emergenza coronavirus

Decreto Cura Italia, dai congedi parentali ai negozi: ecco come ottenere tutti i bonus

È ricca la cassetta degli attrezzi per sostenere famiglie, lavoratori, commercianti e professionisti: dal voucher baby-sitting, ai congedi parentali straordinari, al credito d'imposta per l'artigiano che paga l'affitto della bottega, ai 100 euro in più in busta paga per chi è sul posto di lavoro in piena emergenza

di Marco Mobili

Coronavirus, ecco gli aiuti per il lavoro

4' di lettura

Dal bonus di 600 euro per l'acquisto di servizi di baby-sitting ai congedi parentali straordinari per chi ha figli a casa, dal credito d'imposta per l'artigiano che paga l'affitto della bottega all'azienda che procede alla sanificazione dei luoghi di lavoro, dai 100 euro in più in busta paga per chi è sul posto di lavoro in piena emergenza ai permessi straordinari per accudire i propri familiari.

È ricca la cassetta degli attrezzi messa in campo dal governo per sostenere famiglie, lavoratori, artigiani, commercianti e professionisti travolti dall'emergenza coronavirus di questo mese di marzo 2020. In attesa delle istruzioni ufficiali per alcune misure il meccanismo di accesso è di fatto già operativo con l'entrata in vigore della decreto legge «Cura Italia», in vigore dal 17 marzo 2020. Al momento però dei i bonus utilizzabili automaticamente c'è soltanto l'estensione da 3 a 12 giorni dei «permessi 104» per il mese di marzo e per quello di aprile.

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I permessi 104 per assistere disabili
Per i permessi 104 il beneficio è automatico e prevede la possibilità di incrementare da 3 a 12 i giorni complessivi per i mesi di marzo e di aprile a disposizione per assistere propri congiunti o familiari portatori di handicap. In sostanza il lavoratore potrà ottenere in tutto 18 giorni di permesso, 3 per ogni mese e i 12 aggiuntivi previsti dal decreto.

Congedo parentale
I lavoratori alle prese con la gestione dei figli fino a 12 anni rimasti a casa per la sospensione delle lezioni hanno diritto, a decorrere dal 5 marzo, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a quindici giorni, ad congedo per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione. In alternativa possono scegliere l'erogazione di un bonus di 600 euro per l'acquisto di servizi di baby-sitting. Il congedo parentale lo riconosce il datore di lavoro, ma sulle modalità operative sarà necessario attendere le istruzioni dell'Inps.

Il bonus per i professionisti senza Cassa…
Ai liberi professionisti titolari con partita Iva al 23 febbraio 2020 e ai collaboratori attivi alla stessa data, se non pensionati o non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, è riconosciuta un'indennità per il mese di marzo pari a 600 euro. Per ottenere i 600 euro il professionista o il collaboratore dovrà presentare domanda all'Inps. L'indennità è esentasse e sarà erogata dall'Inps secondo regole e modalità ancora da definire.

…E quello per i professionista con Cassa
I professionisti iscritti alle Casse di previdenza, ad ordini o albi professionali potranno richiedere l'erogazione di un'indennità, definita “reddito di ultima istanza”. Per le modalità e la successiva erogazione del bonus, per il quale il decreto legge stanzia complessivi 300 milioni, bisognerà attendere le regole che dovranno essere fissate dal ministero del Lavoro e da quello dell'Economia nei prossimi 30 giorni.

Stagionali del turismo, agricoltori e autonomi
All'indennità di 600 euro possono accedere anche i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, così come gli operai agricoli che nel 2019 hanno almeno 50 giornate pagate, nonché i lavoratori iscritti alle gestioni speciali dell'assicurazione generale obbligatoria (Ago - Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti FPLD e gestioni speciali dei lavoratori autonomi), purché non siano in pensione o iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Anche per questi lavoratori sarà esclusa dal reddito, quindi esentasse, e sarà erogata dall'Inps su specifica richiesta.

Extrabonus automatico per chi va al lavoro
Ai lavoratori con redditi fino a 40mila euro che in questi giorni di serrata obbligata continuano da andare sul posto di lavoro o in ufficio il datore di lavoro dovrà riconoscere direttamente nella busta paga di aprile o a conguaglio un bonus aggiuntivo di 100 euro. In questo caso l'erogazione è automatica.

L'affitto di botteghe e negozi
Il decreto riconosce un credito d'imposta del 60% del canone di affitto del mese di marzo 2020 della bottega o del negozio dove e artigiani e commercianti che svolgono la loro attività. Il beneficio fiscale non è riconosciuto a tutte quelle attività che sono rimaste aperte nei giorni di contenimento del contagio ed elencate nel Dpcm dell'11 marzo 2020. Il credito d'imposta sarà spendibile in compensazione e dunque di fatto è un bonus automatico o al massimo rinviato a maggio quando una buona parte di questi contribuenti torneranno a versare, imposte e contributi.

Credito d'imposta per sanificazione
Nessun automatismo, invece, per il credito d'imposta a chi sanifica ambienti di lavoro e attrezzature. Artigiani, commercianti e professionisti, che attiveranno procedure di sanificazione per contenere il contagio da Covid-19, per il periodo d'imposta 2020, è riconosciuto un credito d'imposta del 50% delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sostenute e documentate fino ad un massimo di 20.000 euro per ciascun beneficiario. Il limite di spesa stanziato è di 50 milioni di euro per l'anno 2020. Per ottenere il credito bisognerà attendere regole e istruzioni che dovranno essere fissate dal ministero dello Sviluppo economico e dall'economia. Il riferimento all'anno d'imposta 2020 lascia intendere che il credito sarà spendibile con la dichiarazione dei redditi che sarà presentata nel 2021.

PS: il capitolo sui permessi 104 è stato modificato alla luce della nuova e definitiva interpretazione della norma del decreto.

L’articolo è stato aggiornato alle ore 18.30 del 18 marzo 2020

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