USA

Dieselgate, arrestato manager di Volkswagen Usa

(Epa)

1' di lettura

L'Fbi ha arrestato sabato, negli Usa, Oliver Schmidt, manager della Volkswagen, accusato di aver avuto un ruolo chiave nel dieselgate. Lo riportano i media tedeschi riprendendo il New York Times. La polizia, il ministero della Giustizia e il legale del manager non hanno rilasciato alcuna dichiarazione alla stampa. Dal 2014 all'inizio del 2015 Scmidt ha lavorato da Ann Arbor (Michigan) come capo dell'ufficio per l'ingegneria e l'ambiente di Volkswagen in America. L’accusa è che il manager fosse perfettamente al corrente «dell’esistenza, degli obiettivi e delle caratteristiche» di un sistema volto ad alterare i dati sulle emissioni e che insieme ad altri abbia deliberatamente deciso di nasconderlo alle autorità di controllo.

Una portavoce della Vw si è limitata ad affermare che la compagnia tedesca continua a collaborare con gli inquirenti americani. Il colosso dell'auto tedesca ha violato le normative sulle emissioni, attraverso l'utilizzazione di un software in grado di manipolare i dati. Lo scandalo è emerso nel settembre 2015 e la casa tedesca ha ammesso di avere installato un software in grado di fare rientrare nei limiti emissioni di alcuni modelli che arrivavano a superare di 40 volte i limiti consentiti.

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Dal Salone di Detroit Sergio Marchionne, l'amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, si è detto «scioccato» a chi gli ha chiesto un commento sull'arresto del manager Volkswagen sospettato di avere partecipato alla frode legata allo scandalo emissioni che nel settembre 2015 ha colpito il gruppo tedesco.

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