Guardia di finanza, accordo in Cdm su Andrea De Gennaro nuovo capo
Fratello di Gianni, ex capo della Polizia e del Dis, e laureato in Giurisprudenza e Scienze della sicurezza, da 45 anni milita nelle Fiamme Gialle
I punti chiave
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La riunione del Consiglio dei ministri questa mattina non aveva all'ordine del giorno solo le prime misure di sostegno ai Comuni emiliano-romagnoli maggiormente flagellati dagli effetti del maltempo ma ha proceduto anche alla nomina ufficiale del generale di corpo d'armata Andrea De Gennaro a Comandante generale della Guardia di Finanza. Nell'ultima riunione del Cdm infatti era stato trovata l'intesa su De Gennaro ma data l'assenza del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, impegnato al G7 in Giappone, l'accordo non era stato formalizzato.
Una carriera “operativa”
I nuclei di polizia tributaria e i reparti speciali, il comando aeronavale e quelli provinciali di diverse città , un corso internazionale per specialisti antidroga alla Dea, l’Agenzia americana per la lotta alla droga: è una carriera “operativa” di primo piano quella del generale di corpo d’armata Andrea De Gennaro, attuale reggente della Guardia di Finanza.
Da 45 anni nelle Fiamme Gialle
Sposato e padre di tre figli, 64 anni da compiere a dicembre, De Gennaro ha trascorso quasi tutta la sua vita nelle Fiamme Gialle: c’e’ entrato 45 anni fa, nel 1978, quando ha frequentato il corso di formazione e il biennio di applicazione per ufficiali presso l’Accademia del corpo. Fratello di Gianni, ex capo della Polizia e del Dis, è laureato in Giurisprudenza e in Scienze della sicurezza economico finanziaria e ha un master di secondo livello in diritto tributario internazionale, conseguito all’Università Bocconi.
Gli incarichi in tutta Italia
Uscito dall’Accademia, nel 1982, il suo primo incarico con il grado di tenente è stato il comando della sezione antidroga del nucleo regionale di polizia tributaria di Genova. Da allora, Andrea De Gennaro ha girato l’Italia ricoprendo decine di incarichi operativi: prima al nucleo centrale di polizia tributaria di Roma, poi alla guida del comando provinciale di Bergamo - il suo primo comando - e, dal 2001 al 2004, del nucleo regionale di polizia tributaria di Firenze. «Non è mai stato un uomo da scrivania» dice chi ha lavorato con lui in questi anni.
Al comando generale nel 2004
Al comando generale approda nel 2004, prima come comandante dell’ufficio operazioni e poi come capo del V Reparto, quello che si occupa di comunicazione e relazioni esterne. Quattro anni in totale che lo hanno portato poi a dirigere il comando provinciale di Roma, l’ultimo incarico prima di lasciare temporaneamente la Guardia di Finanza.
La parentesi ai servizi antidroga del Viminale
Nel 2011, infatti, Andrea De Gennaro viene nominato direttore centrale dei servizi antidroga (Dcsa), l’organismo interforze del Viminale. C’è lui alla guida quando nel 2013 arrestano in Colombia, dopo due anni di indagini, il boss del narcotraffico Roberto Pannunzi, un personaggio che era il massimo referente dei cartelli per la vendita di cocaina alla ’Ndrangheta, che ha lavorato con la mafia turca, il clan dei marsigliesi ed ebbe contatti con Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti.
A novembre 2022 comandante in seconda della Gdf
Tornato a “casa” nel 2014, come comandante regionale della Toscana, De Gennaro è stato poi comandante interregionale dell’Italia meridionale, comandante dei reparti speciali - quelli da cui dipende lo Scico, il servizio centrale investigazioni sulla criminalità organizzata - e comandante interregionale dell’Italia centrale. Fino al 15 novembre dell’anno scorso, quando è diventato comandante in seconda del Corpo in cui aveva cominciato 45 anni prima
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