Turismo spaziale

Dieci minuti nello spazio e ritorno: Jeff Bezos entra nella storia

Tutto è filato liscio: il razzo ha portato per la prima volta passeggeri oltre la soglia dei cento chilometri, poi la navicella è tornata a terra

di Leopoldo Benacchio

Oggi il volo di Jeff Bezos nello spazio

2' di lettura

Onestamente questo pomeriggio, per una decina di minuti, non si è capito se quel che si vedeva negli schermi del computer fosse fantascienza o veramente il primo volo con passeggeri a bordo del razzo e navicella per il turismo spaziale sviluppato da Blue Origin, di Jeff Bezos, il patron di Amazon.

Una giornata veramente emozionante, come ha detto più volte alla fine la commentatrice dello streaming video mandato in onda da Blue Origin stessa.

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Tutto è andato incredibilmente liscio, in una bella giornata nel cielo azzurro del Texas: poco dopo le 15 ora italiana il razzo è partito perfettamente, col suo profilo un po' preso dal film “Guerre stellari”, in accelerazione continua fino a Mach 3, oltre 4mila chilometri ora, per poi rallentare fino a che, a 106 chilometri dal suolo, oltre la famosa, o famigerata per altri, linea di Kàrman inizia lo spazio.

Distacco della navicella con i quattro passeggeri a bordo che hanno iniziato i loro quattro minuti di assenza di peso e poi il razzo, incredibilmente preciso e docile, è tornato perfettamente a terra, centrando la piattaforma come fosse una freccetta spedita sul bersaglio al muro in un pub inglese.

Rientro con paracadute

La capsula con Jeff Bezos e gli altri passeggeri fa ritorno alla base texana di Van Horn (Reuters)

Al tempo stesso la navicella apriva i suoi tre grandi paracadute che hanno permesso il suo atterraggio, non proprio dolcissimo: 16 miglia all'ora, una bella botta per chi era all'interno, anche se sopportabile.

Se vogliamo l'illusione è finita quando è stata aperta la capsula appena atterrata: telecamere, microfoni, urla di gioia, folla di collaboratori e amici, ma il business è business e questo, a 200.000 dollari a passeggero lo è davvero.

Finisce così in soli dieci minuti il primo volo con passeggeri del mezzo progettato dai tecnici di Bezos per portare centinaia di turisti spaziali a guardare la Terra dalle grandi finestre panoramiche, una visione indubbiamente notevole dal vivo, per chi se la può permettere.

Ora avremo altri due lanci nel 2021, ma poi è previsto che diventi sostanzialmente un servizio di routine, come è stato dichiarato dopo il volo dal consulente del lancio presente in streaming.

Oltre a Jeff Bezos era presente anche il fratello Mark, 53 anni, come passeggero, anche lui in affari con una importante compagnia di pubblicità e vicepresidente di Robin Hood, una charity di New York, e Oliver Daemen, il figlio diciottenne di un altro miliardario socio fondatore di Somerset Capital Partners.

Ma chi ha probabilmente più di tutti gioito e realizzato il suo sogno di una vita è stata Wally Funk, ottantadue anni, che già nel 1961 era stata selezionata da Nasa nel programma Mercury, oggi roba da libro di storia ma che allora fece furore nella rincorsa degli Usa alla supremazia dell'Unione Sovietica.

Realizzato il suo sogno oggi Bezos potrà concentrarsi sugli altri suoi appetiti spaziali, che comprendono portare i turisti a orbitare attorno alla Terra e poi la Luna. Lì però ad aspettarlo c'è Elon Musk, con la sua SpaceX, e siamo sopra al cow boy spaziale Branson, con la sua Virgin Galactic, di almeno due ordini di grandezza. Una bella gara.


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