sicurezza

Difesa, arriva il Comando contro le cyber minacce

A viale XX Settembre nasce una struttura interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri) alle dirette dipendenze del capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli. Un comando che rivoluziona ruoli e competenze del settore cibernetico nel mondo militare

di Marco Ludovico

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2' di lettura

C'è voluto quasi un anno di lavoro, l’incertezza per il cambio del ministro, tutte le dinamiche faticose per trovare una sintesi con il vertice politico, quello militare e le esigenze di ogni forza armata. Ma l'obiettivo ora è raggiunto, in piena fase di attuazione organizzativa: la Difesa ha un “Comando operativo di vertice” contro la minaccia cyber come ha annunciato il sottosegretario Angelo Tofalo che ha proposto, seguito e condotto in porto un progetto partito con Elisabetta Trenta e poi confermato dall'attuale ministro, Lorenzo Guerini.

Dalla cyber allo spazio
L'input politico del progetto è stato ampio: si trattava di riorganizzare in un'architettura più razionale, efficiente e soprattutto rapida, le funzioni della Difesa sull'Ict (Information and comunication tecnology) compreso il comando e controllo, i computer e la minaccia cyber, ma anche gli assetti di comunicazioni satellitari e il collegamento con la cosiddetta “componente Isr (intelligence, surveillance and reconnaissance) in supporto alle operazioni militari. Il gruppo di lavoro per definire il nuovo comando è stato guidato dall'ammiraglio di squadra Ruggiero Di Biase, ora al comando della nuova struttura.

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Un ruolo di prima fila al vertice
Come ha sottolineato Tofalo, il nuovo comando “è alle dirette dipendenze del capo di Smd, generale Enzo Vecciarelli” che, aggiunge il sottosegretario, “sta dando massima priorità” al progetto. Il contrasto alla minaccia cyber, anzi tutto il tema operativo cibernetico militare, approda dunque a un livello top visto che il nuovo Comando cibernetico è collocato all'interno degli uffici del massimo vertice militare, il capo di Smd.

Rapporti diretti con gli attori anticyber
Il Comando dovrà dialogare con i vertici degli Stati Maggiori della Difesa e dell'Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri, ma anche con gli altri uffici dello Stato in prima linea: il Dis, innanzitutto, e e tutto il reparto intelligence, i ministeri dell'Interno e degli Esteri ma anche gli organismi internazionali proiettati sulla cyber defence. Sul piano militare la struttura sarà in linea con il Coi, il comando operativo di vertice interforze - anch'esso alle dirette dipendenze del capo di Smd – che governa tutte le operazioni all'estero. “Lavoriamo per un Sistema Paese che garantisca gli obiettivi della nostra Costituzione, a partire dalla difesa delle istituzioni e la sicurezza dei cittadini” sottolinea Tofalo.

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