De Wave si concentra sul lusso e sbarca negli Usa
di Raoul de Forcade
4' di lettura
Un impegno sempre più mirato sul settore delle crociere di lusso e due commesse in Usa che aprono alla nuova possibilità di andare a costruire anche negli Stati Uniti, lasciando però design e ingegneria in Italia. Il tutto condito da buoni risultati previsti per la fine del 2021 (210 milioni di fatturato), che riportano a valori prepandemia, e un outlook positivo anche per il 2022 (250 milioni). De Wave, azienda genovese con 600 lavoratori, controllata dal fondo Platinum Equity e specializzata nella realizzazione e nel refit di cabine, bagni, aree pubbliche e cucine per navi da crociera e grandi yacht, ha superato gli effetti della pandemia ripensando i target aziendali proprio nel 2020; anno in cui, tra lockdown e fortissima frenata del mercato crocieristico, non sarebbe stato sorprendente un rallentamento degli investimenti.
«Invece noi – spiega Riccardo Pompili, ceo del gruppo – abbiamo sfruttato quell’anno per riordinare le idee, grazie anche Platinum, che era da poco entrato come azionista, e ci ha rassicurati sulla prospettiva di lungo termine del suo investimento, consentendoci di investire. Proprio per questo abbiamo potuto, tra l’altro, impegnare 3 milioni di euro per rinnovare la linea di produzione delle cabine nel nostro sito di Monfalcone, modificandola in modo da poter realizzare, con un impianto completamente automatizzato, non solo grandi numeri di manufatti in serie ma anche pannelli e soffitti su misura, per le navi di lusso. I lavori sono terminati da circa un mese. Altri 2 milioni li abbiamo, invece, destinati all’installazione, in tutto il gruppo, del gestionale Sap, un software in grado di interconnettere la fase ingegneristica del nostro lavoro con quella produttiva e consentire a tutti i siti di operare in sinergia».
Il gruppo, infatti, è composto da tre aziende, ciascuna delle quali specializzata in un segmento del marine interior: De Wave per le cabine e le wet unit (i moduli bagno); Precetti per le aree catering (cioè la parte tecnica delle cucine); Spencer Contract per le aree pubbliche e per gli yacht.
Oggi la compagine, oltre al quartier generale di Genova, ha uffici e centri operativi in Italia (a Vazzola, Monfalcone, Venezia, Sovizzo, Scorzè, Trieste), Francia (Saint Nazaire), Germania (Papenburg), Polonia (Lipno) e Finlandia (Turku). A Singapore e a Miami hanno sede, rispettivamente, le basi operative per l’area asiatica e oceanica e per gli Stati Uniti.
De Wave, racconta Pompili, «è nata nel 2015, acquisita dal fondo Xenon, come spinoff di Demont, che non credeva più nella divisione dedicata alle navi e si è concentrata sull’impiantistica civile. Nel 2017 viene acquistata Precetti e nel 2018 Spencer, che completano l’offerta del gruppo. A ottobre 2019, infine, la compagine è stata rilevata dal fondo Platinum e io sono diventato ceo. Nel 2020, come ho accennato, in piena pandemia, abbiamo rivisto i nostri obiettivi e ci siamo focalizzati sui settori che riteniamo più profittevoli. Abbiamo, ad esempio, potenziato la struttura di refitting, perché, nonostante le navi da crociera fossero per lo più ferme, eravamo dell’opinione che le manutenzioni avrebbero avuto una seconda vita. E l’andamento del 2021 ci ha dato ragione».
In effetti, prosegue Pompili, «nel 2021 raggiungeremo un fatturato di 70 milioni di euro per quanto riguarda il solo refitting, numeri che ci riportano a valori ante Covid. A fronte, tra l’altro, di un mercato del refurbishing che, nel 2021, è stato un quinto di quello del 2019. Inoltre, per quanto riguarda gli interventi su navi di nuova costruzione, prevediamo 120 milioni di ricavi e nel settore yacht 20 milioni. Per un totale complessivo di 210 milioni (nel 2020 il fatturato era sceso dai circa 200 milioni del 2019 a 165 milioni, ndr). Nel 2022, peraltro, puntiamo a raggiungere i 250 milioni di euro».
De Wave conta, tra i clienti, grandi compagnie crocieristiche mondiali: Carnival (cui fa capo anche Costa), Norwegian Cruise Line, Msc Crociere, Viking Ocean Cruises, Virgin Voyages, Royal Caribbean e, da poco, la compagnia australiana Scenic Cruises di Glen Moroney. E lavora con le principali aziende cantieristiche, fra cui l’italiana Fincantieri, la tedesca Meyer Werf e la francese Chantiers de l’Atlantique.
Tra i target più stringenti, chiarisce Pompili, c’è quello «di focalizzarci su un prodotto di alta qualità, dedicato alle crociere di lusso. Anche perché la clientela di altissimo livello è il futuro del cruise, che negli anni passati è stato, invece, poco segmentato. Tanti armatori, compresa Msc con il brand Explora Journeys, ora hanno capito che nel luxury c’è una fetta di mercato con possibilità importanti».
Oltre ad aver consegnato, a fine settembre, gli interni di quattro navi new build di Carnival, Msc, Viking e Virgin (commesse dal valore complessivo di 70 milioni), De Wave si sta concentrando su una serie di nuove operazioni. «Abbiamo acquisito - dice Pompili - una commessa da 22 milioni di euro per due unità di Norwegian, sulle quali dovremo rifare 2mila cabine in due mesi, presso i cantieri marsigliesi di Genova industrie navali (che fa capo a T Mariotti e San Giorgio, ndr). Inoltre abbiamo preso un appalto da 18 milioni per realizzare la parte tecnica delle cucine, nonché le cabine e i bagni, sulla seconda nave oceanica di Scenic, in costruzione presso il cantiere Brodogradilište 3 Maj di Rijeka (Fiume). Poi abbiamo ordini negli Stati Uniti, per piccole navi: come Precetti realizzeremo, nei cantieri Edison Chouest Offshore in Louisiana, il catering su una new build, in grado di navigare sia sui fiumi che in oceano, della Viking; ma abbiamo anche un contratto per costruire le cabine di una nave per addestramento cadetti della marina militare Usa, al Philly Shipyard di Philadelphia. Lavoriamo con personale americano e apriamo anche a nuove possibilità per il futuro: andare a costruire anche in Usa, ma lasciando design e ingegneria qui in Italia. Credo, peraltro, che l’Europa resterà sempre il centro delle costruzioni navali delle crociere».
Sul fronte degli yacht, infine, il principale cliente di De Wave è il gruppo Azimut Benetti. «Abbiamo firmato un preaccordo - afferma Pompili - per l’acquisizione di una falegnameria in Toscana, in modo da avere una produzione vicina alla sede di Benetti (che si trova a Viareggio, ndr). Dobbiamo pensare prima di tutto alla qualità e avevamo bisogno di un sito produttivo sul territorio».
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