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Coronavirus, discoteche della discordia: braccio di ferro governo-regioni. Miozzo (Cts): «Devono restare chiuse»

La riapertura delle discoteche è al centro di un braccio di ferro fra governo e presidenti di regione: la metà contrari a una stretta. Il governatore toscano Rossi chiede regole nazionali uguali per tutti

di Nicoletta Cottone

Discoteche aperte, lo scontro fra Governo e Regioni

4' di lettura

La riapertura delle discoteche è al centro di un braccio di ferro fra governo e governatori. Il governo in vista del Ferragosto e con i contagi in risalita vorrebbe restrizioni e controlli più decisi su discoteche all’aperto e stabilimenti-discoteche dove la notte si balla sotto la luna. Vicini vicini. La paura è che la movida incontrollata possa far di nuovo avanzare il coronavirus, come sta avvenendo in paesi come Croazia, Grecia, Malta e Spagna, tanto che il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un'ordinanza che prevede l’obbligo di test e tampone per chi arriva o torna in Italia da quelle destinazioni. Aeroporti, porti e regioni si stanno attrezzando.

Governo alle regioni: tenere aperte le discoteche è un rischio serio

Tenere le discoteche aperte «è un serio rischio», sottolineano fonti di governo ricordando alla regioni che l’esecutivo, anche nell’ultimo Dpcm, «ha sempre ribadito che le aperture non erano e non sono previste». Il 14 agosto il ministro degli Affari Regionali potrebbe riconvocare per i governatori per superare l’impasse.

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Miozzo (Cts), discoteche devono rimanere chiuse

Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo ha ricordato che il parere del comitato non cambia: «Le discoteche devono rimanere chiuse perché, checché se ne dica, con migliaia di ragazzi ammassati non c'è nulla da fare». Miozzo ha ricordato che le «aggregazioni di massa sono devastanti impossibili da gestire». Ci sono però degli interessi economici e migliaia di lavoratori da tutelare. «Ci rendiamo perfettamente conto - dice - e per questo servono delle compensazioni. Il lavoratore del settore va tutelato come e forse anche più degli altri, perché parliamo di un settore troppo a rischio». Di diverso avviso Pierpaolo Sileri, vice ministro della Salute, che ai microfoni di Radio 24 ha affermato: «Le discoteche possono rimanere aperte, con i numeri del contagio che abbiamo oggi. É chiaro che se si dovesse verificare un focolaio partendo da una discoteca, quella discoteca dovrà essere chiusa».

Governatori divisi, metà contrari alla stretta

Sulla stretta per le discoteche storcono la bocca almeno la metà dei governatori, che appaiono divisi in Conferenza delle Regioni. Il Governo vuole invece contrastare gli assembramenti nei locali all’aperto, innanzitutto con maggiori controlli e vigilanza massima. E non si esclude l’obbligo dell’uso di mascherine anche all’aperto. I ministri di Salute, Autonomie e Sviluppo punterebbero a irrigidire i controlli. Tra le maggiori resistenze, quelle della Sardegna: con un’ordinanza il governatore Christian Solinas ha stabilito, con ordinanza, di tenere aperti i locali notturni, motivando la scelta con l’«attuale situazione epidemiologica del contagio da Covid-19 nel territorio sardo». Molti governatori allora hanno assunto autonome decisioni.

La governatrice della Calabria cgiude discoteche e sale da ballo

La presidente della Regione Calabria Jole Santelli disposto la chiusura di tutte le attività che hanno attinenza con il ballo: sale da ballo, discoteche e locali assimilati come i lidi balneari, all’aperto o al chiuso. L’ordinanza è stata firmata per il contenimento della diffusione del virus Covid 19. «In accordo con il Governo nazionale e dopo aver interloquito con i ministri della Salute e degli Affari regionali, Francesco Boccia e Roberto Speranza» è stato disposto il divieto, valido fino al 7 settembre 2020, o a data antecedente «qualora la curva dei contagi dovesse ritornare ad un livello compatibile con un rischio basso di trasmissibilità del contagio».

In Puglia mascherine in discoteca e misurazione febbre all’ingresso

In Puglia il governatore Michele Emiliano ha già firmato un’ordinanza valida per discoteche, sale da ballo, spazi all’aperto e locali. Dal 13 agosto è «obbligatorio usare le mascherine in tutti i luoghi all’aperto in cui, a causa di particolari situazioni, anche collegate al maggiore afflusso di persone e turisti, non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro». Esclusi solo i bambini fino a 6 anni e le persone con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. Si possono usare anche mascherine auto-prodotte e lavabili, purché siano coperti naso e bocca. In discoteche, sale da ballo e locali, l’obbligo di mascherina vale anche all’aperto se non è possibile far rispettare la distanza, e i gestori devono misurare la temperatura corporea all’ingresso.

Rossi (Toscana): regole uniche in tutta Italia

Ogni regione ha deciso autonomamente cosa fare. In Toscana, per esempio, è obbligatorio il conteggio degli ingressi, la registrazione di ogni accesso e il registro delle presenze deve essere conservato per almeno 14 giorni. Sono previsti almeno due metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo. Il governatore toscano Enrico Rossi si dice «favorevole alla chiusura» delle discoteche, ma chiede «che il provvedimento sia nazionale per non creare assurde differenze tra territori e altrettanto assurde e pericolose migrazioni di giovani da una regione all’altra alla ricerca di luoghi dove ballare». Rossi ha fatto appello ai cittadini a rispettare le regole fondamentali: portare la mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto quando si è in presenza di altre persone, mantenere comunque una adeguata distanza dagli altri, lavarsi spesso le mani.

Discoteche chiuse a Catanzaro per ordine del sindaco

A Catanzaro sono chiuse tutte le attività di intrattenimento musicale, danzante e di spettacolo - discoteche, concerti e teatro dal vivo compresi - attive sul territorio comunale. Lo ha deciso il sindaco del capoluogo calabrese, Sergio Abramo, che ha scritto un’ordinanza ad hoc. I nuovi casi di Covid-19 registrati nel territorio provinciale hanno indotto il sindaco Abramo a chiudere i locali a scopo precauzionale. «É un atto dovuto per ridurre le occasioni di assembramento e diminuire, di conseguenza, le possibilità di contagio.

Nelle Marche aperte solo le discoteche all’aperto

Il governatore della regione Marche Luca Ceriscioli ha riconfermato l’apertura delle discoteche, insieme a sale da ballo e locali assimilati nella Regione, ma solo se all’aperto. Le altre restano chiuse. Nelle motivazioni si tiene conto del fatto che «nelle Marche non si sono verificati casi di contagi da coronavirus da contatti in discoteca o sala da ballo o locali assimilati, e si conferma il monitoraggio costante della situazione dei contagi in particolar modo in questi luoghi di svago e divertimento al fine di prendere eventuali provvedimenti restrittivi qualora vi fosse un aumento significativo di contagi».

Gabrielli: si faccia leva sulla responsabilità dei singoli

Il capo della Polizia, Franco Gabrielli chiede si faccia leva sulla responsabilità dei singoli: se le forze di polizia avviassero «un’attività di controllo massivo» sulle discoteche, «gli effetti sarebbero devastanti» anche per la ripresa delle attività economiche. E spiega che sul fronte della prevenzione «mai come in questo momento esiste un tema di responsabilità personale».

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