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Dimensioni extra, la moda torna a farsi notare. Con personalità fuori scala

Zip XXL, tacchi a palloncino, revers gonfiati, necklace al cubo: la legge dello scroll detta nuove proporzioni. L'enfasi è nei dettagli che acquistano volume.

di Sara Semic

Top con fiore di anthurium in acciaio e ottone, pantaloni sartoriali in lana (935 €) e scarpe Comic Balloon pump 90 in raso (1.590 €), tutto LOEWE.

3' di lettura

Accelerati ed estremizzati. Insomma: extra. Gli stilisti giocano da sempre con i volumi in formato maxi: importanti, giocosi, irriverenti, sanno catalizzare l'attenzione più di ogni altra trovata espressiva. Ma raramente i dettagli sono stati amplificati come in questa stagione. Il primo a osare è stato Nicolas Ghesquière, direttore artistico delle collezioni donna di Louis Vuitton , che li ha fatti letteralmente esplodere in proporzioni esagerate: gilet gonfiabili con mega zip - le più grandi che la maison dice di aver mai realizzato -, vestiti trompe-l'oeil in pelle con elementi hardware come fibbie e cerniere in versione macro, trench in toni cammello che si chiudono con bottoni automatici grandi come borsette. È stato «un esercizio che rivaluta le proporzioni dei capi e dei loro accessori: qui, i codici della femminilità stravolgono la scala delle dimensioni», si legge nella nota di presentazione della collezione.

Bomber in lana e pelle con zip in metallo oversize, LOUIS VUITTON (7.375 €).

Anche Jonathan Anderson, direttore creativo di Loewe, ha sposato la tendenza. Alla sfilata della primavera-estate 2023 le modelle indossavano giganteschi fiori di anthurium, tacchi a palloncino e cappotti in pelle con maniche fluenti che scendevano a toccare la passerella. Michael Kors , invece, ha abbinato i vestiti rosso cremisi con ruches e i sarong sfrangiati a fibbie dorate XXL. Per Miu Miu , le cinture utility anni Novanta in versione extralarge reggono pouch spropositate e le giacche oversize in nappa marrone sfoggiano colossali tasche cargo. Albert Kriemler, direttore creativo di Akris , ha riproposto i mega bottoni dorati di un caban vintage in cashmere del 1979, ma all'insegna di «volume, struttura, silhouette», ha spiegato.

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Giacca in misto seta con revers (1.480 €) e orecchini a cuore (305 €), entrambi gonfiabili. Tutto MOSCHINO.

Sono particolari che parlano del gradimento per un abbigliamento più funzionale e pratico, ma la loro dimensione racconta anche dell'impatto che gli schermi ridotti degli smartphone continuano ad avere sul modo di osservare e scegliere la moda. «Da quando è iniziata l'era dell'iPhone, il cellulare ha influenzato sempre di più il design», spiega Valerie Steele, storica della moda, curatrice e direttrice del museo del Fashion Institute of Technology di New York. «Rispetto a prima vediamo dominare il colore e le stampe perché sono ben visibili: un look totalmente nero risulta piatto sul display. Lo stesso vale per alcuni particolari dei tessuti: certi toni lucidi, oppure opachi, ma anche alcuni velluti, finiscono per sparire». Ingigantire è «anche un modo per differenziare il lavoro di uno stilista e la natura di un brand. I social ci hanno allenato a far scorrere tra le dita migliaia di immagini: cambia tutto se l'occhio ferma la mano perché ha riconosciuto, fra infiniti altri, un Louis Vuitton per i suoi elementi over. Un capo della collezione si distingue subito, proprio per i dettagli enfatizzati».

Collana a catena in oro e ottone, JIL SANDER BY LUCIE AND LUKEMEIER. I prezzi sono su richiesta.

C'è un'ulteriore considerazione. La moda è sempre stata un barometro delle fluttuazioni economiche: nel 1926 George Taylor, economista all'Università della Pennsylvania, formulò l'Hemline Index, che potremmo tradurre come l'Indice dell'orlo, secondo cui la lunghezza delle gonne e dei vestiti delle donne segnalerebbe la direzione dei mercati finanziari. Così, se le Borse salgono, le gonne si accorciano; viceversa, quando le Borse affondano, gli orli si allungano. È verosimile che oggi gli accessori oversize rappresentino un parametro in linea con l'orlo. «Mettersi in mostra, esibendo per esempio maxi gioielli, è un modo per accentuare la propria presentabilità», spiega Laura Yiannakou, senior strategist per l'abbigliamento donna di WGSN, società di ricerca specializzata in tendenze. «È una strategia: per riprendere il controllo di se stessi, dei propri averi, per sentirsi appagati e a proprio agio».

Top con fiore di anthurium in acciaio e ottone, pantaloni sartoriali in lana (935 €) e scarpe Comic Balloon pump 90 in raso (1.590 €), tutto LOEWE.

Feeling good: due parole, e una dichiarazione di intenzioni, che sono diventate la prima scelta di Jeremy Scott. Come direttore creativo di Moschino ha risposto all'inflazione iniettando moltissima aria nella sua collezione. Ha cosparso i vestiti da vera signora di colletti, rever e perfino orli gonfiabili. Salvagenti e altri accessori da piscina si sono trasformati in eleganti cappelli technicolor e in decorazioni per pepli scherzosi, all'insegna di un twist irriverente. Il resto lo hanno fatto i flamingo in plastica rosa shocking, i braccioli-delfino e le ciambelle-tartaruga: risultato, un'iniezione di ironia e buon umore, un inno a guardare avanti. «In un periodo storico stressante e negativo, c'è bisogno di ottimismo», crede Scott. «Tutti parlano di inflazione e i prezzi di qualunque bene - dal cibo alla casa - aumentano all'inverosimile. Perciò sono partito con il guizzo di proposte che potessero sollevare il morale, un segno deciso di positività. Dobbiamo essere consapevoli di ciò che succede intorno a noi, ma dobbiamo anche lasciare posto alla gioia». Nel segno di una moda che sia evasione, e che ci tenga a galla.

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