Sì del Senato

Decreto grandi navi: 10 milioni per ricollocare i lavoratori di aziende fallite, 705 milioni per la continuità dell’ex Ilva

Il testo passa alla Camera, dove deve essere convertito in legge entro il 18 settembre. Brunetta e Brugnaro: «Ora cantieri subito»

di Nicoletta Cottone

Stop alle grandi navi a Venezia dal primo agosto

5' di lettura

Il decreto grandi navi tutela Venezia e l’economia. «La scelta che è stata fatta con il decreto “grandi navi” è stata quella di conciliare la tutela di Venezia, patrimonio dell’Unesco, con la salvaguardia del tessuto economico del territorio. Con questo provvedimento proteggiamo Venezia, la sua bellezza e il suo valore, ma certo imponiamo all’economia del territorio, imprese e lavoratori, un notevole sacrificio». Lo ha detto il senatore Vincenzo D’Arienzo (Pd), relatore del provvedimento, nell’illustrare in aula al Senato il decreto ’grandi navi’.

Il via libera del Senato con 175 sì, passa alla Camera

Il Senato ha approvato con 175 voti favorevoli il ddl di conversione in legge del decreto grandi navi, che detta nuove norme per la tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro. I voti contrari sono stati 8 e un solo astenuto. Il provvedimento ora passa alla Camera e deve essere convertito in legge entro il 18 settembre.

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Brunetta e Brugnaro: «Ora cantieri subito»

«Il decreto approvato in prima lettura dal Senato segna un altro passo a favore di Venezia», è il primo commento del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta e del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. «Ora è fondamentale che partano i cantieri al più presto, non solo per i due accosti temporanei del 2022, ma contemporaneamente anche per i due di canale nord lato nord e per la manutenzione dei canali navigabili esistenti. Su qusto vigileremo attentamente, perché non possiamo permetterci alcun ritardo».

Risorse per supportare la fase transitoria

Il testo prevede una fase transitoria che dura fino al 2026. «E il governo ha previsto a questo fine risorse per supportare questa fase transitoria - ha ricordato D’Arienzo - anche attraverso ristori per gli operatori economici coinvolti, penalizzati dalla scelta. È evidente che si tratta di una scelta emergenziale. Che deve tenere insieme salvaguardia di Venezia e economia del territorio. Credo che il Senato abbia lavorato con saggezza ed equilibrio, cercando di stabilire tappe temporali, in modo che la transizione sia graduale e governata».

Collaborazione trasversale fra i gruppi per le modifiche

Collaborazione trasversale fra i partiti nel corso dei lavori nelle commissioni Lavori pubblici e Lavoro del Senato, come hanno sottolineato i due presidenti pentastellati Mauro Coltorti e Susy Matrisciano. «Abbiamo introdotto e votato, con l’apporto di tutti i gruppi - hanno sottolineato - diversi emendamenti che integrano a 40 milioni di euro euro per il 2021 e 30 milioni per il 2022 la cifra stanziata inizialmente dal governo per i ristori in favore delle compagnie di navigazione, dei gestori del terminal crociere e dei lavoratori che purtroppo subiranno uno stop o una riduzione del reddito d’impresa e conseguentemente una crisi occupazionale». Obiettivo allargare la platea dei beneficiari, «andando a coprire anche i lavoratori dell’indotto e delle attività collegate al comparto della crocieristica. Agli interventi saranno realizzati dopo la verifica delle conseguenze delle opere sulla geomorfologia ed idrogeologia dei settori prospicienti della laguna».

Passi in avanti sulle politiche del lavoro

Il senatore Emilio Floris (Fi), correlatore del decreto legge su Venezia, ha ricordato la difficoltà di incrocio di materie diverse nel provvedimento. «un decreto - ha detto - che prevede non solo un provvedimento sull’attraversamento delle grandi Navi nei canali di Venezia, ma anche misure urgenti per la tutela del lavoro. Auspico che in futuro si riesca a raccogliere l’invito del presidente Mattarella sulla necessità di esaminare provvedimenti omogenei per materia, specie se si tratta di decreti legge. Sulla parte che riguarda il lavoro, credo che abbiamo fatto con questo provvedimento passi in avanti notevoli sulle politiche attive e passive del lavoro. Credo che dovremo in futuro impegnarci a fondo per favorire la formazione continua in vista sia della prima occupazione sia di un eventuale cambio di lavoro».

