Decreto bollette oggi in Cdm: ecco che cosa cambia dal 1° aprile
Il decreto per calmierare le tariffe nel secondo trimestre dell’anno, come spiegato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, confermerà gran parte delle misure già in vigore, introducendo però anche qualche novità. Sul fronte della sanità, arriva la stretta sui medici gettonisti negli ospedali
I punti chiave
- Nuovi aiuti sulle bollette
- Gas: iva al 5% e via oneri sistema
- Ripartono gli oneri di sistema per bollette elettriche
- Bonus termico per le famiglie dal 1° ottobre
- Credito imposta modulato per le imprese
- Bonus sociale esteso fino a giugno 2023
- Fisco, cambia il calendario della tregua fiscale
- Definizione agevolata per gli atti di accertamento
- Sanità: medici gettonisti in area critica e massimo 1 anno
- Specializzandi nei Pronto soccorso, 40 euro l’ora
5' di lettura
Dall’Iva ridotta sul gas al rinnovo del bonus sociale, ma anche norme sulla sanità, con il payback e con misure per il contrasto alla violenza contro medici e infermieri, e sul fisco con la modifica dei termini per le definizione agevolata delle controversie tributarie. Sono alcune delle misure contenute nei 22 articoli della bozza del nuovo decreto bollette approvato dal Consiglio dei ministri. Alcune misure previste nella bozza del provvedimento riguardano l’ambito della salute: arriva la stretta sui medici gettonisti negli ospedali.
Nuovi aiuti sulle bollette
Arrivano nuovi aiuti sulle bollette, ma stavolta - grazie alla discesa drastica del prezzo del gas - basteranno cinque miliardi di euro rispetto al maxi stanziamento di oltre 20 miliardi previsto nell’ultima legge di bilancio. Il decreto per calmierare le tariffe nel secondo trimestre dell’anno è atteso sul tavolo del consiglio dei ministri martedì 28 e, come spiegato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, confermerà gran parte delle misure già in vigore, introducendo però anche qualche novità
In dl azzerati oneri sul gas, tornano sulla luce
Il taglio dell’Iva al 5% sul gas viene prorogato per il secondo trimestre dell’anno e viene esteso anche al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con il metano. E’ quanto prevede la bozza del decreto sulle bollette. Gli oneri generali di sistema sul gas vengono azzerati per i tre mesi aprile-giugno, mentre si riduce il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi. «In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso, - si legge nel testo - le aliquote negative della componente tariffaria UG2C applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno sono confermate limitatamente al mese di aprile 2023, in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente». Nella bozza non si fa cenno agli oneri sull’elettricità, finora eliminati. Dal prossimo aggiornamento tariffario dovrebbero quindi tornare in vigore
Bonus termico per le famiglie dal 1° ottobre
La vera novità arriverà però dal primo ottobre, in coincidenza con l’inizio della prossima stagione fredda. «Nelle more della definizione di misure pluriennali da adottare in favore delle famiglie, da finanziare nell’ambito del RepowerEU, a decorrere dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023, ai clienti domestici residenti diversi da quelli titolari di bonus sociale è riconosciuto un contributo, erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche definite dall’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993 n. 412, con riferimento a ciascun dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023 in cui la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso» superi una soglia ancora da fissare di prezzo. È quanto si legge nella bozza del nuovo decreto energia atteso oggi in Cdm.
Credito imposta modulato per le imprese
Sul fronte delle imprese, invece, l'ipotesi resta quella di una conferma del credito d'imposta che scatterebbe però solo al superamento di una certa soglia di prezzo del gas (si parla di 70 euro per megawattora), mentre con quotazioni inferiori si scenderebbe al 20% per energivori e gasivori (rispetto al 45% attuale) e al 10% per gli altri
Bonus sociale esteso fino a giugno 2023
Allo stesso tempo, senza costi aggiuntivi per lo Stato, verrà rinnovato il bonus sociale in versione potenziata, esteso cioè alle famiglie con un Isee fino a 15.000 euro, in modo da coinvolgere come è stato finora una platea di 4,5 milioni di nuclei.
Fisco, cambia il calendario della tregua fiscale
Più tempo per sanare le irregolarità formali e per il ravvedimento speciale. È quanto prevede una bozza del nuovo decreto bollette che modifica il calendario della tregua fiscale introdotta dalla legge di bilancio. Slitta di sette mesi (dal 31 marzo al 31 ottobre 2023) la data per la prima rata per regolarizzare le irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, commesse fino al 31 ottobre 2022. Per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti, la prima rata slitta dal 31 marzo al 30 settembre.
Definizione agevolata per gli atti di accertamento
Stando alla bozza del provvedimento, arriva la possibilità di adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento. Gli avvisi di accertamento, di rettifica e di liquidazione e gli atti di recupero non impugnati e ancora impugnabili al primo gennaio, divenuti definitivi per mancata impugnazione tra il 2 gennaio ed il 15 febbraio, sono definibili entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Sono definibili anche le controversie pendenti al 31 gennaio 2023 davanti alle corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado con oggetto atti impositivi, in cui è parte l’Agenzia delle entrate.
Sanità: medici gettonisti in area critica e massimo 1 anno
Alcune misure previste nella bozza del provvedimento riguardano l’ambito della salute. Il governo interviene «stanziando circa 1,1 miliardi di euro in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore».
Le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale sanitario, possono affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici «solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio o di assumere gli idonei». Questi servizi, si precisa nel dl, possono essere affidati esclusivamente nei reparti di emergenza-urgenza ospedalieri (area critica), per un periodo non superiore a dodici mesi, ad operatori economici che si avvalgono di personale medico ed infermieristico in possesso dei requisiti di professionalità previsti. Saranno elaborate linee guida sui prezzi di riferimento e gli standard di qualità dei servizi medici ed infermieristici in oggetto.
Si prevede inoltre che il personale sanitario che interrompe volontariamente il rapporto di lavoro dipendente con una struttura sanitaria pubblica per prestare la propria attività presso un operatore economico privato che fornisce servizi in regime di esternalizzazione, non può chiedere successivamente la ricostituzione del rapporto di lavoro con il Ssn. Le aziende ed enti, al fine di reinternalizzare i servizi appaltati, possono inoltre avviare le procedure selettive per il reclutamento del personale da impiegare per l’assolvimento delle funzioni precedentemente esternalizzate, «prevedendo la valorizzazione, anche attraverso una riserva di posti non superiore al 50% di quelli disponibili, del personale impiegato in mansioni sanitarie e socio-sanitarie corrispondenti nelle attività dei servizi esternalizzati che abbia garantito assistenza ai pazienti per almeno sei mesi di servizio». Infine, non possono partecipare alle procedure selettive coloro che in precedenza, in costanza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il Ssn, si siano dimessi dalle dipendenze dello stesso.
Specializzandi nei Pronto soccorso, 40 euro l’ora
Fino al 31 dicembre 2025, in via sperimentale, i medici in formazione specialistica regolarmente iscritti al relativo corso di studi possono assumere, su base volontaria e al di fuori dall’orario dedicato alla formazione, incarichi libero-professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del Servizio sanitario nazionale, per un massimo di 8 ore settimanali. Per tali attività è corrisposto un compenso orario, che integra la remunerazione prevista per la formazione specialistica, pari a 40 euro lordi comprensivi di tutti gli oneri fiscali e previdenziali. L’attività libero-professionale che i medici in formazione specialistica possono svolgere, si precisa, «è coerente con l’anno di corso di studi superato e con il livello di competenze e di autonomia raggiunto dallo specializzando».
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