«Dirigentiscuola»: chiediamo spiegazioni sul divario dei prezzi delle mascherine
Attilio Fratta, presidente nazionale dell'associazione chiede chiarezza sulla differenza di cifre che comporterebbe un danno erariale di decine di milioni
di Redazione Scuola
2' di lettura
«Stando alla convenzione sottoscritta dal generale Figliuolo con Federfarma e Assofarma e alle disposizioni emanate dal dottor Greco, capo dipartimento del ministero, i dirigenti scolastici dovrebbero recarsi presso le farmacie convenzionate per ordinare le mascherine Ffp2 al prezzo calmierato di 0,75 euro l'una e sarà poi il Governo a liquidare le fatture. Le stesse certificate mascherine sono vendute sulla piattaforma Mepa (piattaforma per gli acquisti in rete della Pubblica amministrazione e quindi utilizzata dai dirigenti) a 0,20 cadauna per un lotto da 6.000 che è il minimo per una scuola di media grandezza. Differenza 0,55 euro ovvero 3.300 euro per ogni lotto, che moltiplicato circa 8.000 istituti scolastici fanno 23.400.000 euro per un fabbisogno di pochi giorni. Un fatto gravissimo. E un enorme danno erariale. Non essendo stati accreditati i fondi direttamente alle scuole i dirigenti non possono evitare l'enorme dispendio di denaro pubblico, a meno che, ed è questa la risposta del dottor Greco, provvedano all'acquisto con i fondi delle scuole». È quanto afferma di Attilio Fratta, presidente nazionale dell'associazione DirigentiScuola che denuncia: «Se consideriamo quante mascherine servono a una scuola in un mese o addirittura in un anno, il costo aggiuntivo è altissimo. Ho provveduto a segnalare immediatamente il tutto sia al capo di gabinetto che al capo dipartimento - aggiunge - . Sono sconcertato come rappresentante di categoria, ma anche e soprattutto come cittadino. L'impossibilità di acquisto diretto ci blocca; ma non vogliamo restare a guardare. Denuncio quindi la gravità della situazione auspicando che il Generale Figliuolo annulli immediatamente il protocollo sottoscritto ovvero lo adegui ai prezzi di mercato anche per evitare l'evidente danno erariale del quale qualcuno dovrà pur rispondere. Noi dirigenti scolastici ci auguriamo che non ci ricada addosso nessuna responsabilità ma anzi rivendichiamo la correttezza del nostro operato sempre e comunque».
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