Decreto aiuti di fine luglio avanti anche in caso di crisi: ipotesi bonus 200 euro bis
Anche in caso di dimissioni il premier resterà al suo posto per gli affari correnti. È confermato per il 21 luglio l'appuntamento con le associazioni imprenditoriali del commercio e dell’artigianato che segue quelli con i sindacati e con Confindustria dei giorni scorsi
di Andrea Gagliardi
I punti chiave
2' di lettura
Il governo Draghi bis si allontana, con o senza il M5s, e la legislatura appare sempre più in bilico. I partiti hanno ancora quattro giorni per trattare e rimettere insieme i pezzi della crisi che si è aperta con il non voto di fiducia del Movimento al Senato al decreto aiuti ma si tratta di un’impresa in salita. Nonostante il pressing del Colle e il sostegno delle cancellerie, europee e non solo, Mario Draghi resta irremovibile: mercoledì dovrebbe essere il giorno che sancirà, definitivamente, la conclusione dell’esperienza delle larghissime intese
Nuovo decreto aiuti ancora in pista
Certo, il premier resterà al suo posto per gli affari correnti. È confermato per il 21 luglio anche l'appuntamento con le associazioni imprenditoriali del commercio e dell’artigianato che segue quelli con i sindacati e con Confindustria dei giorni scorsi e che ha avuto al centro quel nuovo decreto Aiuti che avrà tra le priorità il recupero del potere d'acquisto di famiglie e imprese mangiato dall'inflazione. Con l’obiettivo di tamponare ancora i rincari di bollette e benzina. Anche se il fatto di essere nella pienezza o meno dei poteri da parte del Governo lascia ipotizzare una struttura diversa del decreto. In caso di dimissioni del governo difficilmente potrà mantenere tutte le misure di anticipo della prossima legge di stabilità che avrebbe dovuto contenere per lasciare eventualmente spazio alle sole misure più urgenti contro la crisi.
La conferma del ministro Orlando
«Io penso che un provvedimento sarà assunto in tutti i casi, è chiaro che un provvedimento con un Governo nella pienezza delle sue funzioni può avere un’ambizione e una forza che un provvedimento assunto da un Governo che non ha più la piena legittimazione è oggettivamente diverso» ha spiegato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando
Ipotesi bonus 200 euro bis
Il nuovo decreto aiuti ha come base di partenza la dote da 8,5 miliardi che potrebbe salire a 10. Anche per la sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, il provvedimento non è a rischio e le ipotesi allo studio sono molte, ancora tutte aperte. C’è per esempio l’eventualità di riproporre il bonus da 200 euro che verrà versato nelle buste paga di questo mese a oltre 30 milioni di italiani.
Una misura che da sola, nella versione del decreto aiuti, vale 6,8 miliardi. E che riguarda attualmente pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi, co.co.co., lavoratori domestici e stagionali, disoccupati e beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Un contributo “una tantum” erogato per contrastare l'aumento dei prezzi e il caro energia che si rivolge a chi ha un reddito annuo non al di sopra dei 35.000 euro.
Le altre misure in cantiere
Non è escluso peraltro che già a luglio possa vedersi un piccolo anticipo del taglio del cuneo fiscale “lato contributi”, in vista del più ampio e strutturale intervento atteso in manovra. C’è poi la riduzione, se non l’azzeramento, delle aliquote Iva sui beni di largo consumo, dai farmaci agli alimentari. Contro il caro-benzina sicuramente verrà mantenuto lo sconto sulle accise almeno per altri due mesi mentre sarebbero tutelate le aziende energivore.
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