Per l’ex Ilva 705 milioni per la continuità di impianto

Via libera dell’Aula del Senato a un emendamento, riformulato dal Governo, a prima firma Luigi Vitali, Agostino Santillo (M5S), Stefano Collina (Pd) che autorizza Invitalia a sottoscrivere ulteriori apporti di capitale e ad erogare finanziamenti in conto soci nel limite massimo di 705 milioni per assicurare la continuità del funzionamento produttivo dell’impianto siderurgico di Taranto della società Ilva. Inoltre Invitalia viene autorizzata alla costituzione di una società con capitale sociale entro un tetto massimo di 70 milioni per condurre analisi di fattibilità finalizzate alla realizzazione e gestione di un impianto per la produzione del preridotto - direct reduced iron. La città, ha detto Luigi Vitali, che ha proposto l’emendamento con i colleghi Mallegni, Pittella e De Poli «non deve essere abbandonata a se stessa e il mio impegno sarà continuo nel rappresentare con strumenti idonei le problematiche dell’impianto».

Cosa prevede il decreto

Il decreto dichiara monumento nazionale alcune vie d'acqua veneziane e prevede espressamente che a decorrere dal 1° agosto 2021 sia vietato il transito delle grandi navi nelle celebri vie d’aqua della Serenissima. Sono previste alcune misure di ristoro per le compagnie di navigazione, per il gestore dei terminal di approdo e per gli esercenti servizi connessi al terminal, oltre che ai benefici per i lavoratori impiegati in attività connesse.

Dieci milioni per ricollocare i lavoratori delle aziende in fallimento

La senatrice del M5S ed ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha reso noto che con un emendamento proposto da lei arrivano aiuti per i lavoratori di aziende in procedura fallimentare, in amministrazione straordinaria o collocati in cassa integrazione per cessazione. «Vengono infatti stanziati in loro favore 10 milioni di euro per il 2021, in modo da permettergli l’accesso ai servizi di outplacement per la ricollocazione professionale», ha spiegato Nunzia Catalfo.

Ora far ripartire le aziende e tutelare il lavoro

Ora è necessario, ha detto la senatrice di Forza Italia Roberta Toffanin, vicepresidente della Commissione Finanze, «tutelare il lavoro e ciò vuol dire mettere in atto politiche efficienti per far ripartire le aziende, coniugando le linee del Pnrr con le esigenze del sistema impresa. Quindi bene il decreto, ma il governo faccia seguire azioni immediate per garantire alle stesse navi di poter trovare un attracco vicino in tempi e modi adeguati affinchè Venezia non perda il turismo e tutto il suo indotto». Per il senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini, «dopo anni di inattività dei vari governi che si sono succeduti, questo decreto non risolve e rimanda a chissà quando una vera decisione per Venezia. Venezia deve mantenere la sua storica vocazione portuale, coniugando le varie esigenze a quelle dei propri lavoratori che fanno commercio». «Avere un quadro completo sui resti archeologici presenti in laguna, oltre che costituire un progresso culturale, ci consente una più attenta pianificazione delle opere idrauliche, che salvaguardi i beni culturali. Per ciò che concerne gli aspetti geologici della laguna, in essa sono state effettuate nel tempo svariate indagini, ma non esiste uno studio complessivo ed esaustivo», ha detto il senatore Ruggiero Quarto (M5s) nel suo intervento in aula al decreto legge per la salvaguardia di Venezia e su misure a tutela del lavoro.

Credito d’imposta al 60% per le imprese concessionarie

Sì anche a un credito d’imposta «nella misura del 60% sui canoni demaniali alle imprese concessionarie di beni del demanio marittimo e della navigazione interna funzionali all’esercizio dell’attività di trasporto di passeggeri con navi minori in acque lagunari», ha sottolineato Silvia Vono, vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, firmato dai senatori di Italia Viva, Faraone e Vono.


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