Difesa e risposta alla Cina nel tour a Ovest di Kishida
Il premier giapponese vede Meloni a Roma dopo l’annuncio della cooperazione sul super caccia Tempest. Poi tappe a Londra e Washington
di Gianluca Di Donfrancesco
3' di lettura
Cooperazione nella difesa, sicurezza economica, semiconduttori, guerra in Ucraina, Cina e Corea del Nord: sono questi i temi che il premier giapponese Fumio Kishida affronta nel tour appena iniziato in Europa e Stati Uniti, che il 10 gennaio lo porta a Roma, dove incontra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. A Parigi, Kishida ha già visto Emmanuel Macron il 9 gennaio. Le tappe successive sono Londra, Ottawa e Washington. Il Giappone, tra il 19 e il 21 maggio, ospiterà il vertice delle potenze industriali del G7 a Hiroshima: le visite in Europa e Stati Uniti servono appunto a preparare la strada.
Il bilaterale con Meloni
Kishida e Meloni si sarebbero dovuti vedere durante il G20 di Bali, in Indonesia, a novembre del 2022, ma il bilaterale saltò a causa di una serie di cambiamenti di programma. In quella occasione, il premier giapponese incontrò il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e questo spiega il fatto che il tour non prevede una tappa a Berlino.
Le visite in Italia e Regno Unito avvengono dopo l’annuncio dell’accordo tra i tre Paesi per lo sviluppo di un nuovo jet da combattimento (il caccia Tempest), che vede la collaborazione tra Leonardo, BAE System, e Mitsubishi Heavy Industries nella piattaforma comune Global Combat Air Programme, su cui si lavorerà dal 2024 e che dovrebbe diventare operativa nel 2035.
Oltre alla difesa, sul tavolo di Kishida e Meloni ci sarà il tema dei comuni progetti nel campo dell’energia e dello sviluppo di fonti sostenibili, a partire da idrogeno e mobilità.
In campo ferroviario, Hitachi Rail e Trenitalia hanno sviluppato il treno ibrido “Blues”. Ci sono inoltre programmi d’investimento comune tra Eni e la società biotecnologica nipponica Euglena, oltre che la compagnia energetica malaysiana Petronas, per l’apertura di una bioraffineria nel Sudest asiatico
I rapporti con Londra
Il Giappone sta discutendo con il Regno Unito forme di cooperazione tra le forze armate, con la possibilità di rimuovere gli ostacoli allo svolgimento di esercitazioni militari congiunte in entrambi i Paesi. Oltre al trattato di sicurezza Giappone-Usa, che consente alle truppe statunitensi di stazionare in Giappone, Tokyo ha un accordo simile solo con l’Australia.
Il legame con Washington
Tra le questioni dell’ultima tappa del tour, quella che porterà Kishida alla Casa Bianca, ci sono i piani del Giappone di armarsi di missili in grado di colpire obiettivi in Cina o Corea del Nord, l’accordo bilaterale sulla difesa e gli sforzi per limitare l’accesso della Cina ai semiconduttori avanzati.
Washington spera che la politica militare più assertiva adottata da Kishida, con la ridefinizione della dottrina militare, l’aumento del budget per la difesa e l’ulteriore allontanamento dalla tradizione pacifista del dopoguerra, porti il Paese a colmare il crescente gap con la Cina. Sarebbe un deterrente rispetto a eventuali tentazioni pericolose di Pechino, in particolare nei confronti di Taiwan.
Come parte degli sforzi per sviluppare le proprie capacità di contrattacco, il Governo di Kishida ha stanziato 1,6 miliardi di dollari per acquistare dagli Usa missili da crociera Tomahawk. Per Tokyo, il Global Combat Air Programme con Roma e Londra rappresenta la prima significativa iniziativa in campo militare senza il supporto degli Usa. Questo però non significa che il Giappone abbia ridotto il proprio interesse alla cooperazione con il suo alleato più stretto, anzi.
Giappone e Stati Uniti stanno inoltre potenziando la collaborazione sullo sviluppo di chip avanzati.
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