ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’esame alla Camera

Decreto Semplificazioni, corsa per estendere il bonus 110%

Molte convergenze negli emendamenti segnalati dai partiti. Proposti i commissari per Tirrenica e bonifiche

di Giorgio Santilli

Lavoro e fisco: dai licenziamenti allo stop al cashback, al rinvio delle cartelle al 31 agosto

4' di lettura

Giorni di duro lavoro preliminare per i relatori del decreto semplificazioni Roberto Morassut (Pd) e Annagrazia Calabria (Forza Italia), per i capigruppo di maggioranza delle commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera, per i tecnici dei ministeri più impegnati (in prima fila Funzione pubblica, Mite e Infrastrutture), per la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Deborah Bergamini, che porterà nel lavoro di commissione la sintesi del governo. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, protagonista principale del decreto, ha spiegato all’inaugurazione del Master di Politica della Luiss che a Palazzo Chigi si farà una cabina di regia per affrontare la discussione parlamentare.

Il week end e la giornata di lunedì sono stati passati a studiare i 600 emendamenti (che diventano 900 se si considerano gli emendamenti fotocopia presentati da vari gruppi) per capire se dare parere positivo o negativo a ciascuno. La vastità del decreto e dei nodi affrontati richiede un lavoro enorme che dovrebbe trovare un primo punto di confronto con una lunga riunione di maggioranza sulle proposte divise per blocchi. Vediamo alcuni emendamenti di cui già si discute.

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SUPERBONUS/1

110% anche per turismo, imprese e professionisti

L’estensione del Superbonus al 2023, a categorie di soggetti, tipologie di impianti, attività ed edifici non ricompresi oggi nella maxiagevolazione sarà uno dei temi clou dell’esame del decreto e il copione sembra già scritto: da una parte tutti i gruppi politici compatti a chiedere estensioni e il governo tendenzialmente a frenare, soprattutto dove proroghe ed allargamenti hanno un costo. Su alcuni aspetti, però, la compattezza parlamentare è davvero impressionante: per esempio sulla volontà di estendere il 110% al settore del turismo e alle attività alberghiere. Più in generale largo consenso all’estensione alle imprese, alle attività professionali, alle cooperative, al terzo settore. Le variabili di allargamento del 110% proposte sono centinaia. Sarà interessante vedere su quale linea, più o meno aperturista, si attesterà il governo fin dall’inizio.

2

SUPERBONUS/2

Procedura veloce anche sui beni vincolati

Fra le varie estensioni del Superbonus, una delicata riguarda i beni vincolati che oggi difficilmente possono accedere all’agevolazione, anche per i tempi lunghi di pronunciamento delle Sovrintendenze. Da più parti si propone una procedura veloce per l’espressione del parere, con relativo silenzio assenso.

3

EDILIZIA

Difformità e piccoli abusi Soglia di tolleranza al 3%

Un tema delicato che è stato proposto da molti emendamenti, anche con finalità diverse, è quello dell’innalzamento dal 2 al 3% della soglia di tolleranza costruttiva relativa alle difformità urbanistiche ed edilizie. La soglia è prevista dagli articolo 34-bis e e 49 del testo unico edilizia (Dpr 380/2001) per «violazioni di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta» e molte regioni hanno legiferato diversamente.

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AMBIENTE

Bonifiche: snellire (M5S) e commissariare (Pd)

Dagli emendamenti M5s trapela una profonda insoddisfazione per le procedure ambientali: una forte resistenza all’accelerazione della valutazione di impatto ambientale (Via), per esempio. M5s lamenta anche che non si è fatto abbastanza per semplificare e accelerare le procedure per realizzare interventi di bonifica. Proposta la soppressione della norma. Sullo stesso fronte anche la presidente della commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta, Pd, che propone però di estendere alle bonifiche e alla messa in sicurezza di discariche e siti contaminati i commissari.

5

CODICE APPALTI

Duello Delrio-De Micheli sull’appalto integrato

Il Pd punta a ridimensionare drasticamente l’appalto integrato di progettazione e lavori affidato sulla base del progetto di fattibilità tecnico ed economico (articolo 48, c. 5). Uno scandalo, si sarebbe detto in altri tempi. Sennonché molte stazioni appaltanti (compresa Rfi) fanno fatica a fare i progetti definitivi e allora dare allo stesso appaltatore anche la progettazione definitiva ed esecutiva a volte è l’unica possibilità per rispettare i tempi del Pnrr. Nel Pd maturano allora due posizioni illustri di ex titolari del ministero di Porta Pia: Graziano Delrio grida allo scandalo e, come segno di buona volontà, accetta al massimo di arrivare al 30 giugno 2023 con l’appalto integrato affidato sulla base del definitivo (quindi esecutivo e lavori); Paola De Micheli propone a sua volta di sopprimere la norma generale sull’appalto integrato ma propone al governo, alla data del 30 giugno 2022, di fare una verifica dei progetti in ritardo e inserire quelli che non hanno ancora il definitivo nella lista delle opere ammissibili alla «corsia Draghi ultraveloce» (articolo 44) che comunque prevede l’affidamento su progetto di fattibilità.

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GRANDI OPERE

Commissario cercasi per l’autostrada tirrenica

Pioggia di emendamenti anche sulle grandi opere. Quella che fa più notizia è forse la proposta del Pd (Romano) di nominare un commissario anche per l’Autostrada tirrenica. Un altro Pd, Melilli, rilancia la Roma-Latina. Sempre in tema di grandi opere numerose proposte di estensione della «corsia ultraveloce» dell’articolo 44. Farà discutere l’emendamento Prestigiacomo di inserire il Ponte sullo Stretto, ma non mancano opere meno note, come la linea A della metropolitana romana fino a Ciampino. Il cinquestelle Varrica, per fare entrare la Palermo-Messina-Catania, propone che la norma possa applicarsi anche a opere per i quali già si è in possesso del progetto definitivo e di un parere espresso del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

7

FORZA ITALIA

Procedura velocissima anche per le varianti

Riprendendo una proposta Snam, due emendamenti di Forza Italia (Cortelazzo) e Italia Viva (Fregolent) propongono una procedura semplificata e ultraveloce (15 giorni) per approvare tutte le tipologie di varianti non sostanziali di progetti autorizzati o in corso di realizzazione. Finora è stato un tema tabù, quello delle varianti: sarà interessante vedere che reazioni creerà.

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