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Del Conca, il rivestimento diventa ridimensionale

Il gruppo ha ideato una soluzione 3D che riproduce non solo alla vista ma anche al tatto i materiali naturali come pietre e marmi

di Ilaria Vesentini

Marble edition con tecnologia Dinamika

2' di lettura

«La nostra spinta all’innovazione ha radici lontane, da quando vent’anni fa iniziammo a rispondere alla critica che il mercato faceva al materiale ceramico di totale uniformità estetica delle piastrelle con le prime decorazioni digitali. La stampa digitale ha rivoluzionate l’immagine delle superfici ceramiche e il loro campo di applicazione, ma anche le novità estetiche hanno iniziato a dimostrare l’età col passare del tempo. È nata da qui la nostra ricerca e la nostra sfida per uscire dalla bidimensionalità e arrivare a creare una ceramica in grado di riprodurre non solo alla vista ma anche al tatto i materiali naturali come pietre e marmi». Così Paolo Mularoni, terza generazione alla guida del gruppo Del Conca e presidente della Ceramica Faetano, la capostipite sammarinese del gruppo, racconta la genesi di Dinamika, il primo rivestimento tridimensionale in grado di creare una sincronia perfetta tra grafica e struttura, una gamma presentata a Cersaie due anni fa per testarne l’appeal e pronta ora al grande salto sul mercato anche in termini di business.

«Abbiamo lavorato oltre due anni alla soluzione 3D con nostri partner industriali – racconta Mularoni – con l’obiettivo di realizzare una decorazione che fosse tutt’uno con il supporto ceramico, e non una decorazione applicata sulla base. Abbiamo cambiato completamente il processo produttivo e investito solo in sviluppo almeno 3 milioni di euro, senza contare le ore di ricerca, test e i materiali buttati via per le prove. Finora ci siamo limitati a produrre piccole quantità, ma la risposta del mercato è stata ottima e siamo pronti a passare dalla fase embrionale di questa nuova tecnologia alla produzione di grandi volumi». Gli impianti sono per ora concentrati nello stabilimento di Savignano sul Panaro, nel cuore del distretto emiliano, sede storica del marchio Pastorelli rilevato nel 2002, dove il gruppo della famiglia Mularoni ha appena investito 55 milioni di euro per potenziare la fabbrica (dopo i 35 milioni spesi sei anni fa per raddoppiarne la capacità produttiva), ma si stanno già valutando possibili diversificazioni sulla produzione 3D anche per gli altri stabilimenti.

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Ed è proprio sulla linea Dinamika che Del Conca scommette per arginare gli effetti del rallentamento del mercato, da cui non è esente. «Sarà un bel risultato riuscire a consolidare nel 2023 i numeri dello scorso anno, contiamo sulla nostra capacità di tenere alta l’attenzione dei clienti con prodotti sempre nuovi e di alta qualità: la nuova proposta 3D è quella su cui ci aspettiamo la crescita più alta», sottolinea Paolo, che con i fratelli Marco e Davide guida il gruppo fondato dal nonno e dal padre nel 1979, arrivato a 180 milioni di euro di fatturato e 630 dipendenti tra i tre siti in Italia (ex Pastorelli a Savignano, Faetano sul Titano, Del Conca a San Clemente di Rimini) e Del Conta Usa, in Tennessee, «dove la produzione local su local, che vale ormai un quarto dei nostri volumi complessivi, non conosce crisi grazie al grande fermento del settore costruzioni, sebbene l’inflazione stia correndo anche oltreoceano», conclude Paolo Mularoni.

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