la politica non è donna

Delegazioni al maschile per le consultazioni di Conte: voce solo a quattro donne

Ventiquattro a sei: le delegazioni ufficiali che si sono presentate dinanzi al premier Giuseppe Conte per le consultazioni erano quasi tutte al maschile

di Nicoletta Cottone

Consultazioni, Unterberger (Svp): “Ci siano più donne nella squadra di governo”

3' di lettura

Ventiquattro a sei: le delegazioni ufficiali che si sono presentate dinanzi al premier incaricato Giuseppe Conte per le consultazioni erano quasi tutte al maschile. L’ultima conferma, se mai servisse, che la politica non è donna, almeno in Italia. Dove anche nel risiko delle candidature alle poltrone di vertice dei ministeri non brilla la presenza delle donne. Sfumata nuovamente la possibilità di avere la prima donna a palazzo Chigi, nella prima giornata di consultazioni con il premier in pectore sono sfilati nella sala dei Busti di Montecitorio 14 uomini e tre donne, nella seconda 10 uomini e tre donne. E nelle due giornate solo quattro donne hanno avuto voce al termine delle consultazioni. La “Rete per la Parità” ha chiesto nei giorni scorsi, con una lettera indirizzata alle forze politiche ricevute al Quirinale per le consultazioni, che il nuovo governo sia composto dallo stesso numero di ministri e ministre, viceministri e viceministre, sottosegretari e sottosegretarie. Insomma sia all’insegna della parità.

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La rappresentanza più rilevante in Fi
Il gruppo che ha visto la maggiore rappresentanza femminile è stato Forza Italia, con la senatrice Anna Maria Bernini e la deputata Mariastella Gelmini che hanno partecipato alle consultazioni. Anche se poi è stato il presidente del partito Silvio Berlusconi a fare la sintesi dell’incontro dinanzi alla stampa parlamentare. La Gelmini ha poi lanciato un post su Facebook: «Non faremo sconti e non accetteremo incertezze, rinvii o prese in giro su temi cruciali per il futuro del Paese come l'emergenza #terremoto e la ricostruzione chiesta a gran voce dalle popolazioni del Centro Italia, la realizzazione della #Tav, il regionalismo differenziato e il rilancio del Mezzogiorno».

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Tutte al maschile le delegazioni di Fdi, Pd e M5S
Interamente al maschile le delegazioni di Fratelli d’Italia (Ciriani e Foti), Pd (Zingaretti, Delrio e Stefàno) e M5S (Di Maio, D’Uva e Patuanelli).

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Borgonzoni: da Conte nessuna rassicurazione sulla difesa dei provvedimenti approvati
La Lega - dove brillava per assenza il leader Matteo Salvini - schierava accanto al sottosegretario Claudio Durigon la senatrice e sottosegretaria Lucia Borgonzoni. «Conte ha detto che difenderà i provvedimenti fatti - ha sottolineato la senatrice leghista - ma è pronto a sedersi al tavolo per sentire quali possono essere le modifiche. Non ha voluto dire se poi ci saranno modifiche. Volevamo una rassicurazione sul fatto che non verranno toccati, un no netto non c’è stato».

De Petris: sia un governo di svolta
Per Liberi e uguali ieri erano presenti Federico Fornaro e Loredana De Petris. La senatrice di Leu e capogruppo del gruppo Misto al Senato ha detto che è iniziato «un confronto programmatico» con Conte e che «le priorità sono soprattutto che ci sia discontinuità e che sia un governo di svolta». De Petris ha elencato alcune questioni, come la lotta ai cambiamenti climatici, le politiche sociali, la sanità, il lavoro, soffermandosi in particolare sulle politiche dell'immigrazione, per cui ha invocato «discontinuità».

Lorenzin: il governo sia saldamente ancorato al perimetro Ue
Altra donna a esporre la sua posizione dinanzi al microfono della sala dei Busti è stata la deputata Beatrice Lorenzin, ex ministra e leader di Civica popolare, che ha annunciato il suo sì al nuovo governo Conte-bis. «Il governo - ha chiesto Lorenzin - sia saldamente ancorato al perimetro Ue e in Europa faccia valere la necessità di una nuova Europa capace di fronteggiare le grandi sfide che abbiamo di fronte. Serve attenzione al lavoro, alla famiglia che ha bisogno di essere sostenuta dal punto di vista economico e sociale, della scuola e dell'abbassamento della pressione fiscale, al welfare, alla sanità, al lavoro e alle piccole imprese. Temiamo che questo governo non tenga conto sufficientemente delle esigenze dei moderati italiani. Speriamo che riesca a fare sintesi di tanti punti di vista diversi per il bene della società e togliere dal dibattito questa ansia del futuro». I gruppi misti di Camera e Senato si sono presentati ieri separati alle consultazioni. Per il Movimento associativo italiani all’estero erano presenti Mario Alejandro Borghese e Ricardo Antonio Merlo. Per Più Europa/Centro democratico c’erano Benedetto Della Vedova, Alessandro Fusacchia, Bruno Tabacci e Riccardo Magi. Per Noi con l’Italia Alessandro Colucci. Per Sogno Italia (10 volte meglio) c’era Catello Vitiello.

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Unterberger: ci siano più donne nella squadra di governo
Ieri Per le autonomie ha schierato Manfred Schullian, Albert Lanièce, Dieter Steger, Philip Achammer e, unica donna, Julia Unterberger. La senatrice Unterberger, come aveva già fatto dinanzi al capo dello Stato Sergio Mattarella, ha chiesto che «nel futuro governo ci sia una significativa rappresentanza di donne. Spero, siccome girano solo nomi di possibili ministri maschi, che alla fine questo aspetto caratterizzi il nuovo governo».

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