De Siervo (Lega Serie A): «Mai come ora è fondamentale la lotta alla pirateria»
«È un’azione fondamentale, soprattutto in un momento in cui i nostri tifosi non possono entrare negli stadi». L’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, guarda con soddisfazione all’operazione antipirateria della Gdf di Gorizia che ha portato all’oscuramento di siti e canali Telegram
di Andrea Biondi
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«È un’azione fondamentale, soprattutto in un momento in cui i nostri tifosi non possono entrare negli stadi». L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, commenta così, con soddisfazione, l’operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Gorizia che ha portato all'oscuramento di 58 siti web, oltre 250 domini web di secondo e terzo livello e 18 canali Telegram dediti alla diffusione illegale di contenuti multimediali, tra i quali le partite del campionato di Serie A Tim.
Attraverso oltre 80 milioni di accessi annuali, è stato spiegato mercoledì 23 settembre a valle dell’operazione, si parla di qualcosa vicino al 90% della pirateria audiovisiva ed editoriale in Italia. Insomma un colpo non da poco a un fenomeno che drena risorse al settore e all’economia tutta. Solo sulla pirateria audiovisiva è stato calcolato che il danno è quantificabile in 1,2 miliardi di euro all’anno.
«È fondamentale, in un momento in cui i nostri tifosi non possono entrare negli stadi – spiega De Siervo – proteggere al massimo gli appassionati che accedono con abbonamenti legali alla visione delle partite attraverso le piattaforme pay. La nostra attività di sensibilizzazione e l'ottimo lavoro della Guardia di Finanza stanno portando a grandi risultati, a tutela dei club, delle tv e dei consumatori finali».
L’operazione – che ha richiesto un anno di lavoro e indagini svolte fra Friuli-Venezia Giulia (da dove è partita), Emilia-Romagna e Puglia in Italia ma che si è sviluppata anche all’estero (Germania, Olanda e Usa, anche in considerazione del fatto che i server utilizzati sono posizionati oltreconfine) – arriva dopo altri blitz che da mesi si sono intensificati, portando alla chiusura di svariati siti pirata e canali Telegram. La particolarità dell’operazione “Evil Web” sta però nell’approccio investigativo che ha visto, per la prima volta in ambito penale in Italia, l'adozione della misura cautelare reale sugli “Alias” associati ai domini web di secondo livello.
Si tratta di una innovazione procedurale – è stato spiegato dalla Gdf di Gorizia – che sta consentendo, giorno per giorno, l'immediata inibizione di centinaia di nuovi domini web illecitamente creati nell'intento di aggirare l'originario provvedimento dell'autorità giudiziaria (riaprendo, dopo la chiusura, solo con l’aggiunta di un numero o una lettera o un carattere alfanumerico).
L’operazione “Evil Web” ha comunque dall’altra parte evidenziato come il fenomeno dello scambio di contenuti visualizzati illegalmente o quello delle Iptv (i “pezzotti” con cui si attivano abbonamenti illegali a fronte del pagamento di piccole somme), sia ancora molto presente. Nell’ambito dell’operazione, che vede indagati 4 esperti informatici che si celavano dietro nomi di fantasia (Diabolik, Doc, Spongebob e Webflix), sono stati individuati un migliaio di abbonati al cosiddetto “pezzotto” - anche dall'estero - che saranno denunciati per la violazione della legge sul diritto d'autore, con pene previste fino a 3 anni di reclusione e oltre 25 mila euro di multa. Gli stessi clienti, potranno incorrere nel reato di ricettazione.
«Chi usufruisce di servizi illegali – commenta De Siervo – deve sapere che va incontro a gravi conseguenze e va aumentata la consapevolezza nell’opinione pubblica dei rischi e delle pene in cui incorrono i fruitori finali».
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