Digital Economy, la regione hub internazionale con investitori del calibro di Fincons, NTT, Pirelli Digital Solutions, E&Y, Deloitte
Alessandro Delli Noci (assessore regionale allo Sviluppo Economico): “La Puglia è attrattiva per l'attenzione che offre alle aziende che si vogliono insediare qui e per il contesto creato”.
di Vincenzo Rutigliano
5' di lettura
BARI - La Puglia diventa hub internazionale per la nuova digital economy. A parità di investimenti pubblici e privati immessi nei circuiti produttivi, nessuno settore come quello dell’IT e tecnologie digitali ha generato così tanti nuovi insediamenti, occupati - quasi 2000-2500 quelli attesi nel prossimo triennio nel mercato del digitale in Puglia secondo le stime dell’ex-rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, piani e programmi di R&S di nuovi prodotti, grazie ad un' offerta formativa di eccellenza concentrata nei poli universitari di Bari e Lecce, impegnati ad incoraggiare percorsi di istruzione in ambito STEM.
Tutto si è sviluppato in pochi anni, complice un terreno fertile che, già nel 1969, aveva visto l’università di Bari, una delle prime in Italia, generare un corso di laurea in Scienze dell’Infomazione ed una politica di incentivi varata della Regione Puglia che ha attratto qui molti colossi, anche esteri, del settore e creato le condizioni per sviluppare anche imprese di media, ma soprattutto di piccola dimensione. Negli ultimi anni la Puglia è diventata così un polo di attrazione anche dall’estero del digitale con l’arrivo di molti dei big player del settore ICT. Senza contare la presenza storica delle multinazionali come IBM, presente a Bari dal 1959.
Tra i primi arrivi del nuovo millennio,se non il primo, nel 2008, c’è Fincons Group - azienda leader nella consulenza IT e system integration, attiva da 40 anni sul mercato italiano e internazionale, 16 sedi tra Italia, Svizzera, UK, Germania, Francia, Belgio e Stati Uniti e circa 2.400 collaboratori sparsi nel mondo – che ha avviato nel capoluogo regionale il ‘Future Gateway, un building moderno situato nei pressi dell’aeroporto con quasi 1000 occupati previsti a regime. Al suo interno il ‘Fincons Group Delivery Center’ che, nato in città nel 2008 per offrire servizi IT e progetti di innovazione alle aziende clienti di tutto il mondo, è poi cresciuto, negli anni, grazie al modello di fornitura di servizi IT in ‘smart-shore’, con team specializzati sia da remoto che presso le sedi dei clienti. Durante il varo ufficiale, qualche mese fa, Michele Moretti - ceo del gruppo, ingegnere barese trapiantato a Milano anni fa e poi tornato ad investire nella sua città di origine - ha definito il Future Gateway “Un investimento sul futuro, per i nostri clienti, per le nostre persone, per il territorio. Attraverso il Future continueremo a investire e assumere in Puglia". Dopo Fincons hanno investito in Puglia altre aziende del calibro di Deloitte, la giapponese Ntt, l'europea Atos, E&Y, Capgemini, il gruppo Lutech attivo da febbraio 2022 nel parco scientifico Tecnopolis di Valenzano, da ultimo la Pirelli Digital Solutions, tutti insediamenti che, secondo Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo Economico, "mostrano che la Puglia è attrattiva per l’attenzione che la Regione offre alle aziende che si vogliono insediare qui e per il contesto creato”.
Il loro arrivo ha provocato e stimolato anche lo sviluppo di un mercato delle competenze e della formazione di eccellenza dell'informatica e del digitale che, paradossalmente, il Politecnico e l’università di Bari e l’università del Salento, fanno fatica a soddisfare, tanto che per molte di queste aziende la soluzione è stata obbligata: ricorrere alle academy interne dove inserire i neolaureati nei percorsi professionali. Da qui una serie di accordi di collaborazione con le istituzioni universitarie. Anche private, come per la Lum “Giuseppe Degennaro” che con Deloitte ha avviato, a giugno scorso, percorsi formativi innovativi e puntato alla realizzazione di un laboratorio e di un centro di ricerca permanente congiunto sui temi della sostenibilità e della digitalizzazione, in cui sperimentare nuove tecniche di reporting e di analisi delle performance. Sta nascendo così una collaborazione interattiva in grado di trasferire il linguaggio manageriale attraverso attività pratiche abituando gli studenti a lavorare in contesti concreti.
