Semplificazioni, dai subappalti al massimo ribasso: ecco le divisioni nella maggioranza
La circolazione delle prime bozze del Decreto agita i partiti, con l’ala sinistra che chiede di fermarsi e quella destra che vuole liberalizzare
di An.Ga.
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Cambiare le norme per velocizzare i cantieri rischia di spalancare le porte alle mafie: cresce dentro la maggioranza, con l’attacco del Pd, lo scontro sulle regole per gli appalti che il governo si appresta a rivedere con il decreto Semplificazioni. Sugli appalti già nei giorni scorsi i sindacati avevano lanciato l’allarme, a partire dal leader della Cgil Maurizio Landini che ora arriva a minacciare anche lo «sciopero generale». E che schiera il sindacato contro «la liberalizzazione del subappalto, le gare al massimo ribasso», e «l’appalto integrato, quello che affida allo stesso soggetto la progettazione e l’esecuzione dell'opera».
Le posizioni nei partiti
Ma la circolazione delle prime bozze, che farebbero saltare i limiti ai subappalti e tornare il massimo ribasso, agita anche i partiti, con l’ala sinistra che chiede di fermarsi e l’ala destra che chiede di liberalizzare il più possibile. La tensione, anche nel governo, è palpabile e servirà probabilmente un vertice, forse mercoledì, con il premier Mario Draghi per trovare un punto di caduta digeribile per tutta la larga maggioranza che lo sostiene. Le posizioni sono lontanissime. Matteo Salvini insiste con la sua idea di «azzerare il codice degli appalti» - cui peraltro aveva già risposto il premier alla prima conferenza stampa con un «indubbiamente sono necessarie semplificazioni, non credo cancellare il codice appalti». Ma anche Forza Italia spinge per una revisione profonda e per l’adozione del «modello Genova» anche per il Recovery. Le due priorità emerse nel vertice con il segretario Enrico Letta, i ministri dem, i vice Provenzano e Orlando, sono invece: velocizzare tutte le procedure che hanno a che vedere con gli investimenti e le opere pubbliche ma senza scardinare il sistema di regole per garantire la legalità e la tutela dalle infiltrazioni criminali.
Le richieste di Bruxelles
Certo è che Bruxelles si aspetta un quadro chiaro di norme e una corsia preferenziale per le opere del Recovery per avere garanzie sul fatto che l’Italia sarà in grado di spendere nei tempi gli oltre 200 miliardi di fondi europei. Per studiare una mediazione, comunque, ci sarà ancora qualche giorno visto che Draghi è impegnato con il Consiglio europeo e prima di mercoledì non è in calendario una cabina di regia di maggioranza, la formula già utilizzata per fare la sintesi politica prima del varo del decreto Sostegni bis.
Il monito dell’Anac
Intanto Giuseppe Busia, presidente dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, in un’intervista a Repubblica evidenzia come nelle regole sugli appalti ci sono cose da cambiare, «ma usando il bisturi e non l’accetta. E senza sospendere il Codice degli appalti». Per Busia «il Codice degli appalti non può essere sospeso, perché le direttive europee non disciplinano tutti gli aspetti ed avremmo pericolosi vuoti normativi su parti essenziali. Ed i funzionari pubblici, trovandosi nel deserto normativo, finirebbero per bloccarsi, invece che accelerare». Sul criterio del massimo ribasso per aggiudicare una gara, Busia sottolinea che «anche le direttive europee scoraggiano il massimo ribasso. Chiedono anzi di badare alla qualità di beni e servizi messi in appalto, che viene meno se si usa esclusivamente il criterio del prezzo più basso. Perché questo sia possibile, servono però stazioni appaltanti che sappiano progettare e poi misurare la qualità, individuando i parametri adeguati, che debbono valere sia per l’appaltatore principale che per i subappaltatori».
Buia (Ance): subappalto norma Ue, basta falsi miti
Mentre il presidente dell'Ance Gabriele Buia difende la liberalizzazione del subappalto del dl semplificazioni: «Abbiamo un finanziamento europeo e l'Ue ci dice di rispettare le norme europee. Il subappalto è una norma europea» dichiara. E aggiunge: «Dietro questa misura c'è la necessità del legislatore di dare risposte all'Ue», che su questo ha aperto una procedura di infrazione. «Rifiuto il falso mito - conclude - che subappalto significhi automaticamente qualcosa che si ripercuote sulla pelle dei lavoratori: se accade va perseguito ma non nascondiamoci dietro un dito, qui occorre lo Stato,non si può penalizzare tutti per colpa di pochi».
Sindacati edili: basta stragi nei cantieri, 26 maggio in piazza
Di diverso avviso i sindacati. «Il Governo si impegni concretamente per fermare le stragi nei cantieri. Ci vogliono azioni efficaci contro le cause di questo stillicidio, che sono principalmente l'irregolarità, l'assenza di controlli, la giungla del subappalto e il massimo ribasso» affermano i sindacati degli edili Feneal, Filca e Fillea indicando le iniziative in programma il 26 maggio in sei città - Roma, Alessandria, Bergamo, Ancona, Napoli, Palermo - nell'ambito della settimana indetta da Cgil, Cisl e Uil sulla sicurezza sul lavoro. E a proposito del decreto Semplificazioni ribadiscono di essere pronti alla «mobilitazione generale»
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