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Dispositivi di protezione, un’Expo virtuale con la Cina

Dopo l’interruzione dei rapporti, i due paesi tornano a scambiarsi idee e business attraverso piattaforme di videoconferenze

di Stefano Carrer

(Albatross Aerial Perspective (D)

2' di lettura

Si erano interrotti bruscamente a causa dell’epidemia da coronavirus. Ora gli eventi che promuovono il Business-to-Business tra Italia e Cina ricominciano ad affacciarsi, a partire - come logico - da quelli nel settore sanitario.

Un esempio è quella che è stata chiamata «1° Expo Online DPI Regione dello Zehjiang»: una sessione speciale per l’Italia dedicata a mettere in relazione operatori italiani e cinesi nel settore dei dispositivi di protezione e dei prodotti sanitari.

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La cerimonia di inaugurazione, si è svolta il 17 aprile: l’obiettivo è tenere queste “Expo virtuali” a cadenza periodica ravvicinata. Parecchie decine di imprese italiane e dello Zhejiang hanno partecipato all’evento, organizzato con il contributo per la parte cinese del Dipartimento del Commercio e di altri enti della regione Zhejiang, mentre per la parte italiana sono entrati in campo Assolombarda, Farmindustria e Livolsi Conforti&Partners (che promuove il programma di internazionalizzazione delle imprese italiane in Cina, Action for China).

Sergio Dompé, vicepresidente di Assolombarda, ha sottolineato i vasti legami economici tra Italia e Cin a e il fatto che le imprese italiane, bisognose di ripartire, possono trovare negli interlocutori cinesi una sponda importante.
Lo scopo dell’iniziativa è dunque di aiutare le imprese italiane interessate all’acquisto dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI), quanto mai necessari per poter riaprire fabbriche e uffici. Per questo si intende facilitare la creazione di un mercato online regolato e competitivo dei DPI, in grado di tutelare le nostre imprese rispetto all'offerta di prodotti proposti senza regole tecniche.
Attraverso una specifica piattaforma di videoconferencing, insomma, si agevolano le transazioni commerciali in questi ambiti, ma con un controllo istituzionale: la cooperazione tra le imprese dello Zhejiang e gli acquirenti italiani avviene attraverso un canale ufficiale e quindi più affidabile.

In pratica, le aziende italiana si registrano; l’elenco viene trasmesso ai cinesi; in simultanea, si creano le occasioni di contatto a tu per tu con le imprese cinesi attive nell'intera filiera dei Dpi (dalle mascherine di ogni tipo ai test sierologici, dai termometri ai prodotti per l'igiene e la disinfestazione). Non solo: sono in vetrina e contattabili anche le aziende cinesi attive nei prodotti di tipo ospedaliero come ventilatori, respiratori e dispositivi integrali di protezione.
«La serie di eventi potrebbe arrivare a una cadenza quasi settimanale - afferma Alberto Conforti, Managing Partner di Livolsi Conforti & Partners - È una alternativa a quella di rivolgersi a una azienda privata cinese di cui non si sa nulla e che non offre garanzie su specifiche di prodotto, tempi di consegna e prezzi». E aggiunge: «Dovremo abituarci a un nuovo modo di costruire relazioni di affari internazionali: le tecnologie ci aiutano a ridurre le distanze anche quando diventa problematico il contatto fisico».

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