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Decreto sicurezza, online il Focus del Sole 24 Ore

Lampedusa, primo centro di accoglienza per gli immigrati clandestini approdati sulle coste siciliane

5' di lettura

L'entrata in vigore del decreto immigrazione e sicurezza - avvenuta il 5 ottobre scorso poi convertito con la legge 132/18- rischia nel prossimo futuro di lasciare molte persone per strada perché non si potrà più entrare in un Centro di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), dove avrebbe dovuto concludere il percorso di integrazione dei richiedenti asilo per protezione umanitari. In un rapporto diffuso in occasione della Giornata internazionale dei diritti dei migranti - dati riportati dall’agenzia Ansa- si stimano che nei prossimi 2 anni circa 120mila persone sono destinate a scivolare nell'irregolarità, tra permessi per motivi umanitari non rinnovati, non rilasciati e pratiche arretrate che saranno esaminate dalle Commissioni territoriali secondo le nuove disposizioni di legge.

A questo nuova realtà il Sole 24 Ore dedica un focus dedicato alle norme del Dl 113/18 intitolato «Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del ministero dell’Interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata».

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Ecco le principali novità della normativa di cui anticipiamo alcuni passaggi salienti:

Premesso che per l’attuazione del decreto sicurezza serviranno 22 decreti (cinque con una scadenza ben precisa, gli altri senza nessun limiti temporale), le prime misure adottate riguardano la norme che un procedimento penale blocca la protezione internazionale e che in materia di rimpatri, disposti dal questore, devono essere convalidati dal giudice di pace mentre nei Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) il trattenimento sale fino a 180 giorni.

Inoltre il permesso per motivi umanitari è stato sostituito dai «casi» speciali. Inoltre non sarà possibile iscriversi all’anagrafe con la sola richiesta d’asilo.

In dettaglio
La nuova norma legislativa abroga il permesso di soggiorno per motivi umanitari, mantiene fattispecie eccezionali di temporanea tutela dello straniero per esigenze di carattere umanitario e punta a enumerare e tipizzare questi permessi di soggiorno di protezione speciale. Alcune di queste fattispecie - per vittime di violenza o grave sfruttamento, di violenza domestica, di particolare sfruttamento lavorativo - sono già previste dal Testo unico immigrazione e ricevono qui una ridefinizione. Altre fattispecie che non erano puntualmente disciplinate dal Dlgs 286/1998 ricevono ora una definizione e disciplina. Si tratta di: condizioni di salute di eccezionale gravità; situazioni contingenti di calamità nel Paese di origine che impediscono temporaneamente il rientro dello straniero in condizioni di sicurezza. Viene introdotto anche un permesso di soggiorno per atti di particolare valore civile mediante l’inserimento di un articolo 42-bis entro il Testo unico immigrazione

Tra le altre novità raddoppia il termine di tempo per le pratiche di cittadinanza. Inoltre viene chiesta anche una conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello B1 del quadro europeo «Qcer».

In dettaglio
L’acquisto della cittadinanza italiana per matrimonio e per concessione di legge è subordinato al possesso da parte dell’interessato di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (Qcer). Il livello B1 prevede la capacità di sostenere conversazioni semplici su argomenti noti o di interesse, comprendere gli elementi principali in un discorso, di trasmissioni radiofoniche e televisive su argomenti di attualità o temi di interesse personale o professionale, di testi scritti di uso corrente legati alla sfera quotidiana o al lavoro, la scrittura di testi semplici su argomenti noti o di interesse. Tale conoscenza può essere dimostrata, all’atto di presentazione dell’istanza di cittadinanza, con il possesso di un titolo di studio rilasciato da un istituto di istruzione pubblico o paritario riconosciuto dal ministero dell’Istruzione e dal ministero degli Affari esteri, ovvero a produrre apposita certificazione della lingua, rilasciata da un ente certificatore riconosciuto dal ministero dell’Istruzione e dal ministero degli Affari esteri. I quattro enti certificatori riconosciuti sono: la Società Dante Alighieri, l’Università per stranieri di Perugia, l’Università per stranieri di Siena e l’Università degli studi Roma tre.

Per l’accoglienza decisa la prima assistenza in hotspot, poi tocca ai «Cara» o ai «Cas»

In dettaglio
Il Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) è una struttura per migranti appena giunti in Italia irregolarmente, che intendono chiedere la protezione internazionale. Sono stati istituiti con la riforma del diritto di asilo, recependo due direttive (Dpr 303/04 e Dlgs 25 del 28/1/08). Sono gestiti dall'Interno attraverso le prefetture che appaltano i servizi dei centri a enti gestori privati attraverso bandi di gara. Le convenzioni variano e lo Stato versa all’ente gestore una quota al giorno al richiedente asilo. La cifra deve garantire alloggio, pasti, assistenza legale e sanitaria, interprete e servizi psico-sociali. Spesso nei Cara esistono altri servizi come l'insegnamento della lingua italiana.

I Cas (Centri di accoglienza straordinaria) sono immaginati per sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti asilo. A oggi costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza. Tali strutture sono individuate dalle Prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici, sentito l'ente locale nel cui territorio la struttura è situata. La permanenza nei Cas dovrebbe essere limitata nel tempo strettamente necessario al trasferimento del richiedente nelle strutture di seconda accoglienza.

Sui ricorsi sui permessi dei migranti, deciderà il tribunale collegiale ma con consistente taglio alle spese di giustizia.

L’anticipazione
È infatti prevista la liquidazione dei compensi al difensore e al consulente tecnico di parte nei processi civili quando l’impugnazione è dichiarata inammissibile, non sarà più ammessa. Non possono essere liquidate neppure le spese sostenute per le consulenze tecniche di parte che già all’atto del conferimento dell’incarico apparivano irrilevanti o superflue ai fini della prova.

Più controlli su figli di carcerate
Nel caso di fermo o arresto di madre con figli minorenni la polizia giudiziaria che lo ha eseguito dà subito notizia al pubblico ministero e al procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni. Copia dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere è comunicata al procuratore della Repubblica, così come l’ordine di esecuzione della sentenza di condanna. Controlli e ispezioni anche random dove i figli convivono con mamme carcerate

Registrazione antiterrorismo per i clienti degli autonoleggi.

L’anticipazione
Quando si stipula il contratto di noleggio» gli operatori dovranno comunicare telematicamente alla banca dati dei corpi di polizia (Sdi) «i dati identificativi riportati nel documento d'identità esibito dal soggetto che richiede il noleggio». Lo Sdi verificherà automaticamente se a carico del cliente ci sono condanne, provvedimenti dell'autorità di pubblica sicurezza (come diffide o divieti di recarsi in certi luoghi) o segnalazioni antiterrorismo. Se il riscontro è positivo, partirà una segnalazione per gli uffici di polizia competenti, che dovranno attivarsi per controlli. Potranno anche sottoporre l'interessato a rilievi segnaletici

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