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De' Longhi al top da maggio 2022 con buy Equita

Atteso il miglioramento dei margini nel 2023, alla forza del segmento caffè «sottostimata» e all'opzionalità da M&A «non scontata». Il titolo si è portato anche sopra la soglia dei 24 euro, con un massimo di giornata a 24,04 euro

di Stefania Arcudi

(Adobe stock)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - In una seduta negativa per Piazza Affari (FTSE MIB e FTSE IT All Share ), De' Longhi viaggia in controtendenza e mette a segno un solido rialzo superiore a cinque punti. A dare sostegno è la valutazione di Equita, che ha migliorato la valutazione a "buy" e ha alzato l'obiettivo di prezzo da 23 a 26,8 euro per azione, in scia all'atteso miglioramento dei margini nel 2023, alla forza del segmento caffè «sottostimata» e all'opzionalità da M&A «non scontata». Il titolo si è portato anche sopra la soglia dei 24 euro, con un massimo di giornata a 24,04 euro, livello che non si vedeva da inizio maggio 2022.

Secondo gli analisti, De' Longhi «può recuperare marginalità nel 2023 (+170 punti base rispetto al 2022 al 12,5% circa) per il venir meno dei one-off riguardanti la riduzione del magazzino (stimiamo che abbia più che raggiunto il target di clean-up delle rimanenze nell'anno fiscale 2022) con il price-mix capace di compensare l'inflazione dei costi». Equita ritiene inoltre che la società «abbia imparato dagli errori passati (gestione del pricing nel 2017-19 e del magazzino nel 2022) e che il recupero dei margini, con l'M&A, siano la priorità». Per quanto riguarda il segmento caffè, secondo gli analisti «la performance nel 2022 è stata incoraggiante con un 2023 stimato ancora positivo (+2% organico), a dispetto dell'attuale scenario macro, in virtù del continuo miglioramento del mix di prodotto e della progressiva espansione in mercati sottopenetrati quali Cina e Stati Uniti (ancora solo il 4%-10% delle vendite di gruppo)». Infine, per gli analisti il 2023 potrà essere l'anno dell'M&A «con un management ora meno dedicato alla gestione del magazzino e con un nuovo Dg, Nicola Serafin, più che incentivato a consolidare il mercato del caffè professionale, una priorità strategica». Questo tanto più che De' Longhi «ha una struttura finanziaria molto forte (posizione finanziaria netta 2022 pari a 280 milioni di euro)».

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