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Di corsa o in bici, la sfida diventa verticale. Ma la sicurezza è la priorità

L'estate spalanca le porte a chi desidera superare i propri limiti. Dall'altopiano del Tesino a Megève, è tempo di avventure estreme. Di trail, ultra trail e ultracycling. Con grande preparazione e concentrazione.

di Camilla Ilaria Colombo

Il trail runner trentino Christian Modena sulla cresta che porta ai 2.847 della Cima d'Asta, vetta principale del massiccio omonimo, in Trentino. Si tratta di uno dei passaggi più complessi della Cima d'Asta Skyrace. Foto Maurizio Torri.

4' di lettura

Affrontare i propri limiti, mettersi alla prova, vincere o, almeno, partecipare, parafrasando Pierre de Coubertin. La stagione estiva è il momento migliore per decidere di sfidarsi e di intraprendere avventure estreme, correndo sulle proprie gambe o faticando sulle due ruote. Qui l'elemento dirimente, più ancora della forma fisica, è spesso la determinazione e la concentrazione mentale. La montagna, quasi per definizione, è lo spazio geografi co dove la sfida si concretizza e prende forma fra pareti verticali da scalare, una salita da percorrere, l'esposizione nel vuoto, il dislivello. Anche le profondità dei mari e degli oceani possono incutere timore, ma è nella montagna che si vede da sempre un obiettivo da raggiungere, la spinta a definirsi e a superare i propri limiti, fisici e non. Ecco, quindi, un tour che si snoda in un continuo saliscendi fra le Alpi, per chi desidera un'estate ricca di sfide estreme.

Si parte dal verde Trentino e da tre gare tra le più entusiasmanti da affrontare a piedi. La prima è la Cima d'Asta Skyrace, nata nel 2017 come contropartita estiva della famosa Cima d'Asta SkiAlp, che si tiene questo agosto in una doppia versione: Short, da 16 chilometri con un dislivello positivo di 1.200 metri e negativo di 1.500 metri, ed Extreme, da 27 chilometri con un dislivello positivo di 2.400 metri. Soffermandoci su quest'ultima, la partenza è nella Conca del Tesino, poco oltre Pieve Tesino, il paese in cui nacque Alcide De Gasperi, per toccare Cima d'Asta, vetta in granito, situata nel Trentino orientale – conosciuta anche come la montagna dei bassanesi, vista la vicinanza con la bella località veneta – passando prima per la Forcella Magna e poi il Canalone Bassanesi. Un'esperienza per veri atleti da compiere al massimo in nove ore, un circuito ad anello ad alto tasso di fatica.

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L'altra sfida da non perdere è la Direttissima K2, che prende avvio dalla piazza del Duomo di Trento e si districa fra 2.053 metri di dislivello positivo, distribuiti su una lunghezza di oltre 12 chilometri, fino alla cima Palon del monte Bondone, che si affaccia direttamente sul capoluogo trentino. È considerata il sogno verticale per tutti i corridori di montagna, unico nel suo genere.

La Direttissima K2. Foto Giacomo Podeti

 

Infine, la Dolomitica Run, in programma il 18 settembre, è una mezza maratona – 21,09 chilometri su terreno asfaltato – che gli organizzatori definiscono “più che una gara, un inno al territorio”. Il motivo è facile: si tratta di correre, nel minor tempo possibile, lungo tutta l'estensione della bellissima Val Rendena, racchiusa fra il monte Adamello a ovest e il Gruppo del Brenta a est. Per i meno allenati, è possibile avvicinarsi all'esperienza partecipando alla Family Run, corsa non competitiva che per 5 chilometri segue lo stesso percorso della Dolomitica Run.

Spostandoci verso il resto dell'arco alpino e fermandoci in territorio piemontese, ecco la nuova edizione della Veia Sky Race in val Bognanco: 31 chilometri fra splendidi paesaggi montani sopra Domodossola e un dislivello positivo di 2.600 metri, fra le creste che separano Italia e Svizzera. L'idea di questa sfida è nata da un gruppo di amici nel 2011, con l'obiettivo di organizzare una marcia non competitiva denominata La Veia Di Cuntrabbandiè. Nel corso degli anni, questo gruppo di amici è divenuto un solido team che ha dedicato tempo ed energie nella crescita dell'evento: oggi attira sempre più appassionati e ha conquistato la fiducia della ISF (International School Sport Federation), ottenendo per il 2022 l'organizzazione dei Campionati Mondiali assoluti di Skyrunning. L'appuntamento è per l'11 settembre.

La Veia Sky race. Passaggio al GPM Cima Verosso mt 2.444. E’ il punto più alto della gara, la parte più tecnica del percorso. Foto J. Saragossa.

Valicando dal Piemonte alla Valle d'Aosta, ci accoglie la prima edizione della Cervino Matterhorn Ultra Race, un evento molto atteso, intorno a quello che John Ruskin definì “il più nobile scoglio delle Alpi”, in programma il 15, 16 e 17 luglio, con partenza e arrivo a Breuil-Cervinia (168 chilometri per 13.130 metri di dislivello positivo). La Cervino Matterhorn Ultra Race ripercorre gran parte de Il Tour del Cervino, il trekking che ogni escursionista di alto livello sogna di fare almeno una volta nella vita. Il percorso della gara è un anello che, partendo da Cervinia, gira in senso orario intorno alla montagna, spostandosi prima nelle vallate italiane e poi in quelle svizzere. È molto impegnativo – l'altitudine media è di 2.380 metri – il terreno è tecnico e, a tratti, assai difficile: per completare la gara, bisogna superare sette passi sopra i 2.800 metri, di cui tre sopra i 3mila. Ci si muove praticamente su ogni possibile terreno montano: mulattiere, sentieri, roccette, ma anche vie ferrate e ghiacciai. Bisogna essere preparati su ogni fronte, dalla resistenza all'abbigliamento, per questo l'esperienza è consigliata solo a chi è in ottima forma fi sica e sa come gestire questo tipo di competizioni ad alta quota.

Test day con atleti di alto livello sui sentieri che ospiteranno la Cervino Matterhorn Ultra Race.

Sulle due ruote, infine, la traccia più sfidante è organizzata dal team di Haute Route, specialisti dei tour estremi in bicicletta: una settimana di passione, da Nizza a Megève, tra le curve che dal mar Mediterraneo portano alle montagne meravigliose fra Piemonte, Valle d'Aosta e Francia. Un evento imperdibile per gli amanti delle due ruote e delle sfide ai limiti del possibile, descritto da Cyclist Magazine come un “tour che distrugge le gambe e cambia la vita in egual misura”. Il percorso di punta della Haute Route Cycling Series, in programma dal 21 al 27 agosto, è una sfida come nessun'altra, ricca di salite da non perdere rese famose dal Tour de France, oltre a una serie di colli a oltre 2mila metri sul livello del mare. Quest'anno, il gruppo di iscritti partirà dalla città francese della Riviera per poi dirigersi verso nord attraverso il cuore delle Alpi, toccando Cuneo, il Col d'Izoard, Briançon, Les Deux Alpes, il Col de la Loze, fino a raggiungere il traguardo a Megève, dopo aver percorso 792 chilometri. L'estate, e le sfide estreme, sono alle porte. Basta scegliere e prepararsi al via.

Alcuni partecipanti alla Haute Route Alps, ultracycling di 792 km con partenza da Nizza e arrivo a Megève. La gara ripercorre alcune delle salite più famose del Tour de France. Courtesy Haute Route.

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