Debutti, ritorni, anniversari: istantanee da un weekend di moda a Milano
Ripartire dal made in Italy per collezioni che sperimentano nuove collaborazioni, lavoro di team, mentori e mecenati, ma anche dialoghi e rivisitazioni degli archivi
di Nicoletta Ferrari
2' di lettura
Scoperte e conferme: se c'è una caratteristica di questa fashion week – ma forse è una caratteristica della moda in generale, in qualsiasi momento - è quella di tenere insieme istanze complesse e spesso opposte e di offrire, tanto più nella simultanea accessibilità del digitale, storia e presente, revival e futuro. Vale la pena di annotare qualche nome e qualche capo, a cavallo fra archivi centenari e l'istante.
Debutti
Daniel Del Core ha 32 anni ed è stato per molti anni responsabile stile da Gucci (con Alessandro Michele), dove curava il mondo di celebrities e vip client. Adesso ha raccolto intorno a sé un team di collaboratori che, in pieno lockdown, ha preparato una collezione tutta Made in Italy, presentata con l'unica sfilata (con un ristretto pubblico in presenza) della fashion week. La sede del brand sarà a Milano, in via Donizetti 30, e ospiterà anche un vero e proprio atelier. Il progetto integrerà infatti pezzi su richiesta con il pret-à-porter, edizioni più che collezioni in un mix tra quotidiano e occasioni speciali. Alle spalle un investitore anonimo, ma molto generoso.
Onitsuka Tiger ha partecipato per la prima volta alla Milano Fashion Week. Il film “Unfashionshow” mette in scena i fondamentali del brand: musica, movimento e arte.
Anniversari
“Ho scelto pezzi dall'archivio a cui ho reagito in maniera immediata: sono rimasta sorpresa da quanto la maggior parte di essi siano moderni e questo è dovuto principalmente al fatto che hanno un logo e un marchio così iconici”. Così la stylist britannica Katie Grand, direttrice creativa e cultural curator raccontala collezione 110th Anniversary, una celebrazione del patrimonio iconico di Fila attraverso i suoi occhi.
Ritorni
E' la seconda collezione per Alfredo Cortese. Il suo brand AC9 è ospite, per presentazione e vendite, di Garage 21 (lo spazio di Alessandro dell'Acqua, che gli ha fatto da mentore fin dagli inizi). Pochi abiti, sensuali, ma non impossibili da indossare, che prescindono dalle stagioni e sperimentano volumi e costruzioni insolite. Tutto made in Italy.
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