Di Bartolo e Cerquozzi, il Mibact fa shopping per Gubbio e Firenze
di Marilena Pirrelli
4' di lettura
Le otto preziose immagini di santi del pittore senese Taddeo di Bartolo (1362ca-1422) sono state acquisite dal MiBACT per il Palazzo Ducale di Gubbio , uno dei musei del Polo museale dell'Umbria, su segnalazione del Sindaco di Gubbio, raccolta dal Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio dell'Umbria e del Polo museale regionale dell'Umbria.
Dopo l'aggiudicazione alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia all'asta Pandolfini svoltasi a Firenze il 28 settembre, dedicata alla opere dichiarate di eccezionale interesse storico-artistico, la Direzione Archeologia belle arti e paesaggio ha esercitato il diritto di prelazione, su proposta della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio di Firenze, trattandosi di un'opera notificata nel 1982. Il Polittico di Taddeo di Bartolo è costituito da otto tavole databili al 1416 e raffiguranti Santi smembrato nel XIX secolo, assieme ad altri pannelli ora conservati in musei americani, da un'unica composizione conservata nella Chiesa di San Domenico a Gubbio: il polittico, stimato 150-200mila euro era stato aggiudicato per 186mila, per la collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia .
Invece, colpo di scena, rientrerà a Gubbio dov’è l'unica parte rimasta in Italia del Polittico già collocato nella chiesa di San Domenico, del quale sono stati identificati finora lo scomparto centrale con la Madonna e il Bambino, datato 1418, e quattro santi, tutti in collezioni pubbliche statunitensi. Il prezzo di euro 150.000 pagato dal ministero - è il prezzo di martello e la casa d’asta perde le commissioni - è apparso assai vantaggioso per lo Stato, se si considera che le aggiudicazioni all'asta di singole tavole di analoghe dimensioni dello stesso artista avevano toccato nel 2013 punte di quasi 600.000 euro.
“Questa iniziativa sul catalogo dedicato alle “Opere di Eccezionale Valore Storico-Artistico” ha portato anche alla vendita alla Galleria degli Uffizi dell'”Autoritratto nello studio” di Michelangelo Cerquozzi, da ieri nella mostra sul Gran Duca Leopoldo de’ Medici . Il Taddeo di Bartolo è la seconda vendita per arricchire le collezioni dello Stato” afferma Pietro De Bernardi, ceo di Pandolfini Casa d'Aste. L’asta del 28 settembre ha avuto successo: su 14 lotti offerti otto sono stati venduti (60% circa) totalizzando 923.450 euro con diritti d’asta.
Il prossimo appuntamento? “Vogliamo fare un’asta l’anno affiancata ai capolavori di ottobre 2018 e stiamo selezionando le opere con queste caratteristiche per il catalogo. Naturalmente c’è molta offerta, sono molte le opere notificate, ma la nostra scelta ricade su opere che avrebbero anche se libere un compratore italiano, come il capolavoro “El difeto xe nel manejo” del veneziano Giacomo Favretto aggiudicato per 283.600 euro da un collezionista italiano. Insomma credo che la notifica non incida sul valore e dà un’ulteriore garanzia all’opera” prosegue De Bernardi.
Il polittico è il capolavoro della fase conclusiva della carriera dell'artista e segue di poco la sua impresa più nota, il Ciclo degli uomini illustri nel Palazzo pubblico di Siena ( 1413-1414), con il quale presenta notevoli affinità stilistiche.
Attivo in numerosi centri della Toscana, ma anche a Genova e Perugia, Taddeo prende le mosse dai trecentisti senesi per approdare a un linguaggio assai riconoscibile, che coniuga la solidità delle forme con l'atmosfera fiabesca del Gotico internazionale. Notevoli sono le sue capacità tecniche, che hanno garantito alla maggior parte delle sue opere condizioni di conservazione fuori dal comune.
Gli Uffizi comprano in asta. Il 27 ottobre Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi ha annunciato l’acquisto dell'”Autoritratto nello studio” di Michelangelo Cerquozzi (1602-60) inserito nel catalogo della vendita del 28 settembre “Opere di Eccezionale Valore Storico-Artistico” di Pandolfini. Era stato acquistato in asta dalleper 32.500 euro, dalla stima tra 15-20mila euro, e andrà a far parte finalmente delle collezioni fiorentine, una sorta di destino. Infatti, come scrive Ludovica Trezzani nella scheda a catalogo, l'opera può forse identificarsi con il “Ritratto, mano et effigie di Michel Angelo delle Battaglie fattosi mentre dipingeva in Roma” che venne offerto in vendita nel 1673 a Giuseppe Maria Casarenghi, agente del cardinal Leopoldo de' Medici, che lo ricercava per la sua nota collezione di autoritratti di artisti, collezione che oggi è conservata alla Galleria degli Uffizi, ma nella quale, però, non entrò mai. È curioso ricordare che il Cardinale rifiutò il dipinto perché eseguito quando il pittore aveva circa quarant'anni, quindi poco somigliante all'effige del pittore morto alla soglia dei sessanta.
“Si tratta certamente di una vendita di cui sono molto orgoglioso – conclude Pietro De Bernardi, – e che insieme all'ottimo risultato di aggiudicazioni e consensi che abbiamo ottenuto con la nostra iniziativa dedicata esclusivamente alle opere di eccezionale interesse storico artistico, mi convince sempre più sulla correttezza della nostra intuizione: le istituzioni e il collezionismo più colto e lungimirante hanno compreso la grande potenzialità delle proposte “notificate” (cioè il riconosciute di interesse culturale secondo art.13 del Codice dei Beni culturali, ndr) presentate per la prima volta in assoluto. In Pandolfini abbiamo elaborato la convinzione che la Notifica è un vincolo che deve essere visto dal suo lato positivo: quello di essere un suggello di garanzia, per tutti, dalle istituzioni ai collezionisti privati, sul valore dell'opera. L'aggiudicazione del Cerquozzi alla Galleria degli Uffizi ne è la più lampante dimostrazione. Non ultimo pensiamo che questa nostra iniziativa possa dare un contributo positivo al mercato dell'arte italiana, aprendo le porte a un nuovo ambito di compravendita dove la notifica è la discriminante positiva.”
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