tempo di bilanci

Deutsche Bank e gli utili, quando il bicchiere è mezzo pieno

La banca tedesca vola a +11% anticipando conti trimestrali oltre le attese, ma anche una riduzione del capitale e più accantonamenti per sofferenze

di Maximilian Cellino

Il quartier generale di Deutsche Bank, a Francoforte (Reuters)

3' di lettura

A volte ai mercati piace vedere il bicchiere mezzo pieno. Non si spiegherebbe in altro modo la performance di Borsa di Deutsche Bank, che guadagna l’11% contribuendo a sostenere l’intero settore finanziario europeo. L’istituto tedesco ha da una parte segnalato che gli utili del primo trimestre 2020 (i primi dati a riflettere l’impatto Covid-19, che comunicherà ufficialmente il 29 aprile) saranno pari a 66 milioni di euro, una cifra superiore alle attese medie degli analisti, ma dall’altra ha anche avvertito che per effetto della crisi i requisiti sul capitale potranno anche momentaneamente scendere sotto i livelli previsti in precedenza e che gli accantonamenti sulle sofferenze saranno pari a 500 milioni.

Un annuncio in direzione contraria
L’annuncio nella serata di domenica ha in effetti colto di sorpresa gli investitori, anche perché si muove in direzione apparentemente contraria rispetto all’avvertimento lanciato la scorsa settimana da UniCredit, che ha annunciato 900 milioni di rettifiche in più nel primo semestre a causa della crisi legata all’epidemia di Coronavirus, e anche ai dati appena diffusi dalle banche made in Usa. I 66 milioni di utili a cui si è già accennato e 6,4 miliardi di ricavi si confrontano infatti con attese che indicavano una perdita nel trimestre e un fatturato di appena 5,7 miliardi.

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L’exploit del trading...
Non necessariamente è oro tutto quello che luccica però, e molti osservatori suggeriscono come Deutsche Bank abbia in fin dei conti approfittato, come del resto le banche americane, del balzo dei profitti provenienti dalle operazioni di trading della clientela, che si sono moltiplicati durante al fase più acuta della crisi. Prima di questo annuncio, per esempio Bloomberg Intelligence stimava che l’istituto tedesco potesse generare nel trimestre ricavi per l’equivalente di 1,86 miliardi di dollari dal trading sui bond, sulle valute e sulle materie prime.

...e i dubbi sulla sostenibilità
Evidente che si tratti però di un impatto straordinario e non legato alle attività ricorrenti ed è per questo che gli analisti vogliono vederci più chiaro. «Attendiamo i dettagli della forte performance dei ricavi, che potrebbe essere guidata da un risultato significativo del trading sul reddito fisso», confermano gli analisti di JPMorgan Chase, che d’altra parte avvertono come l’unico aspetto negativo dell’annuncio sia appunto l’indicazione sul capitale.

Gli effetti sul capitale
Sotto questo aspetto Deutsche Bank ha in effetti avvertito che
«le implicazioni a breve termine della pandemia COVID-19 rendono difficile per la banca riflettere accuratamente i tempi e l’entità delle modifiche al suo piano di capitale originale» e che quindi non sia da escludere che «la banca scenda modestamente e temporaneamente al di sotto del precedente obiettivo Cet1 al 12,5%». Alla fine del primo trimestre il rapporto Common Equity Tier 1 era appunto al 12,8%, in calo rispetto al 13,6% di fine 2019, e la banca nonostante tutto riafferma l’impegno a perseguire gli obiettivi per il 2022.

La «mano» della Bce
Ricordando la possibile temporanea al di sotto dell’obiettivo minimo del 12,5%, l’a.d. Christian Sewing ha tenuto a precisare che questo non indebolirà il bilancio patrimoniale, che resta «comodamente al di sopra del nostro requisito minimo del 10,4%». Nonostante il calo registrato dalla propria riserva di capitale, Deutsche Bank si troverà in effetti a superare il minimo legale in misura superiore rispetto a prima della crisi perché i regolatori europei hanno ridotto i requisiti minimi per incoraggiare le banche a garantire i prestiti alle imprese in difficoltà. La mano della Bce si vede anche in questo.

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