De Meo (Renault): «Ridefinire l'Alleanza. I cinesi di Geely? Mai dire mai»
Il ceo della Losanga: «Situazione fluida con Nissan, ma non ci sarà un divorzio». I cinesi pronti a entrare nella società auto termiche, ma l'intesa può espandersi
dal nostro inviato Mario Cianflone
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«L’alleanza con Nissan va reinventata. Al momento la situazione è ancora molto fluida. Ma non ci sarà un divorzio». Luca de Meo, il ceo italiano del gruppo francese Renault risponde senza filtri a una domanda diretta del Sole 24 Ore, in occasione di una tavola rotonda al Salone di Parigi dove la casa francese ha svelato il prototipo della futura Renault 4 elettrica, che insieme alla prossima R5 apparsa, sempre al Mondial de Paris, anche sotto forma di una show car da rally a batteria.
Secondo il top manager i rapporti con Nissan sono stati per troppo tempo in mezzo al guado e ora è il momento di dare nuova vita a un matrimonio su nuove basi. Del resto, dice, «le relazioni di coppia vanno costantemente alimentate per funzionare».
Il prossimo 8 novembre, infatti, saranno svelati i dettagli dell'operazione di rivisitazione della storica alleanza tra la casa francese, che controlla la gallina delle uova d’oro, la rumena Dacia e il brand sportivo Alpine, e il gruppo nipponico che annovera anche Mitsubishi.
Verso la normalità dopo un contratto “levantino”
Risulta, infatti, che Renault ha deciso di accettare di ridurre la partecipazione in Nissan dal 43 al 15% in cambio del via libera alla ristrutturazione societaria. Luca de Meo, infatti, ha detto che occorre rivedere la governance dell’Alleanza basata su un contratto “levantino” e questo è un passo chiave per ripristinare la normalità di una relazione.
Nissan investirebbe nella costituenda società di Renault dedicata alle auto elettriche e permetterebbe alla cinese Geely di entrare nella società che produce le vetture termiche, le ibride e le plug-in. Ed è proprio il rapporto con Geely, colosso cinese che controlla brand come Volvo, Polestar e Lotus, a fornire gli stimoli più interessanti.
Produzione Rouge da Pusan al Giappone
«Con Geely mai dire mai». Non è elusivo Luca de Meo, a un’altra domanda de Il Sole 24 Ore sull’evoluzione dei possibili rapporti con il partner cinese che ha salvato nei mesi scorsi le operazioni di Renault in Corea (avviate nel 1994 ereditando le attività di Samsung Motors). Nissan, spiega de Meo, decise di spostare da Pusan al Giappone la produzione della Rouge (da noi nota come X-Trail). In Corea non avevano una piattaforma adatta per la produzione di vetture di segmento D e, dunque, Renault si accordò con Geely che offri in cambio di un terzo della “bev company” di mettere a disposizione la piattaforma della Volvo XC 60 (Spa, Scalable product architecture).
«Senza Geely - dice Luca de Meo - l’operazione Corea mi sarebbe costata miliardi». Invece, ora Renault ha un’arma in più: la base per produrre un veicolo, anche elettrificato, di nuova concezione, tramite la neo costituita società RKM, Renault Korean Motors. E le vetture prodotte in Corea potrebbero arrivare anche nel mercato europeo, come avvenuto gia in passato con Koleos e Talisman.
E qui si aprono interessanti scenari di collaborazione tra Renault e Geely con scambio di tecnologia soprattutto sul fronte delle auto elettriche. Luca de Meo non fa mistero degli ottimi rapporti che intercorrono tra lui e il ceo di Geely, Sheng Yue Gui.
Porte aperte ai cinesi
Insomma, mentre Stellantis, pare sempre più sulla difensiva nei confronti dell’avanzata cinese (e sotto i riflettori del salone di Parigi il made in China è davvero dominante), Renault apre le porte ai cinesi di Geely, ossia gli artefici della rinascita di Volvo che fu distrutta dall’incapacità di Ford nel gestire un marchio di così alto valore.
E sul futuro dell’auto elettrica e della sua democratizzazione, Luca de Meo ribadisce la sua strategia: rilanciare la sfida delle e-car nel segmento B, quello storicamente dai più alti volumi spingendo sul ritorno delle icone R4 ed R5. I prezzi delle auto elettriche però, spiega Luca de Meo, non si abbasseranno perché l’80% del costo delle batterie è nelle materie prime e questo sono oggetto di costanti speculazioni, inoltre non si è mai verificata la previsione dei 100 dollari per kWh. Per questo le auto elettriche costeranno ancora tanto, ma cambieranno i meccanismi di vendita: abbonamento, formule di leasing che ne ridurranno l’impatto grazie a canoni mensili simili a quelle delle auto termiche in virtù del maggior valore residuo rispetto a quelle tradizionali.
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