Dedem si rafforza nelle stampanti 3D, al via l’accordo con la californiana Carbon
di Andrea Marini
3' di lettura
Puntare sulle stampanti 3D per rilanciarsi dopo la crisi pandemica, attraverso la partnership con una azienda della Silicon Valley che ha tra i propri clienti big come Adidas. È la strategia adottata dalla Dedem, azienda di Ariccia (provincia di Roma), con 500 addetti e 80 milioni di fatturato ante pandemia (2019), che molti probabilmente conoscono per le sue cabine per fototessere che si trovano agli angoli delle strade di tutta Italia. L’azienda, nata nel 1962, già aveva avviato la diversificazione “leisure”, con la creazione di parchi giochi dentro i centri commerciali. Poi, nel 2019, la scelta di investire sulle stampanti 3D, diventando rivenditore accreditato delle principali tecnologie mondiali e produttore di soluzioni avveniristiche, come quelle che, nei mesi più bui della pandemia da Covid, l'hanno portata a stampare in proprio valvole e visiere per rifornire gli ospedali in difficoltà.
Per rafforzarsi in questo segmento, Dedem ha stretto una partnership con l’azienda californiana Carbon 3D, alle cui soluzioni si appoggiano già grandi aziende come l’Adidas (alcune scarpe del colosso tedesco hanno parti fatte con tecnologia 3D). Dedem – tramite Selltek, il dipartimento del gruppo per le soluzioni di stampa 3D – diventa adesso rivenditore accreditato delle tecnologie hardware e software di Carbon. Da questa partnership, Dedem conta di immettere sul mercato (dal 2022) un milione di nuovo hardware all’anno. «Abbiamo scelto Carbon perché completa il nostro portafoglio – spiega Alberto Rizzi, amministratore delegato del Gruppo Dedem – grazie a una serie di prodotti ad altissimo valore aggiunto. Noi, insieme ad un’altra azienda britannica, saremo i loro apripista in Europa».
Per Dedem il 2020 non è stato affatto un anno facile, con la chiusura dei centri commerciali che ha pesantemente colpito il ramo “leisure” del gruppo. Una battuta di arresto in un trend di crescita molto sostenuto negli ultimi anni: dai 49 milioni di fatturato nel 2011, si è passati ai 64 milioni nel 2017 e 75 nel 2018, per arrivare agli 80 del 2019, ultimo anno pre Covid. Tuttavia, le stampanti 3D hanno retto, e ora è su questo segmento che si punta per la ripresa: «Se non ci saranno ulteriori contrattempi – aggiunge Rizzi – contiamo di ritornare già nel 2021 al livello del fatturato 2019, per poi superarlo nel 2022. Pensiamo che la tecnologia 3D sia uno strumento fondamentale per la ripresa del nostro Paese». «Siamo entusiasti – aggiunge Marcello Pagnini, Business Unit Manager Selltek - di rendere le innovazioni di Carbon più accessibili al mercato italiano. L’Italia è un laboratorio di innovazione e design e queste tecnologie consentiranno a ingegneri e progettisti di dare vita a più idee. C’è poi – continua Pagnini – un mercato da creare ex novo, che per noi è una scommessa importante: penso, per esempio, agli smorzatori inerziali, le cosiddette “molle” del mondo industriale, che oggi sono in metallo, ma domani potrebbero essere in materiale elastomerico».
Carbon è una giovane azienda, fondata nel 2013, di Redwood City (San Mateo, California) che in una manciata di anni, sostenuta da venture capital, si è fatta strada nella stampa 3D, al punto da diventare leader globale nel settore. Secondo Forbes, l’azienda ha superato ormai i 100 milioni di dollari (83 milioni di euro) di fatturato, con 500 addetti. Una ricerca del 2021 di Wohlers Associates mostra che il 29,2% dei sistemi di produzione additiva industriale sono installati in Europa. «In Selltek - commenta Ellen Kullman, presidente e ceo di Carbon -vediamo un partner strategico che svilupperà la nostra strategia di inserimento nel mercato, portando un livello di competenza regionale per supportare i clienti nel loro viaggio per realizzare prodotti migliori in meno tempo».
Con la partnership Carbon-Selltek si inaugura un modello di business nuovo per il settore: il noleggio a lungo termine. L’obiettivo è evitare ai clienti investimenti eccessivi, particolarmente faticosi in questo periodo storico, e di usufruire allo stesso tempo di costanti aggiornamenti software, programmi di formazione e addestramento.
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