatto prima è servito».

Loading...

Il piano di espansione retail dall’Europa all’Asia

Nel giugno scorso D.a.t.e. ha aperto un flagship store nel centro storico di Firenze, la città dove il marchio è nato e da dove prende ispirazione, che si aggiunge a quello di Milano-Brera e al negozio di Seoul, aperto con un partner. «Il nostro piano di sviluppo prevede di arrivare a 30 milioni di ricavi nel 2025 – aggiunge Santoni – seguendo tre direttrici: la focalizzazione sul marchio, la distribuzione selettiva wholesale e lo sviluppo retail». Nei programmi retail ci sono le aperture a Parigi, Londra e Tokyo.

In arrivo anche borse e una capsule di abbigliamento

La marcia del brand di fascia premium, con un prezzo medio al pubblico sui 180-200 euro, quartier generale a Empoli e un organico “leggero” formato da 25 persone, è offuscato solo dalla crescita dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che sparge incertezza. Per adesso D.a.t.e. ha ritoccato i listini di cinque euro, ma solo su alcuni modelli. L’allargamento della gamma a borse, cappelli e a una capsule di abbigliamento per ora ha fatto ingresso solo nei negozi propri, ma dal prossimo anno la distribuzione sarà allargata alla rete wholesale.

Riproduzione riservata ©

Consigli24: idee per lo shopping

Scopri tutte le offerte

Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link, Il Sole 24 Ore riceve una commissione ma per l’utente non c’è alcuna variazione del prezzo finale e tutti i link all’acquisto sono accuratamente vagliati e rimandano a piattaforme sicure di acquisto online

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti