Decreto reddito-pensioni: la carica delle 61 audizioni tra sindacati, enti e associazioni
di Andrea Gagliardi
2' di lettura
Si è iniziato stamattina con Confindustria, si terminerà mercoledì 5 febbraio con Poste italiane. In mezzo altre 59 sigle tra sindacati, enti e associazioni. Sono in tutto 61 le audizioni alla commissione lavoro del Senato sul decretone sul reddito di cittadinanza e quota 100, che ha iniziato il suo iter di conversione a palazzo Madama. Un provvedimento “a due teste” che interessa potenzialmente decine di enti.
Le audizioni in commissione
La platea di enti coivolti è sterminata. Tra questi, le associazioni datoriali (Confindustria, Rete Imprese Italia, Conflavoro, Confapi, Confagricoltura, Confetra, Alleanza cooperative italiane, Coldiretti, Assolavoro, Assindatcolf, Confprofessioni, Ance), i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, Confsal, Usb, Cub, Cobas), ma anche, tra gli altri, Anci, Inps, Istat, Corte dei Conti, Unioncamere e enti come Cei, Caritas, Alleanza contro la povertà, Forum Terzo Settore, Comunità di Sant'Egidio. Oltre a Ispettorato del lavoro e Ufficio parlamentare di bilancio.
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L’entrata in vigore
Il «decretone» che introduce reddito di cittadinanza e quota 100 per la pensione è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 gennaio, dopo la firma del capo dello Stato. Ed è entrato in vigore da martedì 29 gennaio. Era stato varato dal Consiglio dei ministri il 17 gennaio scorso, ed ha ricevuto la bollinatura della Ragioneria dello Stato il 25 gennaio. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento è prevista in serata (come decreto legge 28 gennaio 2019 n. 4), ultimo passaggio per avviare l'iter parlamentare, che inizierà al Senato.
Riforme-bandiera
Il decreto contiene le due misure bandiera al centro della campagna elettorale di M5S e Lega e nucleo fondante del contratto di Governi giallo verde. Nel primo caso di tratta dell'introduzione, a partire dal prossimo aprile, del reddito e della pensione di cittadinanza (Rdc) per i soggetti e i nuclei familiari in condizioni di particolare disagio economico e sociale. Nel secondo caso parliamo del superamento delle legge Fornero con la ridefinizione dei requisiti minimi per l'accesso al pensionamento anticipato (Quota 100).
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