Diritto d’autore, la Consulta: legittima la decretazione d’urgenza
Secondo la Corte costituzionale, è infondata la questione di legittimità sul Decreto che liberalizzò il mercato delle collecting
di Fr.Pr.
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Il ricorso alla decretazione d’urgenza per disciplinare l’intermediazione del diritto d’autore anche in favore di organismi di gestione collettiva diversi dalla Siae era sorretto da adeguate ragioni di necessità e urgenza. È quanto ha affermato la Corte costituzionale con la sentenza numero 149 depositata lunedì 13 luglio (relatore Giuliano Amato), dichiarando perciò non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 19, comma l, del decreto legge numero 148 del 2017, convertito, con modificazioni, nella legge numero 172 del 2019, sollevata dal Tar del Lazio per violazione dell’articolo 77, secondo comma, della Costituzione (carenza dei presupposti di necessità e urgenza).
Esulta Soundreef
Con la disposizione censurata il Governo ha inteso eliminare l’esclusiva della Siae nell’attività d’intermediazione dei diritti d’autore, che aveva già destato dubbi di compatibilità con il diritto europeo, non ancora tradotti in una procedura d’infrazione, che il Governo in questo modo ha evitato. Esultano in casa Soundreef, collecting privata che negli ultimi cinque anni ha ingaggiato un braccio di ferro giudiziario con la Società autori ed editori: «Accogliamo con entusiasmo la pronuncia della Corte Costituzionale sulla decisione che indica in modo inequivocabile la strada verso una completa liberalizzazione del sistema di intermediazione dei diritti d’autore», dichiara il fondatore Davide d’Atri.«Questa è un’ulteriore conferma per tutti gli autori e gli editori che chiedono di poter scegliere il proprio intermediario. Il mercato dei diritti d’autore è complesso, la battaglia che abbiamo iniziato nel 2012 nell’interesse degli artisti ancora non è terminata ma sappiamo di essere sulla buona strada».
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