L’hub di Deloitte punta ad ambiti come la cyber security, la sostenibilità e la blockchain, sfide di modernizzazione e innovazione così intense da far prevedere che, nei prossimi anni, il gruppo assumerà fino a 1000 persone, un investimento che per il presidente della Regione, Michele Emiliano, “È una manifestazione di fiducia nella Regione e nella nostra comunità e tornare nella nostra terra adesso è più semplice anche per coloro che hanno posizioni importanti in altri luoghi del mondo”. Anche questo è uno dei risultati dell'attrazione di investimenti nel digitale sostenuto dalla regione. Ci sono infatti anche professionalità di ritorno con decine e decine di ingegneri, informatici che hanno lasciato la Puglia dopo gli studi, poi sono andati a Milano, prevalentemente, o all’estero, e sono tornati a Bari per rivestire posizioni di rilievo determinando anche una dinamica salariale di tutto rispetto. Insieme a Fincons e Deloitte, anche Ernst&Young che a Bari ha investito risorse per gestire Europe West, la rete con cui serve 25 paesi di quell'area.
Per questo EY, il gruppo leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, assistenza fiscale e legale, transaction e consulenza, sta allargando il centro di competenze barese avviato oltre 3 anni fa e con il Politecnico del capoluogo lavora ad un academy per inserire nuovi professionisti nel mercato del lavoro, con una prospettiva internazionale.Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Bari - diventata la prima università in Italia e 124esima al mondo per il numero di citazioni di ricercatori, secondo la "QS world university rankings 2023" – EY sta supportando e co-creando progetti di formazione volti ad aiutare i giovani nella loro crescita professionale e nello sviluppo delle proprie competenze, in particolare nell’ambito della digital transformation. “In questo modo - spiega il Rettore del Politecnico,Francesco Cupertino – "facciamo formazione post-laurea per giovani talenti e formazione continua per professionisti e orientiamo, attraverso un osservatorio sul mercato del lavoro, ricerca e formazione”. Ogni anno le università regionali laureano oltre 1.650 studenti, come dicono i dati del periodo 2017-2020 in Ingegneria (tutte le specializzazioni) ed IT. E tra i laureati la maggior parte - il 76% degli intervistati dall'Osservatorio It del Distretto dell’Infomatica, creato nel 2010 tra imprese, università, organizzazioni datoriali e OOSS - vorrebbe trovare occupazione nella regione di residenza e solo il 17% è invece propenso a spostarsi in altre regioni o per fare una esperienza all'estero. Si punta poi anche ai non laureati come per le attività , tra Bari e Lecce, per 100 programmatori, previste dall'Its Apulia Digital Maker, guidato da Euclide Della Vista. Rispetto a questo tessuto già esistente l’arrivo delle multinazionali ha dato altra forza al comparto ICT che, in regione, vuol dire 4903 imprese di ogni dimensione, 13500 addetti, export nel 2021 di circa 120 milioni di euro, tutti dati che la regione Puglia ha illustrato nel corso di 2 appuntamenti internazionali del giugno 2022: a Dublino durante “Dublin Tech Summit 2022” ed a Toronto in occasione della conferenza tecnologica Collision dove le start-up tecnologiche pugliesi hanno avuto l’opportunità di presentare le loro soluzioni “digitali” agli investitori internazionali Le imprese del Distretto dell'Informatica pugliese sono specializzate nello sviluppo di software e di servizi Ict, alcune assemblano tecnologie di terzi e realizzano prodotti per i committenti, altre sviluppano proprie tecnologie.
Ma tutte, proprio tutte, puntano a innovare sia nei prodotti che nel metodo di lavoro, vogliono sostenere le start-up, collaborare con le academy per scegliere i talenti migliori e favorire l'integrazione con l'università. Tutto un ecosistema dell’IT che Salvatore Latronico, presidente del distretto, definisce “solido e in crescita, anche se ci sarebbe da fare uno sforzo in più per far percepire la regione come un territorio dell'innovazione. Il comparto cresce al ritmo del 10% annuo, ma deve strutturarsi -avverte Latronico – mettendosi in filiera con le grandi imprese e creando il contesto per allargare, in forma stabile, il bacino occupazionale".
- Argomenti
- Puglia
- Deloitte
- Bari
- area
- Ernst & Young
loading...