strategie di settore

Department store ed e-commerce: ecco come i gioielli made in Italy stanno conquistando gli Usa

di Giulia Crivelli

Il reparto gioielli (The Vault) di Saks Fifth Avenue a New York

3' di lettura

Da qui al 2030 le gerarchie e i primati economici di oggi saranno quasi certamente un ricordo. La Cina supererà gli Stati Uniti per dimensione del Pil e non di poco: secondo Euromonitor ad esempio l'economia americana varrà 30 trilioni, quella cinese oltre 60. Al terzo posto ci sarà l'India, seguita da Indonesia, Giappone, Russia, Germania, Brasile e Regno Unito. Sempre da qui al 2030 il pil mondiale crescerà a un ritmo medio del 20%, metà del tasso che abbiamo registrato negli ultimi dodici anni, ma alla fine la ricchezza globale sarà comunque raddoppiata rispetto a oggi.

L'America perderà un po’ di importanza, resterà però strategica per qualsiasi mercato, medio e alto di gamma compreso. Considerando che la popolazione americana è un quarto di quella cinese e nel 2030 il rapporto sarà di un quinto, il Pil pro capite resterà (molto) più alto e così la capacità di spesa. Non stupisce quindi che tutti i settori del lusso e a maggior ragione l'hard luxury (gioielli e orologi) continuino a investire negli Stati Uniti: chi ha un marchio forte apre negozi monomarca, altri stringono accordi con i department store, che negli Stati Uniti restano il canale distributivo wholesale principale per l'alto di gamma con catene come Saks, Neiman Marcus e Bergdorf Goodman.

Loading...

A consigliare di investire nell'alta gamma – categoria alla quale i gioielli presentati a una fiera com il JCK di Las Vegas appartengono – è anche il dato emerso dalla ricerca Best Global Brands 2018 di Interbrand: con un incremento del 42%, i l lusso si è rivelato il top growing sector, scalzando il retail, che con una crescita del 36% nel 2018 si è posizionato secondo.

C'è un'altra buona notizia per un settore come la gioielleria, tradizionalmente legato al retail fisico, ma che non può pensare di essere impermeabile alla rivoluzione dell'e-commerce: secondo un recente studio dell'International Council of Shopping Centers, i consumatori più giovani, quelli della Gen Z (nati dopo il 2000 e futuri clienti del lusso) amano gli shopping center fisici molto più dei Millennial (i nati dopo il 1980, già oggi avidi acquirenti di prodotti di lusso). Il 95% di loro è entrato in uno shopping center o department store negli ultimi tre mesi del 2018, contro il 75% dei Millennial, e tre quarti di loro dichiarano di preferire l'esperienza reale a quella di shopping online.

Il mercato americano della gioielleria è, come nella maggior parte dei Paesi, ancora unbranded: a livello globale, i dieci più grandi gruppi del settore controllano appena il 12% delle vendite e il restante 88% è altamente frammentato. Uno scenario che apre molte possibilità a marchi emergenti e che sappiano sfruttare il marketing digitale e l'e-commerce, specie nelle fasce medie. In America, tra i marchi domina Tiffany, seguito da catene poco note fuori dagli Stati Uniti. Non stupisce quindi che Chow Tai Fook, colosso cinese della gioielleria e orologeria, leader in patria e, per volumi, il più grande al mondo, non sia di fatto ancora presente negli Stati Uniti.

Poche anche le gioiellerie come le conosciamo in Italia e altri Paesi europei: «Da noi esistono migliaia di buone gioiellerie, negli Stati Uniti arrivano a 40, massimo», spiega Carlo Traglio, appena rientrato da un viaggio tra New York e Los Angeles e tra pochi giorni di nuovo in partenza per gli States. Traglio è il presidente di Vhernier, marchio di gioielli di design che produce tutto a Valenza artigianalmente e ha già tre monomarca in America: New York, Miami e Los Angeles. «È un mercato difficilissimo, ma che può dare grandi soddisfazioni – aggiunge Traglio –. A patto di avere una strategia che combini retail diretto e department store, magari con la formula degli shop-in-shop, come abbiamo fatto noi da Saks».

Fatta salva l'importanza del retail fisico, chiunque voglia penetrare il mercato americano deve avere una strategia per l'e-commerce: secondo le più recenti previsioni di Hexa research, nel 2025 il mercato dei gioielli e orologi online raggiungerà i 10 miliardi di dollari. Gli acquisti negli Usa, online e offline, saranno spinti dalle donne più che in passato, dagli americani e dai global shopper che vanno in America per turismo o lavoro: in tutto il mondo aumenta la capacità di spesa delle donne, che, sempre più numerose scelgono di regalarsi gioielli e orologi, anche modelli di dimensioni e marchi considerati fino a pochi anni fa prettamente maschili.

Riproduzione riservata ©

Consigli24: idee per lo shopping

Scopri tutte le offerte

Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link, Il Sole 24 Ore riceve una commissione ma per l’utente non c’è alcuna variazione del prezzo finale e tutti i link all’acquisto sono accuratamente vagliati e rimandano a piattaforme sicure di acquisto online

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti