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Debiti? In mille si offrono di ripagare con gli euro fatti in casa

A Banca d’Italia 1.020 segnalazioni di casi in cui privati o imprese dichiarano di voler estinguere i loro debiti “creando moneta scritturale”

di Antonio Criscione

(ANSA)

I punti chiave

  • Calano le segnalazioni
  • Finanziamenti sotto la lente
  • La clusterizzazione degli esposti

3' di lettura

A qualcuno piace l’euro fatto in casa. Ma attenzione, è un prodotto tossico, ammesso che qualcuno possa caderci. Nella relazione sugli esposti ricevuti nel 2021 (presentata ieri a Roma) la Banca d’Italia spiega che l’anno scorso ci sono state 1.020 segnalazioni di casi in cui «privati o imprese dichiarano di estinguere i loro debiti nei confronti di banche, amministrazioni pubbliche o fornitori vari “creando moneta scritturale”». In pratica gira sulla rete una bufala secondo cui è possibile per ogni cittadino «creare in via autonoma moneta scritturale attraverso proprie registrazioni contabili per l’importo corrispondente alla somma dovuta». Il fenomeno era già emerso negli anni scorsi, ma quest’anno comincia ad assumere una certa consistenza, superando i mille casi. I soggetti che usano la moneta fatta in casa per estinguere i propri debiti, nel comunicare la “forma di pagamento” agli interlocutori, metteno «per conoscenza, tra gli altri, alla Banca d’Italia, che però è del tutto estranea al fenomeno». Peraltro Bankitalia ha messo emesso alcune comunicazioni per mettere sull’avviso il pubblico. E nella relazione sugli esposti si spiega che dalle segnalazioni arrivate «emerge come vi siano soggetti che in maniera del tutto arbitraria si qualificano “organismi monetari” con funzioni bancarie oppure “banche virtuali”, ma che in realtà non hanno alcuna autorizzazione». In rete peraltro si trovano moduli per l’emissione domestica di moneta (senza valore). Non è verosimile che qualcuno abbocchi, ma è sicuramente notevole che tanti ci provino.

Calano le segnalazioni

Per esaminare gli esposti ricevuti, Banca d'Italia ha già messo in campo EspTech, uno strumento di intelligenza artificiale per esaminare in modo veloce le lamentele dei cittadini e che farà da modello per l'analogo strumento già annunciato l'11 luglio relativamente ai ricorsi all'arbitro bancario finanziario. I dati sono contenuti nella Relazione annuale sugli esposti dell'Istituto di via Nazionale.

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Per quanto riguarda il numero degli esposti nel 2021 la Banca d'Italia ha ricevuto quasi 9.900 esposti (12 per cento in meno rispetto all'anno precedente), anche se la riduzione non porta il numero complessivo al di sotto delle cifre del quinquennio pre-pandemia (in particolare 20 per cento in più sul 2019). La riduzione viene spiegata con la flessione delle lamentele relative alla concessione delle misure governative varate per fronteggiare l'emergenza epidemiologica, che avevano caratterizzato il 2020.

Finanziamenti sotto la lente

Circa le materie segnalate, invece, nel 2021 le segnalazioni legate alle richieste di finanziamento sono state circa il 35 per cento del totale. E quindi ridotto per il superamento delle criticità legate ai dubbi della prima fase della pandemia (sui soggetti a cui spettavano i benefici previsti dalle misure di sostegno etc), le segnalazioni si sono concentrate sui mutui e sul credito al consumo, in particolare sulle cessioni del quinto dello stipendio o della pensione. La relazione spiega che per i mutui le lamentele hanno riguardato richieste di rinegoziazione del rapporto e di rilascio di copia della documentazione; le segnalazioni sul credito al consumo hanno fatto riferimento a problematiche su chiusura del rapporto, importi indebitamente trattenuti, rilascio di copia della documentazione.Il 18 per cento degli esposti del 2021 ha riguardato strumenti e servizi di pagamento. Un dato in linea con la maggiore utilizzazione che viene fatta di questi strumenti a partire dai primi lockdown. La percentuale segnala una crescita (8 per cento) rispetto al 2020 e riguarda principalmente le carte di pagamento (soprattutto quelle prepagate) e i bonifici. Circa il 56 per cento delle lamentele sugli strumenti di pagamento è riferibile, in linea con l'anno precedente, all'esecuzione delle operazioni (in gran parte disguidi operativi e tecnici che hanno determinato anomalie nei bonifici), pagamenti non autorizzati (ad es. per furto delle carte di pagamento), frodi e importi indebitamente trattenuti.In termini assoluti, spiega ancora la relazione, si è ridotto il numero di esposti nei confronti di banche italiane, mentre sono aumentate le segnalazioni riguardanti succursali di banche estere (circa il 60 per cento in più), accentuando il trend rilevato negli ultimi anni.

La clusterizzazione degli esposti

La relazione spiega anche più da vicino come funzionerà l'intelligenza artificiale nella “lettura” degli esposti. In pratica questo avverrà attraverso due funzionalità: la ricerca testuale (full text search) e la clusterizzazione. Grazie alla prima è possibile tradurre e digitalizzare in un formato di testo standardizzato e navigabile tutti gli esposti ricevuti, compresi quelli in formato cartaceo. In questo modo si possono individuare, in modo affidabile e con tempi notevolmente ridotti, tutti i documenti contenenti parole oggetto di analisi. Ma è la clusterizzazione il “piatto forte”, in quanto consente una mappatura degli esposti mediante la suddivisione in gruppi (cluster) identificati in modo omogeneo sulla base del contenuto della lamentela. E in questo modo è possibile confermare la rilevanza di alcuni fenomeni già oggetto di attenzione da parte della Banca d'Italia.


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