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Difesa e spazio, rischio di tagli ai fondi del bilancio Ue

La presidenza finlandese del Consiglio europeo ha proposto di dimezzare la dotazione del nuovo Fondo europeo per la difesa (Edf) da 13 a 6 miliardi. Proposti tagli anche ai fondi per la mobilità militare e al programma Ue per lo spazio. L’allarme del presidente del Parlamento Ue Sassoli. I timori di dell’industria

di Gianni Dragoni

A Napoli Stati generali di Spazio e Difesa: nuove sfide per l'Ue

3' di lettura

C’è aria di tagli a Bruxelles per i fondi del prossimo bilancio comunitario destinati alla difesa e allo spazio. La presidenza finlandese del Consiglio europeo, che termina a fine anno, lascia sul tavolo una proposta di tagli drastici rispetto alle proposte della Commissione. La prima vittima rischia di essere il nuovo Fondo europeo per la difesa (Edf), che ora ha una dotazione provvisoria di 500 milioni di euro, ma avrebbe dovuto andare a regime con un budget di spesa di 13 miliardi nei sette anni dal 2021 al 2027, per finanziare nuovi programmi di ricerca. La presidenza finlandese ha proposto di ridurlo a 6 miliardi.

L’allarme di Sassoli
La preoccupazione è stata espressa dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, nel convegno a Napoli «Stati generali su Spazio, sicurezza e difesa» organizzato dal Parlamento europeo. Sassoli ha anche detto che la presidenza finlandese ha proposto di tagliare i fondi per la mobilità militare, cioè per l’adeguamento delle infrastrutture (strade, ferrovie) per il trasporto di mezzi militari e truppe via terra. La riduzione indicata sarebbe da 6,5 miliardi a 2,5 miliardi. Inoltre è stato proposto un taglio delle risorse Ue per lo spazio: dai 16 miliardi previsti per il programma spaziale, si parla di un taglio di almeno il 10%, ma anche di una riduzione più pesante, fino a 12,7 miliardi.

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Negoziato
Sassoli ha fatto notare che «il voto finale sul bilancio spetta al Parlamento. E se il bilancio dei prossimi sette anni non piacerà, il Parlamento europeo non lo approverà. L’Europa ha bisogno di crescita, non di tagli». La proposta della presidenza finlandese è oggetto di negoziato. E ci saranno due nuove presidenze l’anno prossimo, per ciascun semestre, l’ultima sarà quella tedesca, prima di arirvare al voto finale.

L’impatto sull’industria
Preoccupazione per il rischio di tagli è stata espressa anche dai numerosi rappresentanti dell’industria intervenuti, a partire dal presidente di Leonardo Gianni De Gennaro. «Confido che vi siano margini per mantenere ad un livello adeguato le risorse per lo spazio e la difesa nel Multiannual Financial Framework in via di finalizzazione e scongiurare possibili riduzioni di budget», ha detto il presidente dell’ex Finmeccanica. L’a.d. di Leonardo, Alessandro Profumo, ha aggiunto che «laddove ci saranno tagli, si taglia la capacità dell’Europa di tenere il passo dei competitor mondiali». Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, ha detto che lo spazio «ha un ruolo importante con attività che hanno effetti sulla vita di tutti i giorni», ma «lo spazio ha anche bisogno di risorse».

L’incremento del bilancio Esa
Il timore per i tagli al bilancio Ue va in contrasto con la soddisfazione per l’incremento delle risorse per lo spazio decise il 27 e 28 novembre dalla conferenza ministeriale di Siviglia. La ministeriale ha approvato il programma pluriennale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che incrementa le risorse a circa 14,4 miliardi per i prossimi tre-quattro anni rispetto ai 10,6 miliardi stanziati tre anni fa. C’è stato un forte incremento delle risorse messe a disposizione dall’Italia, quasi un miliardo in più rispetto al ciclo precedente, per un totale di 2 miliardi e 288 milioni.

Aschbacher: «Italia potenza spaziale»
L’Italia ha una contribuzione totale pari al 15,9% del programma Esa ed è il terzo paese per contributo, poco dietro la Francia. In testa c’è la Germania. «L’Italia è una potenza spaziale molto forte», ha osservato Josef Aschbacher, direttore dei programmi di osservazione della terra dell’Esa Esrin di Frascati. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, che ha la delega allo spazio e ha guidato la missione italiana alla conferenza di Siviglia insieme al consigliere militare di Palazzo Chigi Carlo Massagli e al presidente dell’Asi Saccoccia, ha sottolineato che «lo spazio è la nuova frontiera, come nel 1500 quando si parlava di nuovo mondo. L’Italia ha un vantaggio, siamo leader perché copriamo l’intera filiera spaziale. Siamo tra i principali esperti al mondo sia per il lancio, l’upstream, per i razzi, la costruzione di satelliti e per il downstream, cioè servizi al cittadino grazie ai dati satellitari».

Le aziende dello spazio
L’incremento degli investimenti del programma Esa andrà a beneficio di oltre 250 aziende italiane. Ci si apsetta quindi un incremento dell’attività e dei ricavi, a partire dalle più grandi: Avio per i lanciatori con la famiglia del Vega, le partecipate di Leonardo-Finmeccanica, cioè Thales Alenia Space (33% Leonardo e 67% Thales) per la manifattura di satelliti e Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales) per i servizi, inoltre e-Geos, joint venture tra Telespazio e l’Asi. Nel campo privato si muovono numerose società tra cui Ohb Italia, Elettronica, Sitael.

Per approfondire:
A Siviglia il futuro dello spazio europeo. E L'Italia raddoppia il suo budget
L'Europa punta 16 miliardi di euro sull'economia dello Spazio

Riproduzione riservata ©
  • Gianni DragoniCaporedattore, inviato

    Luogo: Roma

    Lingue parlate: italiano, inglese, francese

    Argomenti: economia, finanza, industria aerospazio, difesa, industria ferroviaria, trasporto aereo, grandi aziende pubbliche, privatizzazioni, bilanci società di calcio, stipendi manager, governance società quotate, conflitti d'interesse

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