Democratic Socialism Simulator, come diventare il primo presidente Usa socialista
Sei socialista e sei diventato presidente degli Stati Uniti. Sarai in grado di rendere comunista la società civile americana?
di Luca Tremolada
2' di lettura
Loro sono Molleindustria, un collettivo di game designer molto “radical” nel gameplay e nelle contenuti dei loro videogiochi. Democratic Social Simulator è un casual game (Pc, Linux, Mac e Android) che ti mette nei panni del primo presidente degli Stati Uniti davvero socialista, dentro e fuori. Il riferimento a Bernie Sanders, candidato del partito democratico alle primarie Usa, è chiaramente non casuale. Ma nel gioco tutto nelle nostre mani, anzi tutto dipende dalle nostre scelte come presidente. Partiamo con la maggioranza del Congresso dalla nostra parte un bilancio in positivo ma l'inquinamento alle stelle e l'indicatore “potere al popolo” è bassissimo. Dipenderà da noi arrivare alle prossime elezioni di Mid-term con le carte in regole per conquistare il Congresso oppure perdere il potere con un colpo di Stato.
Come funziona. Le scelte sono binarie, il modello è quello del videogioco Reigns. Consulenti politici, corpi intermedi e lobby pongono domande a cui si può rispondere sostanzialmente in due modi, o sì o no. Si va dalla scelta del vestito per una apparizione pubblica a misure pro o contro il gender gap al nostro atteggiamento nei confronti della comunità islamica. Ogni volta che si clicca una opzione sul quadrante si possono apprezzare quasi immediatamente le conseguenze delle nostre decisioni. Puoi persino esaminare un foglio di calcolo excell le scelte e le conseguenza. L'obiettivo come si vede non è quello di instaurare una dittatura del popolo. Le opzioni non sono tutte socialiste, nel senso che non hanno sempre effetti positivi, per esempio non puoi respingere l'opposizione ignorando la politica tradizionale.
Toccherà mediare e scendere a compromessi. Come spiega l'italiano Paolo Pedercini professore alla Carnegie Mellon University e fondatore di Molleindustria “il gioco non descrive una società socialista democratica ma piuttosto i primi anni di un'ipotetica transizione post-capitalista attraverso la socialdemocrazia. Ho realizzato alcuni prototipi che modellavano un'economia socialista democratica ma, almeno come esperienze per giocatore singolo, non differivano troppo dai tradizionali giochi di gestione delle risorse”.
In altre parole non è una questione di fantasia di potere per la sinistra. Il gioco specula sulle sfide rappresentate dalle riforme radicali, sull'impatto di scelte come il New Deal verte o il diritto all'assistenza sanitaria sulla classe politica dominante, su Wall Street, sull'opinione pubblica americana. Il gioco offre un punto di partenza uguale a tutti e finali differenti. Proprio perché a differenza di altri progetti di Molleindustria, l'obiettivo non è quello di portare avanti una tesi specifica ma di rappresentare in modo divertente la complessità del presente.
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