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De Giorgi, l’erede di Orcel in Merrill Lynch entra nel board di UniCredit

Si tratta di uno dei pochi banchieri italiani che hanno ricoperto posizioni di vertice nelle grandi banche d'affari internazionali

di Alessandro Graziani

2' di lettura

Chi è il banchiere Diego De Giorgi che è entrato nel consiglio di amministrazione di UniCredit? Forse il nome non è noto al grande pubblico. Ma si tratta di uno dei pochi banchieri italiani che hanno ricoperto posizioni di vertice nelle grandi banche d'affari internazionali.

Quasi 50enne, triestino, bocconiano con successivo master a Londra, ha iniziato la carriera nel settore finanziario come analista a Wasserstein Perella. Fa le prime esperienze nell’M&A mettendosi in luce e passa a Goldman Sachs, prima all'equipe capital market e poi a Londra a seguire le financial institutions e poi a New York diventando chief operating officer della blasonata banca d'affari Usa in cui hanno lavorato Claudio Costamagna e Massimo Tononi.

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Da Goldman passa a Merrill Lynch, fino ad arrivare a essere il “sole head” della divisione globale dell'investiment banking del gruppo. Nei fatti, De Giorgi in Merrill Lynch eredità la posizione lasciata libera all'epoca da un altro italiano, Andrea Orcel, che nel frattempo era passato a Ubs (salvo poi andarsene aprendo il caso Santander-Botin, ancora in attesa di verdetto in Tribunale).

In occasione dell'ultimo reshuffle al vertice di Bofa-MerrillLynch, De Giorgi lascia la banca (con lauta buonuscita) e fin da subito si parla di un suo possibile ingresso in UniCredit. Prima come numero due di Mustier, carica operativa che a De Giorgi non interessava.

I buoni rapporti con il ceo lo hanno però indotto ad accettare l'offerta di entrare nel board di UniCredit. Carica che, data l’ancora giovane età di De Giorgi, non sarà l'unico lavoro futuro per il banchiere. Chi lo conosce bene lo definisce “capace e ambizioso”. Si vedrà in futuro che contributo potrà dare a UniCredit che in più occasioni (a partire dal caso più noto di Sergio Ermotti), ha attinto dal serbatoio degli ex Merrill Lynch.

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