Diesel: perché ora costa meno della benzina
L’alto livello delle scorte, il calo della domanda e l’attenuarsi delle tensioni sui mercati ha riportato i prezzi a livelli per cui pesa la minore accisa sul gasolio
di Sara Deganello
I punti chiave
2' di lettura
Il diesel è tornato a costare meno della benzina. Non succedeva da agosto. Il calo iniziato l’11 febbraio si è stabilizzato e il gasolio ora viaggia costantemente sotto il prezzo della benzina. Secondo l'elaborazione di Lab24 sugli ultimi dati dell'Osservaprezzi carburanti aggiornati al 20 febbraio, il diesel costava mediamente 1,831 euro al litro, con il prezzo medio provinciale più alto a Bolzano (1,898) e quello più basso ad Ancona (1,782). Il prezzo medio della benzina è stato invece di 1,858 euro al litro. La provincia dove il prezzo medio è più elevato è stata Nuoro, ad Ancona il più basso.
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Il peso dell’accisa
«Normalmente le quotazioni internazionali del gasolio nel periodo invernale tendono ad essere superiori a quelle della benzina», spiega Claudio Spinaci, presidente di Unem: «Questa situazione in tempi normali non era percepita dal consumatore in quanto il differenziale di prezzo tra i due prodotti poteva raggiungere i 3-4 centesimi di euro al litro, a favore del gasolio, e veniva più che compensato dagli 11 centesimi in meno di accisa che gravano su questo prodotto. Ad agosto la temuta minore disponibilità di gasolio per l'embargo sulle importazioni russe, da cui l'Europa dipende per circa il 30% del fabbisogno, ha innescato una corsa all'acquisto per assicurarsi le forniture di gasolio per l'inverno, portando questo delta a superare i 30 centesimi di euro al litro, annullandone tutto il vantaggio fiscale».
Le scorte alte
«Queste tensioni si sono poi attenuate con il progressivo riequilibrarsi dei mercati internazionali e da novembre è emersa una chiara tendenza ribassista che oggi ha riportato entrambi i prodotti vicini ai livelli precedenti alla guerra, con un gap di prezzo tornato ai livelli storici. In Europa peraltro stanno arrivando anche i primi carichi dalla Cina che sul finire del 2022 ha aumentato le sue quote di esportazione. E l'entrata in vigore il 5 febbraio dell'embargo ai prodotti russi non ha prodotto particolari scossoni. Poi non va dimenticato che, come per il gas, le scorte di gasolio sono alte, le temperature sono tutto sommato miti e ci si sta avvicinando a un periodo in cui la domanda di gasolio tende a diminuire a differenza di quella della benzina», conclude il presidente di Unem.
Il calo della domanda
Anche Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, conferma l'alto livello delle scorte raggiunto in vista dell'embargo russo e, tra le cause del basso prezzo del diesel, aggiunge: «La domanda per i trasporti e il riscaldamento, soprattutto in Germania, è rallentata. La Russia vende al ribasso sia greggio che prodotti raffinati. E noi compriamo da India e Medioriente il diesel fatto col petrolio russo. Infine, la Cina non sta importando molto, nonostante la ripresa».
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